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Numero 3 del 2015

8 Marzo al tempo delle crisi


Foto: 8 Marzo al tempo delle crisi
PAGINA 25

Testi pagina 25

23Marzo 2015
scere l’agricoltura in cui noi crediamo: ecocompa-
tibile, attenta all’ambiente, alla salute, all’etica del
produrre e dell’allevare. Spero che le nostre idee
vengano recepite dal mondo agricolo maschile,
che si fermi il consumo di territorio e si possa la-
vorare insieme per far respirare le nostre città”.
Renata Lovati, Lombardia
“L’Otto marzo si sentiva nell’aria. Tutte nei campi la
nonna, la mamma, io, le zie e le cugine, tutte don-
ne! Quei profumi di fine inverno li ricordo ancora
mentre tutte insieme si lavorava per riordinare i
campi, preparandoli al risveglio primaverile. Non
fatica ma serenità ci accompagnava nel nostro la-
voro, quel lavoro che, fatto con tanto amore, ci ha
portato a coltivare fino ad oggi la nostra passione:
l’agricoltura!“
Barbara Fidanza, Liguria
“Quando ero piccola le volontarie passavano
casa per casa in bicicletta a consegnare Noi Don-
ne insieme alla mimosa: era un rito, ed era una festa legge-
re sul giornale di temi che erano ancora tabù. Oggi sembra
che i diritti per le donne siano tutti conquistati, invece siamo
un Paese arretrato culturalmente. Vorrei che le donne fosse-
ro supportate con i servizi sociali e che non dovessero, loro,
adeguarsi agli schemi esistenti per poter competere alla pari
con un uomo. Vorrei una società organizzata in base alle loro
diversità”.
Sofia Trentini, Emilia Romagna
“Sino a qualche anno fa non mi occupavo di agricoltura e l’8
marzo con altre donne cercavo di dare valore alla libertà e al
coraggio. Oggi, dopo scelte di vita che mi hanno fatto cam-
biare lavoro, luoghi, ritmi di vita, per questo giorno preparo un
evento che parla di arte, di talento e di natura che porterà noi
imprenditrici agricole nel Museo Tattile Omero di Ancona, a
testimonianza che la relazione tra il produttore e il suo prodotto
è un elemento essenziale e il comportamento del coltivatore
nei confronti dei prodotti agricoli ha un impatto diretto sulla
loro qualità. Noi donne che nell’agricoltura abbiamo riposto
energie imprenditoriali e valori, riteniamo che l’agricoltura sia
come un’arte creata attraverso il cuore e la mano femminile.
Con questa esperienza cerchiamo di trasferire alla città l’a-
more per un territorio bellissimo con un paniere di produzioni
uniche e di qualità”.
Donatella Manetti, Marche

“8 marzo, irrepetibilmente ritorni, mi lasci a pensare i vecchi
ricordi conservati nella mente con un dolce sorriso, poi però
cerco di ricordare cosa cambiare e rendere il mio campo un
gioiello.....come migliorarlo.....ecco basta renderlo come un
quadro di svariati colori, che devo posizionare con le mie
mani nella dolce terra da me curata, colori di semi che quan-
do nascono e li ammiro mi devono lasciar soddisfatta degli
sforzi compiuti e dirmi sono una donna meritata.....sono una
mimosa”.
Michelina di Bartolomeo, Molise
a cura di Tiziana Bartolini
CIBO NARRANTE
“Otto marzo, otto amiche sedute a tavola, il calore del
camino, il profumo del buon cibo, un fiore accanto ad
ogni piatto, complicità e tanta voglia di vivere e sognare.
Molti anni sono passati da quella sera, ma il ricordo è in-
ciso nel mio cuore e mi emoziona ancora. Una nevicata
tardiva aveva imbiancato le colline rendendo difficolto-
so ogni spostamento, così la decisione di condividere e
festeggiare in modo speciale la nostra giornata a casa
mia. Ognuna di noi avrebbe comunicato il proprio mes-
saggio attraverso gli ingredienti di una ricetta preparata
per l’occasione: storie, sogni, bisogni e desideri mesco-
lati a profumi, colori e sapori di un cibo narrante…. Ed
ecco comparire sulla tavola l’elegante dignità dei cro-
stini neri, quelli della domenica, la semplicità delle fet-
te col cavolo nero, la cooperazione consapevole della
ribollita, l’integrazione sofferta degli gnudi di borragine
e ricotta con la fierezza della salsa al pomodoro, la fan-
tasia creativa dell’insalata di campo orchestrata dall’a-
roma dell’olio di oliva, la sfida delle erbette spontanee
saltate in padella, la paziente affermazione del saporito
peposo nel tegame di coccio e per finire la travolgente
passione del salame al cioccolato, avvolto da una tiepi-
da crema alla vaniglia. Profumi intensi ed aromatici che
evocavano, attraverso le diverse consistenze, le com-
plessità e le sfaccettature dell’universo femminile e del
suo diritto a essere. Le otto amiche hanno poi scelto
strade e ruoli diversi per realizzarsi e realizzare i loro
sogni nella collettività, ogni strada ha rappresentato una
sfida ed un’avventura che continua nel tempo… è cibo
per l’anima come quello della serata speciale. Una di
loro fisicamente non c’è più, ma le parole di Lorena con-
tinuano a parlare attraverso noi e la figlia. Oggi, in una
società che ci vuole sempre più relegate all’apparire,
è assai forte la necessità di rappresentare la giornata
dell’8 marzo non solo di per sé, ma soprattutto per de-
lineare quel percorso di riconquista del ruolo di genere
che le donne hanno intrapreso e portano avanti come
elemento fondante per combattere discriminazione, vio-
lenza, segregazione, diritto al lavoro, diritto a esserci…
Gli ingredienti scelti, come in ogni valida ricetta di quella
sera di diversi anni fa, permetteranno di affrontare ogni
percorso con coraggio… e il coraggio delle donne fa
più rumore!”
Daniela Vannelli, Toscana
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