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Numero 6 del 2014

Cultura e futuro, Addio


Foto: Cultura e futuro, Addio
PAGINA 11

Testi pagina 11

9Giugno 2014
Il fi lo verde
di Barbara Bruni
ANCHE L’EUROPA FRENA SULLE SHOPPER
IN PLASTICA
L’Europa si allinea all’Italia e riduce drasticamente
l’uso di shopper in plastica. Entro il 2019 in tutta
Europa si dovrà tagliare dell’80% l’uso dei sacchetti
non biodegradabili. Il divieto - scattato da noi nel
2010 - prende spunto da una ricerca secondo la quale
in Europa quasi il 90% dei sacchetti utilizzati in un
anno - circa 8 miliardi di pezzi! - fi niscono nei rifi uti
generici e non vengono riciclati. Se in media ogni
cittadino europeo utilizza annualmente 198 shopper,
esiste però una grande differenza su base nazionale:
dai 4 sacchetti a testa in Danimarca e Finlandia, si
passa ai 466 di Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchi
e Paesi Baltici.
ECOMAFIA
Tonnellate di rifi uti speciali, prodotti nelle province di
Salerno e Caserta e sotterrati in una mega discarica
ad Ordona, nel foggiano, sono stati portati alla luce dai
carabinieri. Le ruspe - impegnate a scavare in un’area
agricola - confermano un’inchiesta che ha già portato
all’arresto di 14 persone coinvolte nel traffi co illegale di
rifi uti tra la Campania e la Puglia. Si stima che a Ordona
siano state interrate oltre 500mila tonnellate di rifi uti,
anche ospedalieri. Se gli scavi confermeranno i dati,
signifi ca che circa 20mila camion avrebbero transitato
tra Campania e Puglia per depositare rifi uti. Secondo
Legambiente “solo l’inerzia diffusa delle istituzioni,
la disattenzione di chi doveva controllare, e una fi tta
rete di collusioni e omertà possono aver consentito
l’invisibilità di una colonna di 20mila tir”. Sembra
sempre più urgente approvare il disegno di legge sui
reati ambientali, per colpire in maniera effi cace chi
specula contro l’ambiente e la salute dei cittadini.
IL CAMOSCIO APPENNINICO
Dal 17 al 22 giugno, nel Parco della Majella, studiosi
di tutto il mondo si riuniranno per fare il punto sullo
stato di conservazione del camoscio appenninico.
Defi nito dagli zoologi come “il camoscio più bello
del mondo”, il camoscio appenninico rappresenta
un caso di successo internazionale per le politiche
di tutela e di conservazione di una specie a rischio.
Considerato praticamente estinto agli inizi del ‘900,
oggi è tornato a popolare i parchi dell’Appennino
centrale. Questo camoscio - il cui nome scientifi co è
Rupicapra pyrenaica ornata - si trova esclusivamente
nel nostro Paese e vive all’interno di aree protette del
centro Italia.
USA: AUTOSTRADE DEL FUTURO
Sostituire il manto d’asfalto delle autostrade con
pannelli a energia solare: oggi si può. Il progetto -
Solar Roadways - ha già ricevuto un fi nanziamento del
Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti e si pone
come obiettivo la realizzazione di strade che offrano la
possibilità di viaggiare sicuri e in modo sostenibile.
sibilmente legittimata nel chiedere la re-
stituzione dei fi gli che nasceranno. Cosa
prevarrà - ci si è chiesti - la legge del
cordone ombelicale o la legge del DNA?
Come decidere delle buone ragioni di
entrambe le coppie? Ma, soprattutto,
qual è l’interesse primario da tutelare?
Certo quello dei neonati. Ma chi potrà
con certezza stabilirlo?
Si tratta di interrogativi che ci
danno il senso della com-
plessità delle sfi de che
siamo chiamati ad af-
frontare, nella consa-
pevolezza che ogni
progresso scientifi co
rende più diffi cile il diritto
e la morale. In casi come
questo avvertiamo l’insuffi -
cienza delle regole generali e
la necessità di un attento discernimen-
to che consideri le condizioni concrete
in cui un evento si svolge. Certamente
un nuovo diritto, il biodiritto, dovrà dare
risposte alle situazioni non previste dai
vecchi codici, prendendo in seria con-
siderazione le nuove realtà create dalle
biotecnologie e confi gurando doveri,
diritti e responsabilità per il mondo che
ci attende. Sul piano propriamente eti-
co e bioetico credo tuttavia che questo
caso, per la sua stessa drammaticità, ci
chieda di uscire dalla logica stringente
dei diritti in competizione per accedere
alla dimensione della cura, di quell’etica
della responsabilità che il pensiero delle
donne ha valorizzato e rivendicato come
propria del mondo femminile e legata
all’esperienza della maternità. L’etica del
prendersi cura ci ricorda che siamo sog-
getti in relazione, non atomi isolati gli uni
dagli altri, e che la vita stessa è un tes-
suto di relazioni a cui tutti apparteniamo.
Le due coppie, che hanno intrapreso la
stessa trafi la biomedica per realizzare il
loro desiderio di genitorialità, si trovano
loro malgrado protagoniste di una storia
dal futuro incerto che potrà generare
o un confl itto doloroso, quale ne sia la
soluzione sul piano giuridico, o una con-
divisione responsabile fondata su una
coraggiosa elaborazione del ‘lutto’ che
le accomuna.
In tale ottica non si può non rilevare che
la donna che ha scoperto di aver rice-
vuto l’impianto di embrioni non suoi ha
subito un danno incalcolabile sul piano
biologico e affettivo ma, assumendosi
l’impegno di portare a termine la gravi-
danza, sta dando prova di una
generosità non comune. Si
‘prende cura’ di embrioni
altrui, li custodisce in sé,
li porterà alla nascita,
da vera madre. “Que-
sti bimbi - ha dichia-
rato - vivono dentro di
me, li ho sentiti battere
sul mio cuore, crescono e
sono sani. Come posso deci-
dere del destino di due creatu-
re così attese?” Da qui la sua decisione
di continuare la gravidanza: ”I nostri va-
lori sono questi”. È impensabile, pertan-
to, che non possa essere considerata
anch’essa ‘madre’ nella prospettiva - au-
spicabile - di una famiglia allargata che
sappia trovare le ragioni della solidarietà
e della condivisione degli affetti. Certo,
perché ciò possa avvenire, occorrerà
l’intervento mirato e puntuale del legisla-
tore, chiamato a regolare in modo spe-
cifi co tutti gli aspetti problematici della
vicenda, ma anche quello di un’équipe
che segua le coppie per sostenerle e
assisterle, se lo riterranno opportuno, sul
piano psicologico e sociale. Vedremo se
vincerà, al di là del diritto, sul piano etico
e affettivo, il principio della responsabili-
tà e della cura.?
LA DISSOCIAZIONE
DELLA SESSUALITÀ
DALLA PROCREAZIONE
GRAZIE ALLE NUOVE
TECNOLOGIE RIPRODUTTIVE
HA RESO POSSIBILE LA NON
COINCIDENZA TRA CHI HA
PARTORITO E CHI HA
GENERATO IL FIGLIO


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