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Numero 10 del 2015

Madri


Foto: Madri
PAGINA 48

Testi pagina 48

46 Ottobre 2015
La violenza in famiglia può assumere diverse forme ma, a prescindere da come si manifesta, è sempre devastante, sia per le donne, sia per i fi gli. Pur-
troppo non sempre i giudici rispondono al fenomeno in
maniera coesa, i loro punti di vista sono a volte diversi
e danno purtroppo luogo a pronunce contrastanti che
possono offrire il fi anco al reiterarsi di condotte danno-
se, perché non censurate.
Il punto della questione è se il minore ha per forza biso-
gno di confrontarsi con due genitori, se il padre, posto
che sia violento, è indispensabile; come questo padre
può esercitare la sua genitorialità? Incontri protetti a
vita? Oppure c’è un margine di recupero per l’uomo
violento? Domande che a volta non trovano risposte, a
volte le risposte sono diverse. Un recente titolo di gior-
nale Firenze, lui condannato per pugni all’ex moglie, ma
il Giudice impone gli incontri col papà ‘vanno garantiti i
rapporti con i due genitori’.
Ma è sempre vero? Di diverso avviso il Giudice penale
di Roma, nella sua ordinanza si legge che il padre del
minore si reca sotto casa e suona incessantemente al
citofono dell’appartamento ove vive il bambino; telefo-
na continuamente ed invia alla ex compagna sms mo-
lesti e minacciosi; la minaccia dicendole “vuoi vedere
che ti ammazzo” , alla presenza del fi glio. Il Giudice,
considerate tali condotte, protrattesi nel tempo senza
alcuna remora a fronte del coinvolgimento del fi glio mi-
nore, nonché caratterizzate da una allarmante escala-
tion ed intensità (culminata con un episodio di pesanti
percosse alla donna, davanti al bambino che piangeva
inorridito), prescrive il divieto al padre di avvicinamento
alla persona offesa e al fi glio minore, con l’ulteriore pre-
scrizione di non comunicare attraverso qualsiasi mezzo
con l’ex compagna e con il minore.
Una decisione del Giudice civile, una del Giudice pe-
nale, contrapposte ed inconciliabili: un padre violento
allontanato, un padre violento imposto al minore che
non desiderava avere contatti con lui.
Forse ci vorrebbe un po’ di ordine e capire che un fi glio
maltrattato, un fi glio testimone di violenza perpetrata ai
danni di sua madre subisce danni, a volta irreversibili.
È possibile tutelarlo? Occorre chiarire tanti dubbi, fare
luce su molti aspetti, per poter dare indicazioni chiare ai
soggetti deboli che necessitano di tutela.
BOTTE
DAVANTI
AI MINORI
FAMIGLIA
Sentiamo
l’Avvocata
di Simona Napolitani
mail: simonanapolitani@libero.it
Cara Bruna,
ho appena compiuto 40 anni. Con il passare degli anni la fi amma
dello spirito e della passione sembra imprigionarsi e poi spegnersi,
come per rispondere a convenzioni sociali e ipocrisie che ci uccido-
no giorno per giorno. Ho scelto di mettere me stessa al primo posto
e ho scoperto che si può essere sereni con poco se dentro abbiamo
deciso di fare pace con noi stessi. Una domanda: cos’è l’amore?
È una necessità e un bisogno istintivo di non essere soli? Amo il
ragazzo che sto frequentando con tutto il cuore, e non solo perché è
buono, gentile, intelligente e altro, ma come la cosa più naturale del
mondo, come amo le mie fi glie.
Letizia
Cara Letizia,
auguri per i tuoi 40 anni! Jung indica questo periodo come la fase
della “grande morte”, nel senso che dal lato animico si esprime l’ab-
bandono della parte di personalità più orientata verso l’esterno e
dall’altra si esprimo le forze demolitrici del corpo fi sico. Sono proprio
queste forze che permettono un forte ampliamento della coscienza.
È come se il “piccolo principe” che vive negli altri si rivelasse in tutta
la sua grandezza. Può anche accadere di nascondere il vuoto inte-
riore che si prova dentro rifugiandosi in una sorta di fuga, soprattutto
quando nelle relazioni si è costretti al confronto con se stesse. Le
radici del tuo albero rivelano che ogni tua realizzazione sarà sempre
sofferta. La serena conquista della realtà, infatti, può essere impedi-
ta da un mascherato senso di possesso. Nel tronco invece ci sono
tutte le esperienze che hanno segnato la tua vita. Le più importanti a
1 anno e mezzo, a 17 e mezzo, a 20, a 33 e mezzo. Dai 20 ai 33 anni
e mezzo è come se si determinassero le condizioni inevitabili di ciò
che avverrà successivamente. Il tronco rivela che sei di buona co-
municativa, sai comprendere gli intenti altrui agendo di conseguen-
za. La chioma denota da un lato, il senso della bellezza e gentilezza,
e dall’altro una forte delusione affettiva - anche se al posto delle fo-
glie cadenti ci sono i fi orellini - con instabilità e timore di non essere
ascoltata. Per quanto riguarda l’amore si ha spesso l’impressione di
conoscerlo e possederlo, ma ciò che si possiede davvero è l’inna-
moramento. L’amore è molto diverso nell’uomo e nella donna, anche
se l’anima dell’uno dovrebbe mostrare costantemente un atteggia-
mento di disponibilità, dedizione e calore verso l’altro. Nella donna
l’amore è più pedagogico, nel senso che può desiderare spesso di
cambiare il suo partner, mentre per l’uomo è importante che la don-
na non cambi mai. La donna ha una relazione con il cosmo, per il
suo stesso legame con la vita, che l’uomo non ha. Eppure l’individuo
nella sua accezione spirituale, la sua persona, il suo Io, non è né
maschile né femminile. Erich Fromm nel suo libro “L’arte di amare”
parla di amore come arte. L’amore costituisce la forma più sublime
della dedizione altruista. L’amore per le tue fi glie non può avere fi ne,
è indivisibile. Forse nel paragone intendi dire che ami il tuo ragazzo
nella sua totalità e non certo come un altro fi glio?! 
AMORE
COME ARTE
LEGGERE L’ALBERO
DI BRUNA BALDASSARRE
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