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Numero 5 del 2006

L'altra metà


Foto: L'altra metà
PAGINA 18

Testi pagina 18

Una cavalcata in venti anni di storiadelle attività dell'Udi a Verona: il
libro di Valentina Catania offre a chi
legge anche tanti documenti inediti con-
servati nell'archivio Udi della città
donato nel 2002 da Berta Piva alla
Fondazione Elvira Badaracco di
Milano, dove è stato riordinato e classi-
ficato. "Il nucleo iniziale che fondò l'Udi
a Verona era assolutamente esiguo"
afferma l'autrice in avvio del suo
"L'unione delle donne. L'Udi a Verona
dal dopoguerra alla metà degli anni
Sessanta" ( Cierre ed, pagg196, Euro
12,50) sottolineando la differenza con
le circa quattrocento aderenti ai Gruppi
di difesa della donna della provincia e
lasciando alla viva voce delle protago-
niste dell'epoca la narrazione degli
eventi, come nel caso di Letizia
Armiliato, che ricorda "..l'Unione donne
italiane si è creata ai primi mesi del '46.
Siamo state ospiti dell'ANPI in via Rosa,
così le donne iniziarono ad affluire e per
prima cosa aderivano al Pci o al Psi e
anche al PdA. Le donne venivano anche
spontaneamente e dai quartieri per
iscriversi all'Udi". Il racconto si fa via
via più intenso e passa dalle prime
forme di protesta delle donne, come nei
fatti di Belfiore, fenomeno "che interessa
tutta l'Italia e che vede dappertutto alla
testa delle rivolte le donne" spinte dalla
estrema povertà causata dalla guerra,
ai Congressi dell'associazione alle lotte
a fianco delle lavoratrici per la parità di
retribuzione tra uomini e donne. Negli
anni Cinquanta "la pace diventa uno
degli argomenti principali dell'iniziativa
dell'Udi" e nel libro sono riportati sul
tema articoli e testimonianze di Olga
Solinas, Ada Valsini e Romilda
Chinchio. Nel 1957 l'Udi di Verona pro-
muove con successo una raccolta di
firme a sostegno del progetto di legge
presentato da Nilde Jotti, Giuliana
Nenni e Elena Caporaso per la pensione
alle casalinghe. L'ultima parte del libro
è dedicata agli anni del centrosinistra e
anche agli effetti nell'Udi delle diverse
posizioni delle donne nei confronti del
governo. Agli "..inevitabili conflitti"
contribuisce anche il settimanale
'Noidonne' che pubblica articoli riguar-
dante la maternità, la contraccezione,
l'onore e la doppia morale aprendo il
dibattito a questioni che erano rimaste
"relegate nell'ambito del privato". Inizia
una fase di riflessioni forti sull'autono-
mia dell'associazione che "deve far
emergere una visione autonoma e unita-
ria delle donne su tutti gli aspetti della
vita politica nazionale" (Berta Piva,
1964). L'analisi della complessa realtà
veronese anche in relazione alla religio-
ne è offerta dalla testimonianza di
Anita Pasquali che a sostegno di quan-
to fosse necessario un atteggiamento
nuovo e uno sguardo più attento osser-
va che "..era comprensibile che le donne
andassero in Chiesa perché era l'unico
luogo bello dove era possibile ascoltare
discorsi elevati e uscire dalla tristezza
della loro condizione". Il libro di
Valentina Catania oltre ad aver raccol-
to documenti, foto, testimonianze e una
ricca bibliografia, ha il merito di aver
valorizzato l'apporto che il circolo Udi
di Verona ha dato alla politica nazio-
nale, come nel caso dell'abolizione del
'coefficiente Serpieri'. Infatti la "riflessio-
ne sulla condizione delle donne conta-
dine ha come sbocco una piattaforma
articolata di rivendicazioni che non si
limitano a questioni di carattere stretta-
mente sindacale, ma investono l'insieme
della qualità della vita in campagna".
maggio 2006 noidonne18
Lotte e storie di donne
Profondo Nord
oltre venti anni dell'Udi
di Verona. Ricordi e documenti
in un libro appena uscito
Isa Ferraguti
UDI
A Ravenna "Donne manifeste"
Nel sessantesimo anniversario del voto al-
le donne, l'Unione Donne in Italia di Ra-
venna promuove la mostra nazionale
"Donne manifeste", con una sezione dedi-
cata all'Udi della città
Visitabile fino al 14 maggio presso la sala
Santa Maria delle Croci (via Guaccimanni
5/7, Ravenna), la mostra consta di 99 mani-
festi dell'Udi relativi al periodo compreso tra
il 1944 e il 2004: un arco di tempo di sessan-
ta anni che comprende la nascita e lo svilup-
po dell'Associazione dal punto di vista politi-
co, sociale e culturale. L'esposizione è suddi-
visa in quattro sezioni, in base alle tematiche
di volta in volta affrontate: dalle iniziative
politiche per la pace, per il lavoro, i diritti ci-
vili e i servizi sociali, fino ai Congressi, dal
giornale "Noi donne", voce dell'associazione fino agli anni Ottanta, alla giornata
dell'8 Marzo. La Mostra "Donne Manifeste" ripercorre la storia delle donne dal-
l'immediato dopoguerra a oggi. Un periodo cruciale per il movimento femminile
che ha visto le donne uscire da una condizione subordinata e rendersi visibili e
partecipi della storia del nostro Paese. Il titolo della mostra sta appunto a signifi-
care l'emergere progressivo delle donne fino a entrare a pieno titolo, da cittadine,
nella società. A conclusione dell'esposizione e nell'intento di approfondire le te-
matiche toccate dalla Mostra è previsto un incontro pubblico (venerdì 12 maggio)
intitolato: "Dal voto alla cittadinanza. E' stato così che abbiamo preso in mano la
nostra vita. L'Udi e i percorsi politici delle donne", presenti Patrizia Gabrielli, do-
cente di Storia Contemporanea all'Università di Siena, e Lidia Menapace, intellet-
tuale femminista e scrittrice. (I.F.)
E-mail: udiravenna@provincia.ra.it Sito internet: www.racine.ra.it/udi


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