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Numero 2 del 1944

Le donne nella rinascita del paese


Foto: Le donne nella rinascita del paese
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Testi pagina 10

10



NOI



DONN l"



RAGAZZE D’ITALIA...

NOI, RAGAZZE ITALIANE...

Oggi tutte le liorze attive del paese
collaborano alla guerra: e le ragazze?
Hanno collaborato alla guerra, le ra-
gazze?

Bisogna eflettitlatiietite rispondere si.

Hanno saputo aflrontare coraggiosa-
tnente, con nuovo spirito di sacri?cio,
qualsiasi dif?coltà: nelle città, in periodo
clandestino, sono state molto utili; se le
loro innocenti borse della spesa avessero
la parola avremmo una documentazione
molto precisa di tutto ciò che vi è stato
nascosto: materiale, giornali clandestini,
munizioni, armi. Nei collegamenti con
le bande partigiane non hanno temuto
i posti di blocco e i lunghi km. di strada



da fare a piedi. Nei GAI), gruppi di
a'ione patriottica, nelle formazioni par-
tigiane hanno lottato a ?anco dei pa-
trioti con sangue freddo, con slancio, con
Iede. In tutti i paesi le ragazze sono
state all'avanguardia per la liberazione
delle popolazioni oppresse. Ma certo non
tutte le ragazze possono far questo; col-
laborare alla guerra è possibile in mille
altri motli. Signi?ca anzitutto saper ac-
cettare qualsiasi sacrificio superandolo,
"OH perdendo tempo a lalnenlarsenc ma
contribuendo continuamente allo slorzo
delle masse popolari che, unite, lottano
per la ricostruzione tlel paese.

Entrare nella commissione d’epura-
zione della propria oIIicina o (lel proprio
uf?cio: questo significa collaborare alla
guerra. Far parte della commissione di
controllo popolare per la borsa nera:
questo signi?ca partecipare alla guerra.
Organizzare ttna recita, un concerto, una
lotteria, con le proprie amiche, nel pro—
prio quartiere per raccogliere fondi, per

procurare viveri e armi per i patrioti
che combattono: questo è partecipare
alla guerra.

Tutte le ragazze possono farlo, nes-
suna esclusa, senza esitazioni. E subito.

| CIRCOLI GIOVANILI

b’na ragazza del Circolo Colonna
mai lui spiegato alle .rue compagne comizi
il giornale murale x

Il giornale murale è il nostro giornale.

Possiamo scrivere tutto quello che cre<
diamo possa interessare non solo noi, ma
tutti coloro che frequentano la nostra
sede: un appunto, un'osservazione, una
proposta, una vignetta. Se vediamo qual-
cosa di nuovo per la stratla, se assistia—
mo atl una scenetta interessante, se siamo
scontente di qualcosa, facciamo il nostro
bravo appunto e lo attacchiamo al gior-
nale murale. Possiamo scrivere la critica
di un film che ci lia colpito; una novella
se ne siamo capaci. Il successo del gior-
nale murale sta in noi: al nostro spirito
di osservazione, di critica, alla nostra
abilità cli mettere insieme quattro parole
originali, divertenti, intelligenti.

Sta soprattutto a noi, in quanto noi
dobbiamo prendere interesse al giornale
murale, leggere attentamente quello che
c'è scritto e farne la critica se non ci
piace. Insomma credo che tutto sia chiaro
e che ormai non si tratti che (li (lar vita
a quesro giornale.

Allora: al lavoro!

Le ragazze (le! Circa/0 Jisa/za messe
al lavoro e il prima numero é uscito;
(la ramo tagliamo .'

« Ecco la nostra sede,
bella, è nurla, scomoda?

Ebbene dipende da noi farla diventar
bella, adorna e COHÌÙda. Innanzi ‘ulto
una stanza si fa bella vivendoci. Fre-
quentiamo la nostra sede, veniamoci
spesso a lavorare, a discutere, a studiare:
essa assumerà subito un aspetto acco-
gliente. E sarà già molto,

Noi dobbiamo darci da fare per ab-
bellire la nostra sede.

l’ortiamo qualunque cosa: una stampa,
una sedia, un tavolino per le riviste:
poche cose ma che fanno l’atmosfera (li
ttna stanza. E sarà bello poi quando
diranno: « Che bella sede avete » poter
dire orgogliosamente: «Ebbene, è tutta
opera nostra. Questa cosa l’ho portata
io, quest'altra l, ha portata lei, E una
secle che abbiamo fatto veramente noi,
angolo per angolo.

Dobbiamo amare la nostra sede. Essa
è come la nostra casa, anzi tli più per-
cltè è fatta con le nostre sole forze.

Noi l'abbiamo trovata, noi l'abbiamo
adornata, noi l, abbiamo abbellita; è
per noi ).

Non è molto

Le giovani ci domandano

(Ìaro giornale,

un gruppo fl| studcntesse e fermo accanto a
una scuola, qualcuna tra di esse parla concita-
tamente, le altre ascoltano incerte in principio,
poi interessate, entusiastc.

Si parla di politica, come avrai immaginato,
e delle condizioni lll cui attualmente si trova
il paese; la ragazza che si rivolge alle altre
con tanto fervore, propone di formare un gruppo,
di organizzarsi per portare il proprio contributo
allo sforzo di guerra del paese, ai patrioti che com-
battono. Tutte entusiasticamente aderiscono.

Poi qualcuna dice che.“ forse il babbo non
permetterà, clic non sarà libera, Elle il ?danzato
non vuole, e similir

L'oratrice improvvisata non si perde d'animo:
incita le compagne che l' ascoltano a non inti-
morirsi di fronte a quesri ostacoli, ma a supe-
rarli di slancio, energicamente, non perdendo
mai di vista il fine per cui si vuole agire: col-
laborare alla liberazione del paese, aiutare le
migliaia di fratelli che ancora nell'Italia occu-
pata sono massacrati, uccisi. Del resto per farlo
nnn è necessario uscire molto, non sono neces-
sarie troppe discussioni. Nessun padre proibita
alla propria figlia di lavorare a maglia o di l‘a"-
cogltere sottoscrizioni per i patrioti lontani che
lottano il più delle volte scalzi, senza viveri.
con armi_di fortuna.

Troppo, noi ragazze italiane, abbiamo vissuto
nell'ignoranza e nell'isolamento: noi siamo gio-
vani, piene di vita e vogliamo (lare noi stesse
per una causa nuova e giusta; ma abbiamo bi-
sogno di aiuto, di consiglio, di guida e ci ri-
volgiamo ate, caro «Noi donne ), come ad
una amica, sinceramente. e chiediamo: Vuoi
essere tu questa guida per noi?

UN GNUPPO Dr GIOVANI sromm'resst:

Pubblichiamo con l'ero anturiarmo questa
lettera alte è una tra i più Vivi e toccanti e
genuini esempi di unità e di solida/[ud Erem,
pio c/ie é un monito per rime le ragazze ila,
liane: non barm attendere e sperare 6/16 tutto
.rl rinnow'. fuori di noi, bimgna agire, nan
gerti precisi, che radunino in un blocca .rolo
time le giovani .rtudenlene, e aggiungano le
loro forze a quelle diluite le mane popo/ari,
L‘lu oggi cancrelumenle vogliono distruggere il
nuztyurcirmo. Cosi come hanno fimo le nostre
giovani collaboratrici. Rt'unt‘rri, .rcegliere qttul—
rima, {la le compagne migliori, più capace
di organizzare, diguid'are, rli anumersi respon
sabilità, c u[]izlurle la direzione delle iniziative,
a poi ratto, al luyoru, .rcnzu indugi. Organiz,
zau» doposcuola, col/elle, corsi di taglia, ili
litri/ile, rurm qua/[u che può exrere ima/Irma
nacersaria ul popolo italiano in questo mar
manto, p serivt‘leci i rasa-i dubbi, le VOJII'E in-
certezza, i ras/ri (Ierideri,

t Noi danna ) [i accoglierà, e yt' promem'amo
C’l!‘ non Irttlurceru' mai Immuna occasione per

chiari/[carri c indirizzunti.


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