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Numero 5 del 2006

L'altra metà


Foto: L'altra metà
PAGINA 20

Testi pagina 20

maggio 2006 noidonne20
Marigia Maulucci romana, laureatain Filosofia presso l'Università di
Bologna, è dal 2002 nella segreteria
confederale CGIL, dove ha la responsa-
bilità delle politiche macroeconomiche,
di bilancio dello Stato, di riforma fisca-
le, dei prezzi e delle tariffe. Maulucci
segue per la segreteria anche le politiche
culturali e i rapporti con la Fondazione
Di Vittorio.
A congresso nazionale CGIL conclu-
so che bilancio possiamo trarre?
La CGIL si è confermata una solida
organizzazione della rappresentanza
sociale, in grado di pensare e progettare
il futuro del Paese proprio nel momento
in cui dà voce ai bisogni, alle esigenze,
alle aspirazioni di una parte di esso,
quella del lavoro dipendente, dei giova-
ni che cercano, faticosamente, di entra-
re nel mercato del lavoro, dei pensiona-
ti. Questa sintesi tra interessi particolari
e collettivi è la grande anomalia, la spe-
cificità del sindacato confederale italia-
no, valore fondante per la democrazia.
Quali le politiche dei redditi della
CGIL in caso di vittoria della Cdl e
quali in caso di vittoria dell'Unione?
Alla vittoria della Cdl - oggi, merco-
ledì 5 aprile - non ci voglio neanche
pensare. Semmai dovesse capitarci
anche questo, saremo come al solito al
nostro posto, come in questi, lunghi e
dolorosi anni nei quali abbiamo assisti-
to, certo non inermi, allo snaturamento
di qualsiasi funzione dei corpi interme-
di della società, allo svuotamento delle
politiche di concertazione che hanno
sostenuto la ripresa economica, la sfida
dell'entrata in Europa, mettendo il Paese
in grado di giocare le sue carte. Oggi
quel dialogo strozzato va ripristinato,
sapendo che solo con un ruolo dell'in-
tervento pubblico e dei produttori è pos-
sibile favorire le condizioni della cresci-
ta, modificando la specializzazione pro-
duttiva, convertendo l'apparato produt-
tivo verso un'economia della conoscen-
za. Occorrono interventi forti e mirati di
sostegno all'offerta, per una sua netta
innovazione tecnologia che permetta ai
nostri prodotti di competere sulla quali-
tà, e azioni significative sulla domanda,
così fortemente penalizzata, con danni
incalcolabili sul peggioramento delle
condizioni materiali di lavoratori e pen-
sionati e sulla compressione dei consu-
mi.
... e la Cultura? che bella parola vero?
Che cosa significa Cultura per la
CGIL e quali politiche per la Cultura?
Cultura è sicuramente una bella
parola, anzi è di più di una bella paro-
la. E', come dire, un termine denso, emo-
zionato, che evoca crescita personale e
collettiva, coesione, solidarietà e quindi
reali opportunità ampie verso rapporti e
relazioni tra persone fondate sull'ascol-
to, l'attenzione, dunque lo scambio.
Cultura è clima, aria nuova che circola,
ossigeno e proprio per questo ha biso-
gno di interventi, investimenti, promo-
zione, ricerca, sperimentazione: non
basta trovare le risorse, occorre trovare
canali comunicativi che le implementi-
no. Intanto però mi basterebbe che ci
fosse un segnale significativo sul ripri-
stino del FUS così falcidiato dalla
gestione dei governi del centrodestra ma
anche una riscrittura e una riorganizza-
zione profonda delle sedi, degli stru-
menti, insomma dei vettori culturali.
Cultura e Welfare qual è il rapporto?
Sono entrambi fattori dello sviluppo,
finora purtroppo vissuti come un onere
aggiuntivo da rimuovere. Vanno sem-
mai sempre più coerentemente create le
connessioni, non solo per tutelare al
meglio il lavoro degli operatori della
cultura, che raggiunge, per i giovani per
esempio, picchi incalcolabili di lesioni
dei diritti ma anche per rendere esigibili
quelle opportunità di crescita per tutti
che gli interventi della Cultura e per la
Cultura rappresentano.
Cultura e Costituzione a pochi gior-
ni dal referendum… Cultura e art. 9
della Costituzione un articolo anco-
ra disatteso oppure da modificare
perché già implementato?
La chiarezza e l'incisività del messag-
gio costituzionale sulla cultura non ha
bisogno di nessun commento, se non
quello di lavorare nei prossimi giorni
per una partecipazione massiccia al
referendum di abrogazione della contro-
riforma voluta da questo governo. Mi è
difficile dire quale parte dell'articolo 9
(che parla di cultura, ricerca, beni cul-
turale, storici, paesaggistici) sia stata
più manomessa e certo questo la dice
lunga sulla devastazione dilagante del-
l'intervento pubblico in questi anni. La
Cultura è stata umiliata sia dall'assen-
za di interventi di sostegno, sia dalla
diffusione generale di un clima di super-
ficialità e rozzezza . La Ricerca è stata
ridotta e confinata negli scantinati, con
un assoluto disinteresse per il futuro dei
giovani, dello sviluppo, del paese. Del
nostro patrimonio si è cercato continua-
mente di fare strage, nel disperato ten-
tativo di trovare risorse che potessero
coprire le dissennate scelte di politica
economica (basti pensare al fallimento
della cosiddetta riforma fiscale che ha
avvantaggiato i già ricchi, sottraendo a
tutti noi ben 12 miliardi di euro). Un
Governo serio, quello che noi ci augu-
riamo di avere presto come interlocuto-
re, applica alla lettera l'articolo 9: in
ogni caso, questa coerenza è già un
obiettivo prioritario della CGIL.
La grande via della cultura
Intervista a Marigia Maulucci
dal ripristino del FUS agli
investimenti per la ricerca e
l'innovazione. Queste le attese
della CGIL dal nuovo governo
Graziella Bertani


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