Numero 3 del 2016
L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati
Testi pagina 47
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Tutti sanno che la Pasqua cristiana
ogni anno si celebra in data diversa e, in
gergo, è definita bassa - come quest'anno
- o alta. Cade sempre la prima domenica
dopo lI plenilunio di primavera, circostanza
che riguarda anche la Pasqua ortodossa.
Le due ricorrenze non coincidono in
quanto iI calcolo fa riferimento a due
calendari diversi: quello Gregoriano e
quello Giuliano. Le ragioni della luna
conferiscono alla Pasqua una magia in
più, aggiungendosi all’enorme simbolo
della Resurrezione di Cristo richiamo di
sicuro impatto anche per chi, Iaicamente,
associa l’idea della “resurrezione" alla
primavera e alla rinascita della natura,
trionfo della vita.
Ecco poi Ia Pasqua ebraica - Pèsach, cioè
passaggio - da cui le altre hanno origine
e che rimanda alla fuga dall'Egitto, verso
la salvezza, degli ebrei guidati da Mosè.
Pasqua ebraica, che prevede 8 giorni
di festeggiamenti ed è chiamata anche
"festa degli azzimi", con riferimento al
tipico pane non lievitato, detto azzimo.
Da qualunque parte la si veda, la Pasqua
è "uscita" dal dolore, dalla sofferenza,
dalla morte per glorificare il ritorno alla
Approdi
SPIGOLANDO tra terra, tavola e tradizioni
DI PAOLA ORTENSI
PASQU
vita. E di questo parlano i simboli che
l’accompagnano. Persino iI rito delle
pulizie di Pasqua, Io sciogliersi delle
campane, la tradizione dell’uovo - colorato,
dipinto, mangiato — elevato ad opera d'arte
che con diverse sottolineature è simbolo
di vita e, secondo alcune interpretazioni,
addirittura del sepolcro di Cristo. II guscio,
una volta infranto, è come la porta che
introduce alla vita che s'impone. lI tuorlo
giallo, dopo I’aIbume fosforescente, forse
assimilabile alla sorpresa che i bambini
cercano gioiosamente nelle uova di
cioccolato.
A fianco all'uovo c’è la colomba, che
richiama quella che, tornando all'Arca
con un rametto d'olivo, “raccontò" a Noè
che il diluvio era terminato, che le acque
si ritiravano e la terra riemergeva. Gioia,
anche attraverso l'abbondanza del cibo,
che viene dopo penitenza e dolore, la
Quaresima e la crocefissione di Cristo,
ma che travolti dalla sua resurrezione
riportano speranza e gioia.
Pasqua, dunque, con l’ambizione di
contaminare al di là del credo tutti
gli esseri umani che hanno diritto e
necessità del bene. Una laicità intrecciata
alla sacralità della festività , che trova
l’apoteosi simbolica del festeggiamento a
Pasqua, con abbondanza di cibo iniziando
dalla ricca colazione, e anche a Pasquetta,
chiamata anche lunedì dell’angelo. Fu un
angelo, infatti, che alle tre donne — Maria
di Magdala, Maria madre di Giacomo e
Giuseppe e Salomè - di fronte al sepolcro,
trovato aperto, rivelò che Gesù era risorto.
Nel tempo in Italia si è consolidata
la tradizione popolare delle famose
scampagnate di Pasquetta, che a tutt'oggi
vivono con modifiche di “modernità " o
forse solo di menù. Un prato, una tovaglia
NOIDONNE
Marzo 2016
E LE TANTE
RESURREZIONI
o una trattoria di campagna si aprono
a porzioni di pasta al forno, uova sode,
salame, panini, broccoli e carciofi fritti,
carciofi alla romana o alla giudia, frittate,
abbacchio al forno con le patate, arrosti,
ricotta e pecorino magari con le fave se
la Pasqua sarà alta e poi pastiera, pizza
Pasqualina, uova e coniglietti di cioccolata
che la cultura anglosassone ha affiancato
a pecorelle di zucchero, galline o campane
sempre di cioccolata e tanto d'altro.
I simboli e i riti della Pasqua crescono,
si consolidano e l'augurio di una
“resurrezione" dell'umanità tutta rimane
l'aspirazione alle radici del ritrovarsi tra
uomini e donne di ogni fede.
RICETTE
Carciofi fritti.
Carciofi a spicchi ripassati in farina,
uovo battuto e fritti in 0|i0 bollente.
Frittata rognosa.
Cipolla o scalogno soffritto con
pezzetti di pancetta, pomodoro fresco
0 pelati. Far ritirare al massimo
l’acqua del pomodoro, battere le uova
considerandone una e mezza per
commensale. Preparare la frittata da far
cuocere bene dentro.
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