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Numero 10 del 2015

Madri


Foto: Madri
PAGINA 36

Testi pagina 36

34 Ottobre 2015
Il tentativo è lodevole. L’A.N.P.I di Chioggia porterà come ordine del giorno al prossimo Congresso Comunale dell’ente (in programma a marzo-aprile 2016) la proposta
di raddoppiare la lettera P. della sigla, in modo da leggersi:
Associazione Nazionale Partigiani Partigiane d’Italia. Se vo-
tata dall’assemblea, l’idea sarà messa in discussione al Con-
gresso Provinciale, per essere infine sottoposta al vaglio del
Congresso Nazionale di primavera.
La richiesta è figlia dell’entusiasmo con cui la città ha vissu-
to il 70° anniversario della Liberazione, anniversario che si
è caratterizzato per l’attenzione dedicata alla partecipazione
femminile alla Resistenza. Due le iniziative centrate sull’ar-
gomento: lo studio di un documento donato alla biblioteca
comunale “Cristoforo Sabbadino” dalla famiglia di Antonio
Ravagnan, sindaco di Chioggia dopo la Liberazione; e l’af-
fissione della targa commemorativa della partigiana Otilla
Monti in Pugno sulla facciata della sua abitazione, dove ebbe
sede il comando del CLN di Chioggia. Naturalmente, circoli e
gruppi femminili che da tempo in città sono impegnati per la
valorizzazione del ruolo della donna nella storia e nella socie-
tà contemporanea non hanno fatto mancare il loro sostegno
alla riuscita delle manifestazioni.
Il documento in questione è la foto ricordo del SIP di Chiog-
gia, il servizio di informazione e propaganda attivo nel bien-
nio resistenziale. Vi sono rappresentate tutte le forze del CLN
chioggiotto, a dimostrazione dello spirito di collaborazione,
indispensabile alla riuscita delle varie operazioni, che animò
il gruppo. Per valutare l’importanza del SIP locale, si tenga
presente che il territorio chioggiotto, anche se non poi così
esteso, è sempre stato considerato un’area strategica per la
sua posizione geografica. Subito, quindi, si rese necessario il
controllo dei movimenti delle forze nemiche tra laguna, costa,
foci di fiumi e il vasto entroterra che confina con le province di
Padova e Rovigo. Il gruppo svolse egregiamente tale compi-
to, trasmettendo i dati raccolti ai centri superiori.
Pregio della fonte è l’evidenza della presenza femminile. Tra i
ritratti dei 57 aderenti sono, infatti, riconoscibili i volti delle 13
donne che operarono nei ruoli di capo-zona, capo-nucleo e
agenti delle sette sezioni in cui era stato diviso il territorio tra
Venezia e la foce del Po.
UNA DOPPIA ‘P’,
PER LA PARITà
NELLA
RESISTENZA
PARTIGIANA
ProPosta dell’a.N.P.I.
dI ChIoggIa dI modIfICare
Il Nome IN assoCIazIoNe NazIoNale
PartIgIaNI PartIgIaNe d’ItalIa
di Gina Duse
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