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Numero 2 del 2007

Famiglia allargata e in evoluzione


Foto: Famiglia allargata e in evoluzione
PAGINA 14

Testi pagina 14

febbraio 2007 noidonne14
L'obiettivo è quello di fermare l'atten-zione dei parlamentari e dell'opinio-
ne pubblica sulla violenza alle donne,
che è la prima causa di morte nel mon-
do.
Con questa raccolta intendiamo
chiamare le istituzioni di questo Paese
alle loro responsabilità che non riguar-
dano solo l'applicazione della legge, ma
anche le azioni politiche con cui hanno
favorito, oppure ostacolato, la costru-
zione di rapporti civili tra i generi. La ci-
viltà comincia dalle parole perchè an-
che il linguaggio è sessuato e noi chia-
miamo la violenza sessuata, e non più
sessuale, per segnalare l'azione brutale
di un genere sull'altro e chiamiamo fem-
minicidio la morte violenta di tante
donne a causa del dominio estremo di
un uomo su di una donna. Chiamarlo
omicidio è un modo per camuffare le
statistiche e far scomparire un fenome-
no che è la causa prima di morte per le
donne in occidente e nel mondo.
(Info: UDI, Via dell'Arco di Parma 15, 00186
Roma - tel 06 6865884 udinazionale@tin.it )
"Non è facile parlare di
queste cose, perché sono
esperienze che si cerca di
buttare giù quanto più in
profondità, di seppellirle per
bene giorno dopo giorno,
sperando di cancellarne il ri-
cordo. All'età di 5 - 6 anni
venivo sistematicamente
molestata da mio zio tra le
'rassicuranti' mura di casa.
Mi spogliava, mi toccava
nelle parti intime e struscia-
va i suoi genitali su di me.
Era orribile. Ogni volta che
gli altri parenti uscivano ed io restavo
sola in casa con lui, sapevo che cosa mi
aspettava. Era un incubo. Qualche anno
dopo lui era andato a vivere con la mo-
glie per conto suo, grazie a Dio! Ho pas-
sato una adolescenza orribile, ero timi-
da in modo patologico, fino ad avere
dei problemi di relazione con gli altri.
Quando capitava che un ragazzo mi fa-
cesse dei complimenti pensavo volesse
'provarci' con me, la cosa mi faceva sta-
re malissimo. Ero assalita dai sensi di
colpa, odiavo il mio corpo prorompente
in cui non mi riconoscevo. Io volevo so-
lo essere invisibile, e invece ero una ra-
gazza carina che colpiva 'l'attenzione
dei maschi'. La mia prima storia l'ho
avuta a 17 anni. Ero profondamente in-
namorata di quel ragazzo e avrei tanto
voluto fare l'amore con lui, ma non ci
sono mai riuscita. Ogni volta che ci an-
davo vicino mi scoppiava una crisi di
panico, trovandomi all'improvviso in
un bagno di sudore e con il fiato tanto
corto che mi sentivo soffocare. Ho avu-
to il mio primo rapporto a 21 anni per-
ché avevo deciso che non ne potevo più
di essere l'unica vergine tra le mie ami-
che. L'ultima sempre in tutto in fatto di
ragazzi!! L'ho fatto con un tipo cono-
sciuto una sera al mare in discoteca.
Uno di cui non mi importava niente,
quasi un po' mi faceva senso perché
aveva un non so che di 'viscido' ed il suo
modo di provarci era un po' da vecchio
bavoso! Dopo quella sera non ho volu-
to saperne più niente di lui. Beh, non so
perché sto raccontando queste cose a
persone sconosciute. E forse è proprio
perché non vi conosco che mi faccio co-
raggio.
Non ho mai confidato questa storia
a nessuno, tranne al mio migliore amico
(però una sera che ero sbronza, quindi
non so quanto conti) parlarne mi pro-
voca tantissimo imbarazzo e paura di
essere giudicata e guardata come 'una
da aiutare'. Per fortuna oggi ho una vi-
ta sessuale OK ed il mio rapporto con
l'altro genere è sereno. Però un po' di in-
vidia (in senso buono) ce l'ho ancora
quando guardo alle mie amiche, che
hanno avuto un percorso molto più se-
reno, dandolo per scontato…e che per
avere le cose 'normali', tipo un rapporto
sereno con la propria sessualità, non
hanno passato un'infanzia ed una ado-
lescenza d'inferno. D'altra parte mi ren-
do conto che questa è la mia piccola
croce, e che comunque non è niente in
confronto a quello di milioni di donne
nel mondo subiscono ogni giorno. Gli
uomini possono essere così crudeli a
volte. Ma le loro brutture non devaste-
ranno del tutto l'armonia del mondo,
finché ci saranno donne disposte a ri-
sollevarsi e a procreare future genera-
zioni di uomini migliori".
"Non ho paura di dire il mio nome:
Gemma perché è forte duro e nasce da
una miniera sporca e profonda ed è
quello che mi è successo. Sono uscita
dall'oscurità ed ho brillato intensamen-
te. Avevo 16 anni quando il mio mondo
scomparve e tutto quello che ero stata
prima smise di esistere. Lo consideravo
una persona meravigliosa, era il fratello
maggiore del ragazzo con cui stavo da
sei mesi; con il fratello le cose non an-
davano bene e spesso mi trovavo a par-
lare con lui. I nostri interessi, le nostre
passioni erano vicine e simili: leggeva-
mo gli stessi libri e parlavamo di tutto,
perciò quando mi chiese
di fare una passeggiata
in riva al mare accettai.
Fu lì che tutto ebbe ini-
zio: ci mettemmo a par-
lare su uno scoglio e
mentre parlavamo lui
mi prese la mano tra le
sue, fu un attimo: mi
baciò, ma per me non
era giusto, suo fratello
era il mio ragazzo e
mentre gli dicevo che
non era la cosa giusta e
cercavo di alzarmi,tutto
Buste rosa contro il femminicidio
Unione donne in Italia
Pina Nuzzo
Una busta rosa perchè non sei sola
Se hai una storia di violenza da raccontarci , in
forma anonima, scrivila su questo foglio e spedi-
scilo all'Udi - Unione Donne in Italia , Sede nazio-
nale , via dell'Arco di Parma 15, 00186 Roma.
Puoi anche inviare una e-mail a udinazionale@tin.it
Noi raccoglieremo le testimonianze per dare voce ad
una sofferenza che riguarda tutte


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