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Numero 2 del 2012

Lavorare per 5 euro l'ora


Foto: Lavorare per 5 euro l'ora
PAGINA 11

Testi pagina 11

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di Barbara Bruni

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UE, LIMITA L'USO FOSFATI
NEI DETERSIVI

A partire dal 30 giugno 2013 una dose standard di detersivo per
il bucato non dovrà contenere più di 0,5 grammi di fosfati. E dal
primo gennaio 2017 sarà fissato anche un limite di 0,3 grammi
per i detersivi delle lavastoviglie. Tali provvedimenti UE sono volti
a proteggere mari, fiumi e laghi da una massiccia crescita di alghe
- dovuta appunto a un'eccessiva dose di fosfati nelle acque - a

spese di altre forme di vita.

NUOVE SPECIE €9
Nell'area asiatica del Mekong - che comprende Vietnam, Cambo-
gia, Laos, Thailandia, Birmania e la provincia cinese dello Yunnan
-, da sempre considerata un'area straordinariamente ricca di bio-
diversità, sono state scoperte nel solo 2010: 145 piante, 28 rettili,
25 pesci, 7 anfibi, due mammiferi e un uccello.

Tra questi: una lucertola che si riproduce per clonazione, senza
bisogno del maschio; una scimmia dal naso bianco e nero che star-
nutisce quando l'acqua gli entra dalle narici, capace di trascor-
rere i giorni di pioggia con la testa tra le gambe per evitare
l'inconveniente; un pesce che assomiglia a un cetriolo; cinque
specie di piante carnivore, alcune delle quali in grado di fagoc-
itare perfino ratti e uccelli. Tuttavia, spiega il WWF, i tesori della

biodiversità nella regione andranno persi se i governi non inve-
stiranno seriamente nella conservazione e nel mantenimento.

TESSUTI AUTOPULENTI €9

Due ricercatori dell'università di Shanghai hanno realizzato con le
nanoparticelle - già oggi in uso per il vetro delle finestre autopu-
Ienti - un tessuto in grado di pulirsi da solo se esposto alla luce so-
lare.

L'ingrediente di base è stato l'ossido di titanio. Una soluzione
composta da questa molecola insieme ad azoto e ioduro d'ar-
gento è stata incorporata nel cotone. Una volta esposto al sole il
tessuto ha eliminato il metilarancio e i batteri presenti sulla su-
perficie, e il processo è rimasto efficiente per diversi lavaggi.

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UN VIVAIO PER LA RIFORESTAZIONE
DEI FONDALI

Secondo un team di biologi dell'università di Pisa sarà possibile
realizzare nella Provincia di Livorno un vivaio per produrre nuove
esemplari di Posidonia oceanica. “II sistema - spiega la biologa
Elena Balestri - è in grado di fornire consistenti quantità di piante
a partire dai frutti e dai frammenti di rizoma che si distaccano
naturalmente dalle praterie e si depositano sulle spiagge con le
mareggiate". Il vivaio potrà così ospitare centinaia di esemplari
di Posidonia oceanica e di Cymodocea nodosa - due specie parti-
colarmente in grado di riadattarsi all'ambiente naturale anche
dopo anni di permanenza in vivaio - che verranno poi ricollocate
nel fondale marino per rinfoltire le praterie del Mediterraneo.

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L'ALLEANZA
TERAPEUTICA CHIEDE
DI COMPORTARSI
IN MODO AFFETTIVO

Questi principi
hanno già trovato
applicazione in al-
cune strutture sa-
nitarie della città

CAMMINANDO di Padova, dove

, sono stati avviati

DENTRO L ANIMO corsi biennali di
DEL PAZIENTE, educazione tera-
peutica. I corsi

CERCANDO sono frequentati

da medici di fa-
miglia, da specia—
listi di prevenzione
cardiologica e da
infermieri, che im-
parano il modo di
chiedere e ascol-
tare per “agire in—
sieme”, יִno al tra-
sferimento piani-
ficato delle competenze terapeutiche al paziente stesso.

Le difיִcoltà da superare per giungere a questo traguardo sono
molteplici, considerata la realtà in cui operano i medici e l’at-
teggiamento non raramente difensivo degli assistiti.

Il medico troppo spesso soffre di un disagio bruciante - il
“burn-out, come è stato definito - dovuto al contrastante
rapporto tra scienza e passione: le incombenze burocra-
tiche, le limitazioni alla libertà prescrittiva nelle indagini
diagnostiche e nelle terapie e il sovraccarico di lavoro ne
sono alla radice, e compromettono anche il lato affettivo
della nostra professione.

Dall’altra sponda pure il paziente accampa le sue difficoltà;
se ne possono elencare alcune delle più comuni: erronee
convinzioni sulla sua malattia dedotte dai mass-media; pre-
occupazione peri possibili effetti secondari delle terapie,
leggendone i fogli illustrativi; errori o imprecisioni nel-
l’assunzione dei farmaci; diffidenza sull’impegno diagno-
stico e terapeutico dei medici, e delusione quando vengono
meno le illusorie prospettive miracolistiche di una onni-
potenza della scienza medica.

Superate queste difficoltà dell’una e dell’altra parte ci ri-
troviamo ai piedi del letto con la risma dei fogli usciti dal-
la stampante 0 dietro alla scrivania, con l’immancabile com-
puter davanti agli occhi. E a questo punto che si deve ma-
nifestare la famosa “alleanza terapeutica”: comportarsi in
modo affettivo camminando dentro l’animo del paziente,
cercando di percepire come Vive la sua malattia e come pen-
sa di poterne uscire col nostro aiuto. Il quadro tecnologico
non sarà più “davanti” a noi, ma al nostro יִanco, come fos-
se un bastone che ci sorregge nel nostro andare. E alla יִne,
quando daremo la mano al paziente guardandoci negli oc-
chi, sapremo di aver יִducia l’uno nell’altro, nel reciproco
impegno di uscire dal tunnel della sua malattia.

DI PERCEPIRE COME
VIVE LA SUA MALATTIA
E COME PENSA DI
POTERNE USCIRE COL
NOSTRO AIUTO

*Cardiologo. Responsabile della Commissione Culturale
dell'Ordine dei Medici di Genova

noidonne | febbraio | 2012























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