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Numero 5 del 2006

L'altra metà


Foto: L'altra metà
PAGINA 35

Testi pagina 35

noidonne maggio 2006 35
Una casa davvero per tutti. Si puòriassumere così il senso di un prov-
vedimento che l'Assemblea Legislativa
dell'Emilia-Romagna ha licenziato il 22
febbraio 2006 e che si chiama "3000
case per l'affitto e la prima casa di pro-
prietà". Il progetto rappresenta, a nep-
pure un anno dall'inizio della legislatu-
ra, una promessa mantenuta: il pro-
gramma di governo del presidente
Vasco Errani indicava infatti l'emergen-
za casa come una delle priorità sociali
del governo regionale e individuava tra
le soluzioni un "fondo di rotazione per
abbattere in modo importante l'onere
per interesse sui mutui per la nuova edi-
lizia agevolata".
In pieno accordo con quell'intendi-
mento, la delibera mette a disposizione,
per la costituzione del fondo, 55 milioni
di euro, destinati alla concessione di
mutui agevolati per la costruzione di
alloggi per la locazione a basso prezzo
o per l'acquisto di prime case. Uno sfor-
zo non semplice se si pensa alle difficol-
tà della finanza pubblica regionale e al
fatto che il governo non ha destinato
nuove risorse per la messa a punto di
programmi per la casa. Ugualmente la
Regione ha voluto fare un altro impor-
tante passo avanti ai fini della soluzio-
ne di un problema vitale per le fasce più
disagiate della popolazione e lo ha fatto
con un fondo di rotazione, da alimenta-
re con le economie sui limiti di impegno
assegnati dai vari interventi di settore.
Il programma parte dal presupposto
che i prezzi del mercato immobiliare
risultano proibitivi per i redditi delle
famiglie meno abbienti. Da un lato, si
mira ad andare incontro a quei nuclei
che non possono permettersi una casa
di proprietà senza indebitarsi eccessiva-
mente; dall'altro si vuole ampliare l'of-
ferta di abitazioni da offrire in locazio-
ne a canoni calmierati per chi non è in
grado di affrontare il libero mercato
degli affitti. Per questo secondo fine
sarà impiegato il 65% delle risorse,
mentre il restante 35% sarà destinato
alla proprietà, ovvero a ridurre i prezzi
di acquisto, attraverso l'edilizia conven-
zionata, e ad abbattere gli oneri dei
mutui in virtù di contributi al paga-
mento degli interessi.
Del progetto "3.000 alloggi" potranno
approfittare molti soggetti: Comuni,
cooperative di abitazione, imprese di
costruzione, società di scopo a maggio-
ranza pubblica, onlus, fondazioni e
aziende regionali per il diritto allo stu-
dio, che avranno l'opportunità di pre-
sentare domanda per ricevere i contri-
buti per gli interventi. Ammessi a con-
tributo potranno essere piani di costru-
zione di nuovi alloggi, recupero di
alloggi già esistenti, acquisto da parte
di Comuni di alloggi subito utilizzabili
o in fase di realizzazione, da assegnare
in locazione permanente. Ma il piano
regionale è ancora più ambizioso, per-
ché punta a mettere a disposizione
10.000 alloggi in 10 anni, per un finan-
ziamento complessivo di oltre 150
milioni di euro.
Non solo: oltre alle finalità sociali di
grande rilievo, la Regione con il fondo
punta anche alla qualità delle costru-
zioni e al rispetto dell'ambiente, indi-
cando come priorità per l'accesso ai
contributi gli interventi eseguiti con l'u-
tilizzo di bioarchitettura e criteri di
risparmio energetico.
La casa da sogno a realtà
Emilia Romagna
Appello per non subire violenza
"La violenza sulle donne. Un fenomeno invisibile": si chiama così la campagna
regionale di informazione e sensibilizzazione che ha preso il via l'8 marzo scorso
e che è stata avviata dall'Assessorato alla Promozione delle politiche sociali
dell'Emilia-Romagna e dal Coordinamento regionale delle Case delle Donne e dei
Centri Antiviolenza.
La campagna parte dai dati, che illustrano una situazione da non sottovalutare.
Nel 2005 ben 1.857 donne si sono rivolte agli 11 Centri antiviolenza presenti nella
regione, il 30 per cento delle quali di nazionalità straniera (erano il 22 per cento
nel 2000). Due terzi hanno portato con sé i figli minori e il 6 per cento ha trova-
to rifugio in una struttura. Le donne in cerca di aiuto hanno, in genere, un'istru-
zione medio-alta, un'età tra i 20 e i 40 anni, hanno figli minori e problemi abita-
tivi. A queste persone, e ancor più a quelle che, pur subendo abusi e violenze, non
hanno il coraggio di ribellarsi, si rivolge un appello in sette lingue (oltre all'italia-
no, inglese, francese, spagnolo, russo, arabo, rumeno e polacco), stampato su
10mila depliant e 3.500 locandine, che si potranno trovare nei Centri antiviolen-
za, negli ambulatori Ausl, nelle scuole, nei Centri per le famiglie e per l'infanzia,
nelle piazze, nei centri commerciali, dai medici di famiglia e dai pediatri, oltre che
affissi sui portapacchi dei treni.
"Se hai bisogno di aiuto, se hai subito violenza, se ti servono informazioni contat-
ta un centro antiviolenza. Ti può offrire colloqui, informazioni, consulenza e se sei
in pericolo, ospitalità temporanea per te e i tuoi figli" recita l'appello contenuto
nell'opuscolo che fornisce anche informazioni - compresi indirizzi, numeri di tele-
fono, orari - sui Centri antiviolenza e sulle Case delle donne del territorio regio-
nale.
Pagine 34 e 35 a cura delle consigliere regio-
nali del gruppo Uniti nell'Ulivo Ds
Gabriella Ercolini e Laura Salsi


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