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Numero 10 del 2015

Madri


Foto: Madri
PAGINA 11

Testi pagina 11

9Ottobre 2015
Il fi lo verde
di Barbara Bruni
CIBO SPRECATO
La Commissione europea ha fi nanziato uno studio per
calcolare gli sprechi di cibo in 6 Paesi:Regno Unito,
Germania, Olanda, Danimarca, Finlandia e Romania.
I dati emersi parlano di 60 milioni di tonnellate di
cibo gettati ogni anno nelle pattumiere dai cittadini
UE, l’equivalente di 123 kg a testa. L’80% di questi
sprechi - pari a 97 kg pro capite - sarebbe evitabile.
Gli alimenti più comunemente buttati senza essere
stati consumati sono verdura, frutta e cereali,
acquistati in quantità abbondanti perché meno cari.
IN RUANDA TORNANO I LEONI
Secondo il National Geographic, il ripopolamento nel
Nord-Est del Paese africano sta procedendo. I leoni -
portati all’estinzione in Ruanda negli anni successivi
alla guerra civile e al genocidio (‘93-’94) - furono
avvelenati una quindicina di anni fa per proteggere gli
allevamenti di bestiame. Nel 2010, però, il governo del
Ruanda ha chiesto all’organizzazione African Parks di
ripopolare le aree selvagge per riequilibrare gli habitat
e anche come potenziale attrazione per il turismo.
PNEUMATICI USATI
Negli ultimi due anni, grazie al progetto Pfu
(Pneumatici fuori uso), il Consorzio per il recupero
delle gomme usate, EcoTyre, ha raccolto circa un
milione di pneumatici abbandonati. Con 60 interventi
in tutto il Pese - di cui 30 solo in Piemonte - i
pneumatici abbandonati sono stati poi trasformati in
nuove risorse (8.000 tonnellate). Dal 2011 il Consorzio
ritira gratuitamente i pneumatici usati da gommisti
e offi cine meccaniche garantendo che per ogni
gomma nuova immessa sul mercato ne sia avviata
una a recupero. Anche i comuni cittadini possono
segnalare (pfuzero.ecotyre.it) la presenza di gomme
abbandonate e contribuire così al recupero.
EXPO & BANCO ALIMENTARE
Solo nei primi tre mesi di Expo, il Banco Alimentare ha
raccolto circa 12 tonnellate di cibo. Dai 140 i punti di
recupero (tra padiglioni, ristoranti e bar) il cibo avanzato
viene ritirato ogni sera e distribuito nelle diverse realtà
che a Milano assistono i poveri e i profughi.
WASHINGTON AFFONDA
La terra su cui si estende la capitale americana rischia
di scendere di almeno 20 centimetri di livello entro il
2100. Un team di esperti mette in guardia gli USA sul
fatto che Washington sta affondando più rapidamente
di qualsiasi altra parte della Costa Est, e che il
fenomeno potrebbe minacciare strade, monumenti,
riserve naturali e installazioni militari della regione. La
causa dell’affondare di Washington è l’assestamento
del terreno avuto dopo lo scioglimento dei ghiacci
oltre 20mila anni fa, nonché l’innalzamento delle
acque della baia di Chesapeake.
l’aspetto umano sia
caduto nell’ombra. È
la stessa predilezione
per la patologia scien-
tifica ad allontanarlo dalla
comprensione della sof-
ferenza in favore della spiegazione
della malattia: la sua attenzione è
spostata dal soggetto all’oggetto,
da colui che è disturbato al distur-
bo e alla sua causa. Ma, soprattutto,
diventa immemore della sua stessa
vulnerabilità: “I medici - rileva Hil-
lman - sono notoriamente cattivi
pazienti forse perché hanno perdu-
to la capacità di essere feriti”.
Oggi, dinanzi ai complessi proble-
mi della medicina ospedaliera, è
davvero prefigurabile una medicina
umanistica in grado di tenere insie-
me capacità tecniche e carattere
morale? Ma, soprattutto, la cultura
medica è preparata a questo rinno-
vamento, insieme politico e cultura-
le? I segnali non sono certo incorag-
gianti: basti pensare agli attuali test
di accesso alle facoltà di medicina,
che privilegiano le competenze
scientifiche e ignorano sistemati-
camente le questioni filosofiche ed
etiche, di importanza fondamentale
per la formazione umanistica del
medico. Perché, allora, non co-
minciare proprio da qui, dando
un segnale forte in direzione
della confluenza dei diversi
saperi dell’uomo e inau-
gurando così quel nuovo
percorso per i dottori di
domani che l’insegnamento
di ‘umanità’ si propone?
La creazione del nuovo Diparti-
mento di Oncologia della Statale
segna comunque una tappa impor-
tante in quel processo di umaniz-
zazione della medicina che ponga
finalmente al centro del percorso
di cura la persona. Negli ultimi anni,
infatti, si è provato a dare una for-
ma originale all’insegnamento del-
la medicina iniziando un percorso
sperimentale di in-
troduzione precoce
degli studenti, nei pri-
mi giorni di frequenza,
al mondo della persona
malata, seguendo gli infer-
mieri nelle attività quotidiane di ac-
cudimento. In una serie di incontri
di riflessione in piccoli gruppi con
una docente di Pedagogia medica,
gli studenti rielaborano i profondi
sentimenti e le emozioni che si ori-
ginano dal prendere parte al rap-
porto di cura. Al termine del corso,
una serie di incontri organizzati dagli
stessi studenti con scrittori, filoso-
fi, medici, offre poi l’opportunità di
riconsiderare i vissuti personali in
un contesto ancora più ampio. Un
progetto sperimentale, questo, nato
dalla consapevolezza che i corsi di
Medicina tradizionale, soprattutto
nei primi anni, favoriscono una con-
cezione distorta e riduttiva del tipo
di medico che la società richiede:
la concezione di un medico molto
centrato sugli aspetti preclinici e le
scienze di base, ma poco interessato
alle dimensioni culturali, relazionali e
umanistiche di importanza cruciale
in questa professione.
DOTTORI
ANCHE IN “UMANITÀ”
Un segnale forte per i medici
di domani
QUAL È IL POSTO
DEL MALATO
NELLA MALATTIA,
IN UNA MEDICINA
SEMPRE PIÙ SPINTA VERSO
L’UNIVERSALIZZAZIONE
E CHIAMATA A DIVENIRE
UNA SCIENZA
DELL’OGGETTO
UMANO?
I GRANDI
PROGRESSI
DELLA MEDICINA
SCIENTIFICA
E LE TECNOLOGIE SEMPRE
PIÙ SOFISTICATE RISCHIANO
DI FAR SMARRIRE
L’INDIVIDUO
NELLA SUA
SINGOLARITÀ
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