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Numero 3 del 2015

8 Marzo al tempo delle crisi


Foto: 8 Marzo al tempo delle crisi
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Testi pagina 5

3Marzo 2015
nominate nei Consigli di Amministrazione di aziende
pubbliche e private chiediamo di farci avere risor-
se economiche per continuare a pubblicare. Che la
chiamino pubblicità o donazione poco importa, ma
consigliamo loro di non ascoltare le prevedibili obie-
zioni del marketing sulla tiratura, inadeguata per il
mercato pubblicitario.
Ha senso avere il potere se si prova a cambiare le
leggi del mercato, trovando ottime ragioni a partire
da una, nobilissima: sostenere la cultura e l’informa-
zione delle donne. Sì, proprio quella tradizione politi-
ca e democratica che nei settanta anni di NOIDON-
NE con riflessioni, inchieste, battaglie ha consentito
di ottenere una legge dello Stato che sancisce l’ob-
bligo delle donne nei CdA e ha ottenuto qualcosa di
analogo nelle Assemblee elettive.
Vale la pena di ricordarlo: nulla è mai conquistato
per sempre e il vento dell’antipolitica è prigioniero
del suo stesso pericoloso populismo. Ma oggi come
ieri, e ancora di più domani, senza il coraggio del-
la disobbedienza, NOI DONNE corriamo il rischio di
tornare al silenzio.
Tiziana Bartolini
Le testimonianze nel focus di questo mese rac-contano punti di vista diversi sull’8 marzo e confermano l’urgenza di parlarsi e conoscersi di più. Le crisi sempre più gravi in cui sono
immerse le nostre comunità ci interpellano anche e
soprattutto come donne, alla luce delle tante e pro-
fonde differenze che ci dividono nonostante la vici-
nanza fisica e tecnologica. Quel noi rassicurante in
cui ci riconoscevamo, al di là di ogni specificità, non
c’è più. Ci rendiamo conto che a separarci, ben ol-
tre i veli, è una sottile e perdurante dipendenza dal
potere maschile.
I limiti alla libertà di agire imposti alle donne in
contesti tribali hanno la stessa matrice culturale che
determina l’accettazione acritica del sistema alle
non poche donne ai vertici di istituzioni politiche e
finanziarie nazionali ed internazionali. Sono donne al
potere ma ci si domanda se sono anche donne di
potere, nel senso che vogliono non solo gestire ma
anche ambire a modificare meccanismi e logiche.
Per ora la risposta è negativa. Anche a quei livelli
manca il noi, forse. Massa critica, si è detto per anni,
ma l’ipotesi non sembra più adeguata se guardiamo,
per esempio, al nostro Parlamento pieno di donne e
giovani eppure al collasso funzionale. Se è impossi-
bile stilare un’agenda unitaria al femminile, concor-
dare su qualche priorità si potrebbe.
Al primo punto dell’ipotetico elenco vedremmo
bene una verifica delle scelte. Un esempio riguarda
NOIDONNE proprio in queste settimane, che posso-
no segnare il discrimine tra la vita e la morte del gior-
nale e che la campagna MENO GIORNALI MENO
LIBERI illustra.
Alle cospicue rappresentanze femminili in Parla-
mento e nel Governo chiediamo un impegno imme-
diato per non far chiudere questo giornale (sarebbe
la fine per una storia unica e irripetibile). Alle donne
IL MERCATO E LE VOCI
DI LIBERTà
COOPERATIVA LIBERA STAMPA
GRAZIE A ISA E A COSTANZA, BENVENUTA A GIANCARLA
Salutiamo Isa Ferraguti che si è dimessa da Presidente della
Cooperativa Libera Stampa, carica che ricopriva dal 1997. Le
succede Costanza Fanelli, che torna alla guida della Cooperativa
dopo 17 anni, ma che non ha mai smesso di seguire da vicino
questa nostra impresa. L’impegno di Isa in questi anni è stato
sempre prezioso, e decisivo in molti passaggi. Si è assunta l’onere
di guidare un’impresa che al tempo era in grande difficoltà, un
impegno che ha compreso anche la salvaguardia della testata e di
un vasto patrimonio storico. Raggiunto e superato il traguardo dei
70 anni del giornale, è maturato il tempo per un avvicendamento.
Ringraziamo Isa per la tenacia, la determinazione e il coraggio che
ha mostrato negli anni e in tanti difficili situazioni vissute. Diamo il
benvenuto nella Cooperativa Libera Stampa a Giancarla Codrignani,
amica da sempre di NOIDONNE nonché sua firma di punta,
ringraziandola per aver accettato l’invito a far parte di una realtà
imprenditoriale femminile - piccola, onesta e libera - che è pronta a
raccogliere le nuove sfide seppur in un futuro quanto mai incerto e
difficile. Un futuro che, come è stato sempre nella vita del giornale,
oltre che dipendere dalla passione e dall’ impegno di chi lo fa è
anche in mano alle lettrici, abbonate, sostenitrici.
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