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Numero 3 del 2016

L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati


Foto: L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati
PAGINA 26

Testi pagina 26

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NOIDÙNNE
Marzo 2016

J0b&J0b



DONNE IN CAMPO,
tutto quello che c’è da sapere

È la principale associazione italiana di imprenditrici

e donne dell’agricoltura che crea ‘reti' di donne

sul territorio rurale, tesse relazioni tra le aziende

e costruisce comunità e gruppi locali;

Vuole ripristinare un sano ed equilibrato rapporto con
l’ambiente e una piena e libera espressione delle capacità
imprenditoriali delle agricoltrici e degli agricoltori
italiani/e;

È impegnata nella valorizzazione di tutti i metodi

di produzione agricola ecocompatibili con particolare
attenzione alla salvaguardia della stabilità e alla fertilità
dei suoli;

Vuole introdurre con la ricerca innovazioni culturali,

di processo, di prodotto e di diversiיִcazione delle attività
aziendali a integrazione del reddito;

Tramanda le culture locali e le tradizioni alle nuove
generazioni, perché non muoiano le mille culture che
hanno animato il nostro paese;

Ama la terra e ama l’Italia in quanto luogo che ha generato
un’agricoltura - la nostra - che è visione del mondo,
paesaggi inimitabili, bellezza, salute ed etica dei processi;
Vuole un’agricoltura perno principale di un modo d’essere
e di una sapienza individuale e collettiva apprezzato

nel mondo e che mette insieme una straordinaria
biodiversità, un forte senso del bello e una cultura
alimentare incomparabile e diversiיִcata in modo
sorprendente.

Testo tratto dal sito www.donneincampo.it
mail: Donneincampo@cia.it



Le donne hanno compreso il valore delle loro compe-
tenze e dei gesti con cui per millenni hanno custodito
il mondo rurale e hanno fatto della tutela delle tradizioni
locali e degli antichi saperi i punti di forza di un'agricoltura
capace di creare nuovi flussi di reddito. Con determinazio-
ne e fantasia ristrutturano le aziende di famiglia, riorganiz-
zano le produzioni, sperimentano percorsi innovativi.

Per ammissione delle stesse associazioni di categoria,
molte realtà si sono salvate grazie alla capacità delle
donne di guardare i loro campi da altri punti di vista.
“Un recente studio del Censis, realizzato con la nostra col-
laborazione, ha evidenziato che due aziende di identiche
caratteristiche realizzano fatturati diversi in base al sesso
e l'età del titolare che la conduce: giovani e donne ga-



rantiscono performance di fatturato più elevate". Rossana
Zambelli, direttrice CIA, aggiunge ulteriori elementi. “Il
valore aggiunto sta Iì. La donna e tendenzialmente innova—
trice, riesce a mettere a frutto la sua particolare sensibilità
sulle questioni che si trova ad affrontare. Fondamentalmen—
te reagisce in modo più costruttivo e veemente alle crisi e
alle difficoltà, insomma si deprime difficilmente".

Ecco spiegato il fiorire di una vasta gamma servizi legati
all'agricoltura sociale e di iniziative multiformi: attività di tra—
sformazione e conservazione di ortaggi e frutti, recupero di
antiche cultivar, mercati e vendite a filiera corta. Mara Lon-
ghin, presidente nazionale di Donne in Campo/Cia parla
di “sfida" per aziende che si misurano costantemente “sul
filo del binomio formato da etica e business” e che hanno
l’ambizione di dimostrare che “tenendo insieme le due cate—
gorie si può produrre reddito e incentivare il territorio avendo
cura della salute, dell'ambiente, della biodiversità, della cul—
tura rurale". Una sfida che le imprenditrici stanno vincendo,
nonostante le persistenti discriminazioni in un settore a forte
connotazione maschile. “Di strada ne abbiamo fatta - spiega
Longhin - e possiamo dire di essere riuscite a far pesare la
visione di genere, che oggi è diventata irrinunciabile, proprio



perché e portatrice di diversità. È l’affermazione che la diver-
sità è un valore non solo nel mondo biologico ma anche in
quello economico e sociale. Noi lo abbiamo fatto cercando
di essere ai tavoli dove si discute e si decide. La base di par-
tenza, però, e stata la nostra consapevolezza delle difficoltà.
Questo ci ha rese più forti”.

Le donne percorrono una strada impegnativa, ma sono ri-


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