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Numero 10 del 2006

Violenza: sconfiggere la paura


Foto: Violenza: sconfiggere la paura
PAGINA 24

Testi pagina 24

ottobre 2006 noidonne24
Prato
Basta trucchi.
Denuncia la violenza
Per contrastare la violenza sulle donne
la Consigliera di Parità della Provincia
di Prato, Micaela Venturi, ha organiz-
zato una campagna di comunicazione e
ha messo in rete i diversi soggetti che
possono svolgere un ruolo importante
per contrastare la proliferazione di un
reato contro il quale le donne italiane si
battono ormai da trent' anni. Le parole
chiave scelte sono semplici, e invitano le
vittime di violenza a uscire dal silenzio.
Il progetto nasce da una sinergia tra la
Commissione pari opportunità e la Con-
sigliera di Parità della Provincia di Pra-
to ed ha trovato l'adesione di molti sog-
getti sul territorio e non solo. Hanno in-
fatti aderito all'iniziativa molte realtà
locali quali la ASL, la Società della Sa-
lute, il Tribunale dei Minori, la Questu-
ra, il Centro Antiviolenza "La Nara", ma
anche Centri Antiviolenza di altre Pro-
vince della Toscana quali Firenze, Pisa e
Grosseto.
La campagna di comunicazione, che ha
preso il via il 25 novembre 2005 in oc-
casione della giornata internazionale
contro la violenza sulle donne, consiste
nella realizzazione di materiale infor-
mativo: locandine da affiggere nei di-
versi spazi della città, cartoline da dis-
tribuire e redatte in diverse lingue (In-
glese, Francese, Arabo, Cinese, Russo),
"dondolini" nelle diverse lingue da at-
taccare sul sistema dei trasporti locali.
Al fine di sensibilizzare e coinvolgere i
giovani degli istituti secondari superiori
sono inoltre stati prodotti del braccia-
letti che sono stati distribuiti alla popo-
lazione studentesca di tutte le scuole. In
contemporanea è stata avviata una
campagna informativa radiofonica at-
traverso la trasmissione di spot in di-
verse lingue.
Una tappa fondamentale è stata anche
la realizzazione di un convegno che si è
svolto presso la Provincia di Prato con
la partecipazione di molti soggetti a va-
rio titolo interessati e che svolgono la lo-
ro attività nell'ambito della lotta alla
violenza contro le donne. Durante il
convegno sono stati affrontati i diversi
aspetti del fenomeno dividendo gli in-
terventi in diverse aree: area giuridica
che ha visto il coinvolgimento della
Questura di Prato, del Tribunale dei Mi-
nori di Firenze, del Sostituto Procuratore
della Repubblica e di consulenti legali
di diversi centri antiviolenza della To-
scana; l'area sociale con la partecipa-
zione del responsabile dei servizi sociali
Consigliere di parità
Sono Francesca, ho 27 anni e mi sono
laureata in Economia con 100/110. Il
mio sogno fin da piccola è sempre stato
fare la pubblicitaria, però su consiglio
dei miei genitori ho frequentato un corso
di Scienze della Comunicazione per
avere una preparazione più solida. Da
qualche mese lavoro in un'Agenzia di
Comunicazione e Pubblicità. Noto che
l'ambiente è molto competitivo e mi
sento a disagio rispetto ad una serie di valori di democrazia e ugua-
glianza che ho interiorizzato nel corso dei miei studi. Parlando con i
miei amici mi accorgo che la competizione nelle aziende, anche se di
piccole dimensioni, è molto forte! Soprattutto in relazione all'opportu-
nità di sviluppo professionale che le donne come me ambiscono.
Questa constatazione è costantemente riportata anche sui giornali che
leggo e che settimanalmente pubblicano statistiche sulla sperequazio-
ne di trattamento retributivo e di carriera fra uomini e donne. Mi
domando quindi se è corretto che io cambi il mio atteggiamento men-
tale e consideri "l'ambizione" un valore corretto per poter crescere nel
mondo del lavoro.
Francesca Sirtori (Cesano Boscone - Mi)
Cara Francesca,
quello che dici è di attualità e anche condivisibile ed è sicuramente
molto frustrante vedere le proprie aspirazioni soffocate dal "soffitto di
cristallo" consolidato da tempo, soprattutto in Italia. Il lavoro è
comunque una bella gara nella vita e come tutti gli "sport" ha delle
precise "regole del gioco". Mi permetto di consigliarti alcune regole che
è utile tenere a mente nella finestra di tempo che ti si apre (la tua vita
professionale da trentenne a quarantenne): ti dico questo non per inco-
raggiarti ad agire come un uomo, ma se conosci le regole che guidano
le azioni degli uomini nel lavoro sarai aiutata a capire il loro gioco,
ad anticiparlo e ad avere più chanches nella tua competizione profes-
sionale. Dimostra di essere competente senza millantare successi ine-
sistenti ma senza negare o sminuire le tue buone imprese. Comportati
da persona forte, cerca l'autonomia e prenditela perché nessuno te la
offre su un vassoio. Sii professionale e non lo stereotipo della donna in
carriera perché il senso dell'umorismo ti aiuterà molto di più che fare
la dura nelle situazioni spinose. È stupendo potersi divertire lavoran-
do, ma non è questo lo scopo e non è sempre possibile: il vero piacere
sta nel senso di realizzazione del lavoro ben fatto. Non apparire emo-
tiva perché se un uomo alza la voce tutti pensano che è arrabbiato, se
lo fa una donna pensano che è isterica… così se è noto che sai con-
trollarti, la volta che esplodi tutti ti prenderanno molto seriamente.
Continua ostinatamente a cercare la strada della tua realizzazione
professionale. In fondo cos'è il lavoro? Moltissimo! Quando c'è e quan-
do manca, quando non è soddisfacente e quando scandisce il ritmo
della tua vita.
Cristina Melchiorri
È giusto avere ambizione nel lavoro?
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