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Numero 2 del 2015

Libere/i di scegliere: gay lesbo Lgbt - Speciale Rebibbia


Foto: Libere/i di scegliere: gay lesbo Lgbt - Speciale Rebibbia
PAGINA 8

Testi pagina 8

6 Febbraio 2015
La denuncia di papa Francesco deLLe
condizioni drammatiche in cui vivono
miLioni di esseri umani non rappresenta una
novità dottrinaria: La “centesimus annus”
di WoityLa richiamava con durezza i potenti
deLLa terra a soccorrere Le popoLazioni deL
terzo mondo, e papa ratzinger neLLa “caritas
in veritate” si era espresso suL bisogno di
coniugare La carità con “La verità di un
giusto vivere sociaLe”.
Ma con Bergoglio se non cambiano le parole, cambia la
musica. Come è apparso evidente anche dalla lettura dell’
“Evangelii Gaudium”, il manifesto programmatico del suo
pontificato. Quando ad ottobre si sono riuniti in Vaticano i rap-
presentanti dei movimenti popolari di tutto il mondo mettendo
insieme esperienze laiche e religiose, il “Fatto quotidiano” del
giorno 20 ha titolato: “Zapatisti, marxisti e indignados tutti dal
papa: “Amo i deboli” (e sotto:) In Vaticano i movimenti mondiali
terreno una volta arato dalla sinistra.” Ma Bergoglio, sia a chi
lo temeva come un rivoluzionario sia a chi lo voleva arruola-
re come un ribelle, ebbe a dichiarare: “non sono un comu-
nista”; e rivendicò con fermezza la sua fedeltà al messaggio
evangelico: “I poveri sono al centro del Vangelo di Gesù”. E
la voce dei poveri è risuonata forte in Vaticano dove, come
in una Porto Alegre romana, si sono ritrovati per dibattere in
un orizzonte planetario i rappresentanti di ideologie e prati-
che le più diverse: dai cartoneros argentini agli steelworkes
statunitensi, dai campesinos agli affiliati del Leoncavallo, dai
sem terra brasiliani ai cubani del centro Martin Luter King,
dai sostenitori della causa palestinese ai Riciclatori del Suda-
merica e così via. Il presidente Evo Morales ha proposto di
“uscire fuori dal capitalismo” ed ha firmato convinto l’appello
in favore della Ri-Maflow, la fabbrica recuperata dai lavoratori
di Milano, un’operazione straordinaria che nel settore agricolo
ha investito anche la cascina Mondeggi e la fattoria Genuino
Clandestino. Il tema dell’incontro si può sintetizzare i tre punti:
lavoro, terra, casa; tre soggetti su cui papa Francesco si è
espresso con “parole che non rimandano ad un al di là, ma
a questo mondo e a questa vita” (Revelli). Sul lavoro il papa
ha detto: “Non esiste peggiore povertà materiale di quella che
non permette di guadagnarsi il pane e priva della dignità del
lavoro”. Parlando della terra, nel duplice significato di ambien-
te e di suolo lavorato dai contadini, Bergoglio ha detto che
occorre combattere “lo sradicamento di tanti fratelli contadini”
causato dall’avidità del denaro, germe nefasto della deforesta-
zione, dell’accaparramento delle terre e dell’acqua, dell’uso di
pesticidi non appropriati. Sulla casa, dopo aver dichiarato che
un’abitazione adeguatamente attrezzata è un diritto, ha pro-
mosso un modello dell’abitare ispirato alla solidarietà, a pen-
sare ed agire in termini di comunità: “lo spazio pubblico non
è un mero luogo di transito, ma un’estensione della propria
casa, un luogo dove generare vincoli con il vicinato... Odo-
rate di quartiere, di popolo, di lotta … Non si può affrontare
se un papa
è (soLo) riFormista
Promotore di un’identità cristiana che ha senso solo nella relazione,
PaPa Bergoglio mette in crisi le certezze
di Stefania Friggeri
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