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Numero 10 del 2006

Violenza: sconfiggere la paura


Foto: Violenza: sconfiggere la paura
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Testi pagina 6

ottobre 2006 noidonne6
Giovedì 14 settembre il Ministerodegli Esteri ha ospitato un incontro
che, per la sua eccezionalità, può essere
definito "storico". A parere nostro, un
incontro di tale portata - rappresentan-
ti della società civile che si presentano
ad un alto rappresentante del governo
non solo per richiedere qualcosa, ma
per proporre e discutere - meriterebbe
una maggiore attenzione da parte del-
l'opinione pubblica. Oltre all'auspicio
che questa possa sempre più diventare
pratica politica costante.
Per la società civile erano presenti
esponenti della Tavola della Pace - rete
di associazioni pacifiste che ha organiz-
zato la manifestazione di Assisi lo scor-
so 26 agosto - per la pace, i diritti
umani e la democrazia in Medio Oriente
e il "Meeting internazionale degli Enti
Locali per la pace e i diritti umani" - a
Perugia dal 5 al 7 ottobre - in cui ammi-
nistratori e funzionari locali provenienti
da varie parti del mondo si confrontano
e progettano insieme in un "grande labo-
ratorio di pace".
Lo slogan della manifestazione di
Assisi, costruita nel nome della Carta
delle Nazioni Unite e del diritto interna-
zionale, recitava "forza ONU": ovvero
sostenere l´invio immediato di una
forza di pace e di interposizione delle
Nazioni Unite in Libano. Obiettivo rag-
giunto, dato che la "missione di pace" in
Medio Oriente - come ci ha detto Flavio
Lotti - ha una natura molto differente
dall'invio precedente dei nostri soldati
in zone di guerra. Questa volta si tratta
di una missione dell'ONU, rivolta non
solo a promuovere il "cessate il fuoco",
ma a costruire processi di pace.
Eppure è possibile chiedere di "più", e
anche su questo si è incentrato l'incon-
tro con il Ministro degli Esteri Massimo
D'Alema, in cui parte della società civi-
le non ha soltanto richiesto ed ascolta-
to, ma anche proposto, per definire
insieme obiettivi e scadenze. E non solo
riguardo al Libano, ma anche sulla
"centralità del conflitto Israeliano-
Palestinese". E poi Iran, Afghanistan e
Iraq.
In occasione dell'incontro abbiamo
intervistato alcuni dei protagonisti
della giornata, i coordinatori della
Tavola della Pace Flavio Lotti e Grazia
Bellini.
Quali le vostre impressioni subito
dopo l'incontro con il Ministro?
Grazia Bellini: L'impressione è posi-
tiva. Il governo appare essere davvero
in sintonia su molti punti che noi ave-
vamo chiesto e già da luglio questo è
stato evidente. Mi riferisco al ruolo di
protagonista dell'Italia nel processo di
pace in Medio Oriente, una questione
centrale per tutti che va assunta non
schierandosi da una o dall'altra parte,
ma scegliendo semplicemente di stare
dalla parte delle vittime, di tutte le vit-
time.
Flavio Lotti: È stato un dibattito
molto franco e intenso ricco di proposte
da parte nostra e di attenzione del
Ministro, che ha convenuto sulla neces-
sità che l'intero Paese si senta coinvolto
in questo processo di costruzione della
pace in Medio Oriente. Noi abbiamo
insistito sulla necessità di curare la
dimensione civile e dei diritti umani del-
l'intervento in Libano, e sull'importanza
del contributo che società civile e
Istituzioni locali italiane possono dare
alla riuscita di questa missione. Inoltre
abbiamo concordato che questo incon-
tro sia solo l'inizio di un dibattito conti-
nuativo su temi scottanti, come ad
esempio l'Afghanistan.
Voi proponete anche di inviare corpi
civili non armati e nonviolenti, come
ad esempio i "caschi bianchi", che si
differenziano dai caschi blu in quan-
to disarmati?
Un incontro “storico”
Medio Oriente
Giovanna Providenti


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