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Numero 2 del 2015

Libere/i di scegliere: gay lesbo Lgbt - Speciale Rebibbia


Foto: Libere/i di scegliere: gay lesbo Lgbt - Speciale Rebibbia
PAGINA 10

Testi pagina 10

8 Febbraio 2015
I potenti mezzi tecnologici oggi di-sponibili nel campo della rianima-zione pediatrica pongono acuti di-
lemmi etici in molte situazioni in cui la
rianimazione si presenta come un vero
e proprio accanimento terapeutico. Si
pensi a quelle malformazioni gravi in-
compatibili con la sopravvivenza o più
semplicemente ai nati prematuri. Un
esempio della prima evenienza è dato
dal cosiddetto caso “Davide”. Davide
è un neonato pugliese nato qualche
anno fa con una grave malformazione,
la totale assenza dei reni, denominata
sindrome di Potter. Per questa malat-
tia non esistono cure efficaci e la mor-
te è inevitabile dopo pochi giorni dalla
nascita. Appena nato i medici propo-
sero di iniziare la dialisi peritoneale,
una tecnica di sostituzione
della funzione renale che,
tuttavia, avrebbe solo
dilazionato l’esito fa-
tale. A fronte della
richiesta dei genito-
ri di avere un minimo
di tempo per riflettere
sull’opportunità o meno
di tale terapia, i medici
inoltrarono istanza al Tribu-
nale dei minori ottenendo la sospen-
sione della patria potestà e l’autorizza-
zione del giudice alla dialisi.
Davide morì dopo pochi giorni, nono-
stante la dialisi.
Durante la fase del contenzioso legale
la storia ebbe un grande impatto me-
diatico con prese di posizione contrap-
poste. Resta l’amara considerazione
che forse una più attenta valutazione
delle evidenze scientifiche
disponibili, attestanti l’in-
curabilità della malfor-
mazione per la quale
non è praticabile il
trapianto renale (ra-
gion per cui la dialisi
peritoneale diventa
un mero e precario
prolungamento del pro-
cesso del morire) avrebbe
consentito di evitare una
serie di spiacevoli conseguenze: ai
genitori un trauma ulteriore, a Davide
l’inutile sofferenza in rianimazione e a
molti politici italiani l’ennesima brutta
figura in campo bioetico
(ad esempio la ridicola
affermazione di un par-
lamentare cattolico di
centro-destra che
Davide avrebbe po-
tuto essere trapian-
tato e avere una vita
normale!).
Se le gravi malformazioni
sono evento fortunatamen-
te raro, altre situazioni più frequen-
temente si presentano a sfidare la
coscienza morale collettiva: il riferi-
mento va alle tante nascite premature
di bambini per il resto sani e normo-
conformati. Qui il problema è dato
dall’immaturità del neonato venuto
al mondo troppo in anticipo e non in
grado di sopravvivere da solo se non
con l’ausilio della rianimazione neona-
tale. Il problema è posto dal
fatto che fare sopravvivere
questi neonati preter-
mine non è sempre un
buon affare, il prezzo
della sopravvivenza
è spesso quello di
subire danni neuro-
logici che comporta-
no invalidità gravi di tipo
motorio o psichico. Consci
della questione i neonatolo-
gi hanno cercato la soluzione in linee
guida che propongano limiti precisi alla
rianimazione indiscriminata di neonati
in qualunque epoca gestazionale, in-
Raffaele Prodomo
Istituto Italiano di Bioetica
www.istitutobioetica.org
RIANIMAZIONE
NEONATALE
e dilemmi etici
PER GARANTIRE
PROGRESSO E RISPETTO
DELLA DIGNITÀ UMANA
OCCORRE PREVEDERE UN
CANALE SPERIMENTALE PER I
NEONATI AL LIMITE DELLA
TRATTABILITÀ
IN MOLTE
SITUAZIONI
LA RIANIMAZIONE
NEONATALE
SI PRESENTA
COME UN VERO
E PROPRIO
ACCANIMENTO
TERAPEUTICO
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