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Numero 2 del 2015

Libere/i di scegliere: gay lesbo Lgbt - Speciale Rebibbia


Foto: Libere/i di scegliere: gay lesbo Lgbt - Speciale Rebibbia
PAGINA 25

Testi pagina 25

Inserto realizzato con il contributo della Regione Lazio, Assessorato Pari Opportunità e Sicurezza, all’associazione L’Isola di Ula e Opp. Testi delle detenute del carcere femminile di Rebibbia (Roma, ottobre — dicembre 2014)
Poesia, libri, musica
mi portano fuori
I primi tempi ero diffi dente, lo confesso.
Mi domandavo: cosa vogliono queste da me,
perché devo parlarci? Poi ho capito che il progetto
era mosso da buone intenzioni. Mi piace l’idea
di far arrivare fuori il racconto della mia vita
quotidiana. Neppure i miei familiari capiscono
davvero come si vive in carcere. ‘Tu sei qui,
noi, invece, fuori…..’ una frase non conclusa,
un’allusione… ti regala giorni e notti di pensieri e
rifl essioni. ‘Tu stai male, ma in fondo noi fuori …’ e
io elaboro, rimugino… cosa avrà voluto dire, cosa
non ha detto... Quanto è diffi cile parlare quando sei
in carcere. Il tempo è poco e devi sbrigarti, cosa
puoi dire in dieci minuti a settimana al telefono
o in un’ora di visita al mese? Cerco di raccontare,
ma senza creare preoccupazioni ulteriori.
E allora dico e non dico. La non comunicazione
è un grande problema che ne genera tanti altri.
Portatemi una foto di Birba, il mio cane. Ci sono
molto affezionata, ma non mi danno sue notizie.
Starà male? Sentirà la mia mancanza?
Ma per la mia famiglia il cane non è importante:
‘con tutte le preoccupazioni che hai vai a pensare
al cane….’. Quando parlo al telefono con le mie
nipotine è una gioia: con la piccola mi diverto,
la grande un po’ la sgrido perché fa preoccupare
mia fi glia. Cara lettrice: sono una donna come te
e sono tagliata fuori. Nulla mi unisce al ‘fuori’.
Amici e parenti sono scomparsi, quelli a cui ho dato
tanto non mi hanno perdonato. Allora qui dentro mi
attacco a tante piccole cose. Per sentirmi viva.
Qui si rischia di morire giorno per giorno.
La musica, la poesia, la fi losofi a, la lettura
sono i miei spazi, le mie ali di libertà.
Franca
Survival cocktail
Molta pazienza
Una buona dose di coraggio
Egoismo quanto basta
Un pizzico di strategia
Qualche goccia di ipocrisia
Miscelare il tutto con energia
senza arrendersi mai.
Versare occupando 2/3 della mente.
Aggiungere a piacere due ciliegine rosa.
Bere con dignità!!!!
by Loredana
IL CARCERE,
GIORNO PER GIORNO
LAVORO
I posti di lavoro per le detenute nel carcere sono pochi, assegnati
per graduatorie e generalmente sono riservati a chi ha condanne
defi nitive. Le mercedi (cioè la retribuzione lorda in base all’art 22
della legge 354/1975) vanno da un minimo 3,38 euro ad un massimo
di  4,03 l’ora variando per categoria di lavoranti e, recita la regola,
sono “equitativamente stabilite in relazione alla quantità e qualità
del lavoro effettivamente prestato, alla organizzazione e al tipo del
lavoro del detenuto in misura non inferiore ai due terzi del trattamento
economico previsto dai contratti collettivi di lavoro”. “Spesso ci sono
da fare ore extra oltre a quelle stabilite - osservano le detenute -, che
sono considerate di volontariato e non sono retribuite”. Nel carcere
le detenute possono svolgere attività di: scopina, scrivana, ortolana e
aiuto agricoltore, bibliotecaria, sarta e aiuto sarta, lavanderia, cuoca e
aiuto cuoca, spesina (distribuzione delle spesa giornaliera), giardiniera,
muratora e imbianchina. Nel carcere femminile di Rebibbia è attivo un
atelier di cucito e uno di pelletteria.
PULIZIE
Le detenute provvedono alla pulizia delle proprie celle e aggiungono
ai materiali forniti dall’Amministrazione penitenziaria (scope,
strofi nacci, disinfettanti) ulteriori prodotti acquistati a loro spese.
MANTENIMENTO
Le detenute “in esecuzione di condanna, se occupate in attività
lavorativa” pagano per il proprio mantenimento in carcere 1,69 euro
netti al giorno, per un totale di circa 52 euro al mese, spesa che
include: prima colazione, pranzo, cena, corredo per il letto.
COMUNICAZIONI CON L’ESTERNO
Telefonate. Sono permessi, a spese delle detenute, 10 minuti di
conversazione a settimana.
Mail. Il servizio mail si aggiunge al servizio postale
“con diminuzione dei costi relativi a pratiche burocratiche per inoltro
e ricezione documenti”. Il servizio è gestito da una cooperativa,
che scannerizza i fogli scritti a mano dalle detenute inviandoli entro
48 ore agli indirizzi mail indicati dalle detenute stesse, stampando
e consegnando poi le risposte.
Per il servizio di mail (spedite e ricevute) sono previste quattro
tipologie di abbonamento mensile (ogni mese il conteggio ricomincia
perché le mail non ‘consumate’ si perdono): 12,00 euro mensili per
invio/ricezione 30mail (equivalenti a 30 pag. formato A4);
25,00 euro………………/……………..70mail (70pag/A4)
50,00 euro………………/……………..165mail (165pag/A4)
75,00 euro………………/……………..250mail (250pag/A4)
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