Numero 5 del 2006
L'altra metà
Testi pagina 10
maggio 2006 noidonne10
Le donne di Milano sono più dellametà della popolazione e questo fa di
loro soggetti della politica, non una
categoria debole da tutelare e rappre-
sentano una straordinaria ricchezza in
quanto sono presenti, più che in tutto il
resto dell'Italia, nel lavoro dipendente,
nell'imprenditoria, nelle professioni,
nelle organizzazioni di volontariato e di
partecipazione civile. Nonostante siano
laureate e diplomate più dei loro coeta-
nei e siano portatrici di talenti, creativi-
tà e valori spesso vedono chiuse le
opportunità di emergere e di contare e
subiscono ancora discriminazioni pro-
prio a partire dai luoghi della politica e
del potere economico". Il fermento che
sta vivendo il capoluogo lom-
bardo a partire dalla fine
dello scorso mese di novembre
è forte e, anche passando
attraverso la grande manife-
stazione di gennaio, la pre-
senza delle donne sulla scena
politica sta assumendo con-
notazione sempre più intense.
Dalle varie assemblee e incon-
tri sono emerse richieste che
hanno trovato sintesi in una
serie di proposte per il pro-
gramma elettorale
dell'Unione e del centrosini-
stra in vista delle prossime
elezioni amministrative. "Ci
proponiamo di dare forza e
visibilità, anche attraverso il nostro lin-
guaggio, alle donne di Milano e voglia-
mo contribuire a governare questa
città". Se esiste un problema del preca-
riato nel lavoro o nella marginalizza-
zione sociale, ebbene sono le donne le
vittime "nella città più cara d'Italia".
Inoltre "sono donne le principali vittime
di maltrattamenti, abusi e violenze". Il
documento riconduce alla gestione
della destra una situazione particolar-
mente aggravata negli ultimi quindici
anni.
"Milano ha bisogno di un grande pro-
getto per rinascere e guardare al futuro;
ha bisogno, dopo i fallimenti della poli-
tica condominiale della destra, di un'al-
tra politica che tenga insieme sogno e
concretezza; Milano e la politica, ovve-
ro "tutto ciò che riguarda la città",
hanno bisogno delle donne. Vogliamo
una città in cui i e le giovani abbiano
qualche possibilità di futuro, in cui
anziani/e e vecchi/e siano meno soli/e e
in cui donne e uomini condividano alla
pari lavoro produttivo fino ai massimi
livelli (dirigenziali e nei consigli di
amministrazione), lavoro di cura e
governo della città.
Ecco quindi le nostre proposte per
Milano". Le donne di Milano chiedono
una città bella da vivere con centro e
periferie e quartieri dormitorio in cui
"ogni sua parte acquisisca gli elementi
qualitativi che caratterizzano una vera
città: attività importanti dal punto di
vista economico/produttivo e civico,
possibilità di lavoro, begli edifici, luoghi
belli e diffusi per l'incontro e per la cul-
tura, piazze di quartiere riqualificate,
verde ben curato, alberi e fiori e opere
d'arte, servizi pubblici e privati di
buona qualità in tutti i campi e ben dif-
fusi sul territorio". Pensano in grande le
donne di Milano e immaginano gli
attuali Consigli di Zona come
Municipalità, e cioè veri e propri
Comuni "vicini ai problemi e alle possi-
bili soluzioni, autonomi come poteri
decisionali e come risorse per tutti i
compiti di interesse locale quali la pia-
nificazione urbanistica, la riqualifica-
zione dei quartieri, la cura del verde di
quartiere e degli spazi aperti, l'arredo
urbano". La dimensione dell'associazio-
nismo e del suo protagonismo è elemen-
to costante nel progetto, che pensa a
forme di "solidarietà sociale anche
autogestite".
Insomma l'idea è quella di una città
partecipata "in cui fioriscano la discus-
sione pubblica e la partecipazione
popolare alle scelte affinché gli e le abi-
tanti si riprendano la responsabilità e la
gioia di decidere come vivere la propria
città" E' il caso, anche impegnativo, del-
l'urbanistica partecipata con "ascolto
della cittadinanza - e in particolare
delle donne - prima di decidere nuovi
insediamenti e opere" oppure della "pro-
gettazione partecipata nei Contratti di
Quartiere per la riqualificazione dell'e-
dilizia popolare e a rilevanza territoria-
le più ampia (per progetti e tracciati di
strade, ferrovie, trasporto pubblico di
superficie, progetti di grandi
impianti, grandi piani urba-
nistici, ecc)". In questa messe
di richieste non poteva man-
care il Bilancio partecipato
comunale e di zona/munici-
palità "per decidere le priorità
di spesa nei servizi e negli
interventi a più diretto con-
tatto con la popolazione" che,
insieme a Comitati di control-
lo sull'erogazione dei servizi a
rete (trasporti, acqua, ener-
gia) e al Consiglio comunale
e consigli di zona/municipali-
tà dei ragazzi e delle ragazze
"come scuola di responsabi-
lizzazione, partecipazione e
solidarietà" completa la gamma delle
possibilità di intervento diretto delle
donne alla gestione della città. L'idea è
quella di una 'città sana', attenta "all'e-
cosviluppo, all'avanguardia per la
sostenibilità ambientale con l'aria più
pulita, meno rumorosa, che recuperi e
riusi i suoi scarti, che risparmi energia e
usi le fonti rinnovabili. Una città che
abbia il coraggio di riorganizzare radi-
calmente il modo di muoversi sia nell'a-
rea metropolitana sia in città, non
dimenticando che le donne lavoratrici
e/o madri sono responsabili, quasi sem-
pre in prima persona, anche della cura
dei familiari e devono potersi muovere
rapidamente, efficacemente e col minor
dispendio possibile di energia".
Per una Milano da vivere
Elezioni amministrative / 1
“
il Forum delle donne per Milano ha elaborato
un programma, ha chiesto all'Unione di accoglierlo
e di farlo suo come progetto di governo della città