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Numero 11 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 3


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 3
PAGINA 26

Testi pagina 26

TERREMÙTI IN EMILIA‘

CARPI C'E,
UNA FESTA
MOLTO
PARTICOLARE

LA CRONACA (IN DIFFERITA)

DI UNA INIZIATIVA CHE HA RIAPERTO

IL CENTRO STORICO ALLA CITTÀ.

UNA CARPIGIANA D'HOC RACCONTA

UN BEL CLIMA DI SOLIDARIETÀ

E AMICIZIA, IMPORTANTE ANCHE

PER ESORCIZZARE UN TERREMOTO CHE
SEMBRA INFINITO

di Isa Ferraguti

SPECIALE TERREMOTI

‘ ‘ I129 comincia ad essere un numero... da tenere
sotto osservazione. Era settembre - il 29, appunto - e
passeggiando nel centro di Carpi (la mia città) saluto delle
amiche, in particolare le due commesse del negozio Marina
Rinaldi - Daniela e Sandra - e la titolare del negozio di
intimo e calze, Monica. Sono passate le 13 e possono
permettersi di chiacchierare, ma la nostra conversazione è
interrotta bruscamente: passa un ragazzo con la radio a
tutto volume, la musica viene interrotta da una notizia che
ci raggela forte scossa di terremoto nel modenese, nessun
danno ma tanta paura’. Istintivamente ci abbracciamo e
all’unisono pensiamo che il 29 giugno c’è stata la scossa di
terremoto. Il 29...!! Commentiamo, anche per esorcizzare la
paura, che tutto ciò accade in un anno bisestile, ma che una
bella risposta scaramantica - forse da ripetere - è stata la
festa dell’8 settembre: "CARPI C'è", che ha visto riversarsi
per le vie del centro decine di migliaia di persone, intere
famiglie con bambini e anziani. È stato un incontro caldo e
cordiale della città, una sorta di celebrazione del ritorno
alla normalità. 0 almeno della voglia di normalità. H0 visto
le persone abbracciarsi, scambiarsi opinioni, conversare del
più e del meno, sedersi assieme sulle panchine come non
aweniva da anni. Più di una persona si è chiesta, e mi ha

noidonne | novembre-dicembre | 2012

chiesto, perché non si parlasse in TVe nei giornali del
terremoto che ha colpito Carpi, perché non si desse conto
delle migliaia di persone costrette a

vivere in tenda, del centro storico transennato per oltre un
mese e seriamente danneggiato (ricordo, in particolare, i



danni riportati al teatro, al castello dei Pio al cui interno si
trova il Museo al Deportato, alla cattedrale e ad una serie di
chiese tra cui quella di Santa Maria - risalente all’anno 751 -
e a San Francesco, costruita nel 1248), al portico lungo che
risale al 1505. Perché, invece, l'attenzione si sia concentrata
esclusivamente sui Comuni di Novi, Mirandola, San Felice,
Finale. La mia opinione è che ciò sia awenuto
semplicemente perché, rispetto a quei comuni, la
popolazione colpita dal sisma è una minoranza dei
residenti (Carpi conta oltre 70mila abitanti), anche se non è
certo una buona ragione per non parlarne. Anche per
questo è nato in me il desiderio di raccontare la serata dell’8
settembre, concentrando il mio racconto sulla Via San
Francesco, che è stata colpita seriamente dal sisma. Sono
rimasta positivamente colpita dalla solidarietà tra i
commercianti, dalla loro carica umana e dalla loro
creatività, che ha attirato migliaia dipersone dalle 16 alla
mezzanotte inoltrata. I negozianti della via, molti dei quali
anche imprenditori, si sono attivati autonomamente
scoprendo una solidarietà e un’amicizia che non sapevano
di avere. Ad iniziare dai gazebo, ai tavoli, alle tovaglie: si
sono preoccupati che fossero tutti uguali, per dare alla via
una immagine decorosa. La vetreria 1860 di Paola Beltrami
ha messo a disposizione divanetti e puffi; il negozio
Crinoline di Marina Setti ha esposto un salottino con
palloncini luminosi,- la pizzeria San Francesco di Lucia
Verrini ha promosso un gioco a premi QUIZ showper chi si
fermava a mangiare la pizza (per la cronaca: ipremi erano
10, ilprimo era il biglietto per il concerto al campo volo di
Reggio Emilia con i big della canzone), iniziativa che ha
riscosso particolare successo visto che Lucia mi ha
raccontato di aver servito 6oo persone! Ogni attività
commerciale ha organizzato qualcosa sia all’interno del
negozio che all'esterno. Possiamo nominare: la panetteria
La Baguette di Teresa, il negozio Fiori d’arancio, la pizzeria


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