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Numero 10 del 2006

Violenza: sconfiggere la paura


Foto: Violenza: sconfiggere la paura
PAGINA 16

Testi pagina 16

ottobre 2006 noidonne16
Sono più di 15 anni che la violenzaalle donne occupa molta parte della
mia vita politica e pubblica. Durante il
mio primo anno di attività, così come
accade alle giovani volontarie che ini-
ziano il loro impegno presso la nostra
associazione, vedevo dappertutto stu-
pri, omicidi di donne, molestie. Sognavo
"racconti" di violenza anche di notte.
Esiste una certa sensibilizzazione al pro-
blema e chi entra in questo percorso
scopre quotidianamente quanto grave
sia perché la violenza alle donne si
manifesta in forme diverse, ma è costan-
temente presente.
Ma questa violenza la vediamo solo
noi donne impegnate nella tematica,
oppure è un problema sociale generale?
No, la stampa si è recentemente accorta
e quasi quotidianamente esce in prima
pagina, ma nonostrante questo penso
non si tratti di un'emergenza. Ogni gior-
no, da 15 anni, una donna che ha subi-
to violenza bussa alle porte della Casa
delle donne (solo a Bologna ne acco-
gliamo circa 400 all'anno). Forse la fre-
quentazione di un Centro antiviolenza
potrebbe sensibilizzare chiunque per-
mettendo così di vedere quello che la
nostra società nasconde e a cui non si
vuole dare spiegazioni, il conflitto tra
uomini e donne. Un conflitto che si basa
sulla disparità tra i due generi, una rela-
zione basata sull'esercizio di potere e
controllo.
Parlare di allarme sociale ritengo sia
errato perché significa affrontare il pro-
blema come reazione al fenomeno per
poi metterlo da parte. Per combattere la
violenza sessuale e domestica bisogna
cambiare la cultura che la giustifica e
per affrontarla ci vuole un impegno
costante e stabile, un progetto politico
ampio, un piano di azione locale e
nazionale.
Come associazione di donne siamo
impegnate a costruire una rete di Centri
affinché le donne vittime di violenza
avessero accoglienza e case per rifugiar-
si. Ci siamo messe a costruire questi
Centri non solo in Italia, ma ormai sono
diffusi in tutto il mondo. Ma siamo
state anche le prime a dire che non
basta accogliere le vittime.
Un vero piano di azione contro la
violenza alle donne prevede sì il lavoro
di accoglienza dei Centri, in raccordo
con i Pronto Soccorso specializzati, con
le Forze dell'ordine, dei servizi territoria-
li, della Magistratura, ma tutto ciò è
solo una piccolissima parte delle azioni
possibili e se non viene cambiata la cul-
tura che produce la violenza siamo in
un vicolo cieco. La cultura del padre che
produce questa violenza è ancestrale,
radicata in chi non ha ancora accettato
la libertà delle donne.
La politica italiana non ha ancora
investito in modo serio in azioni contro
la violenza alle donne, sta facendo solo
i primi passi e ancora non ha elaborato
un piano di azione nazionale previsto
dalle raccomandazioni europee. Le leggi
spesso non proteggono le donne, la poli-
zia spesso non interviene che quando è
troppo tardi, non si educa alla differen-
za e nelle scuole e non si parla di vio-
lenza di genere, non viene svolta una
formazione adeguata alle figure profes-
sionali delle professionalità coinvolte
(come medici, insegnanti, magistrati,
polizia, avvocati, etc.). Non esistono
interventi specialistici con gli uomini
violenti, maltrattatori e non si conosco-
no ancora i dati della violenza, manca
l'impegno nella ricerca scientifica.
Sono passati molti anni da quando a
Bologna è stata fatta una campagna di
sensibilizzazione attraverso il progetto
Zero Tolerance progetto ampio legato al
cambiamento culturale. Le donne chie-
dono strade più sicure, più illuminate,
parchi sicuri, taxi rosa per la notte,
autobus che la notte si fermano a richie-
sta al di fuori le fermate, posti nei par-
cheggi nei garage sotterranei vicini
all'uscita, corsi di autodifesa per le loro
figlie adolescenti e per loro stesse.
Fare un piano di azione significa
provvedere adeguate risorse al tema
della violenza, all'accoglienza delle
donne, ma vuole dire soprattutto prepa-
rare insieme alle donne che hanno espe-
rienza e sapere, azioni a lungo termine,
programmi di prevenzione, sensibilizza-
zione, formazione, progetti di controllo
e sicurezza della città.
E' per questo che sono convinta che
la violenza alle donne non è una que-
stione solo di donne, ma una questione
che riguarda tutta la sfera pubblica.
Sono state le donne che hanno dato
visibilità a questo problema, costruito
pratiche e saperi, ma il problema rima-
ne sociale e riguarda l'intera società. E'
arrivato il tempo di dire agli uomini che
tocca a loro impegnarsi finalmente su
questo fronte, perché è il loro genere che
esercita la violenza, è il loro genere che
ha in mano la ricchezza di ogni paese e
una pesante preponderanza nel decide-
re sulla vita politica dei nostri paesi e
delle nostre città.
*socia fondatrice della Casa delle donne
per non subire violenza, Bologna
Non riguarda solo le donne
Violenza 1
* Anna Pramstrahler
... ma è una questione
che coinvolge tutta
la sfera pubblica
Bologna / Ricatti e riscatti
Le Consigliere di Parità della provincia di Bologna e l'Associazione Casa delle Donne per non
subire violenza, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Bologna, organizzano un
convegno di approfondimento internazionale dal titolo "Ricatti e riscatti: al lavoro contro
la violenza" nei giorni 12 (dalle 14,00 alle 18,00) e 13 ottobre 2006 (dalle 9,00 alle 18,00)
presso l'Oratorio S. Filippo Neri - Via Manzoni 5 - Bologna.
E' articolato in tre sessioni: le molestie sessuali sul luogo di lavoro (il giovedì pomeriggio,
dopo i saluti istituzionali interverranno: Linda Laura Sabbadini-ISTAT, Antonella Raspadori-
Camera del Lavoro CGIL Bologna, Ethel Carri-giurista, Gabriella Ercolini-Consigliera Regione
Emilia Romagna, coordina Barbara Busi), i piani di azione territoriali in tema di violenza
domestica (il venerdì mattina, con interventi di Incarna Bodelon-giurista Spagna, Daniela
Almer-rete WAVE Austria, Maria Rosa Lotti-Le onde Palermo, Maria Virgilio-Comune di
Bologna, Anna Pramstrahler-Casa delle Donne Bologna, coordina Tiziana Bartolini), reinse-
rimento al lavoro delle donne che hanno subito violenza (il venerdì pomeriggio, con inter-
venti di Fernanda Minuz-Associazione Orlando Bologna, Angela Romanin-Casa delle
Donne Bologna, Paolo A. Rebaudengo-Provincia di Bologna, Fabrizio Sarti-Legacoop
Bologna, coordina Rosa M. Amorevole).
Per informazioni: info.casadonne@women.it, consiglieradiparita@nts.provincia.bologna.it,
Cell. 380/34 85 156, Tel. 051/33 31 73, Fax 051/ 33 99 498,
siti web con invito: www.consparita.provincia.bologna.it, www.casadonne.it
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