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Numero 3 del 2016

L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati


Foto: L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati
PAGINA 46

Testi pagina 46

NOIDONNE
Marz02016



44I Approdi



MUSICA
PASSIONE
SENZA
CONFINI

CANZONI POPOLARI E MUSICA COLTA:
LA CANTASTORIE LISETTA LUCHINI
E LA MANDOLINISTA MARTA MARINI

SONO UN INTRECCIO DI SENSIBILITÀ

E PROFESSIONALITÀ.

AUTENTICHE FUORICLASSE

———

lo mi chiamo Flosa / di mestiere sposa /
placida e tranquilla / senza una scintilla /
ho allevato figli / come tre conigli / ed a loro
ho dato / tutto il mio passato. . ..

‘Io sono disperata’ e una delle tante
ballate dedicate alle donne che Lisetta
Luchini, diplomata in chitarra e canta-
storie per vocazione con un'esperienza
nel teatro, porta nelle feste e nelle con-
trade toscane. “Un vero cantastorie và
in piazza e fa il treppo", spiega.

E funziona così: si sistema in un angolo -
con tanto di autorizzazione comunale - e
inizia le sue esibizioni. “Non basta saper
suonare la chitarra, occorrono doti non da
poco per reggere la piazza senza rete”,
che poi vuol dire riuscire ad attrarre I'at-
tenzione con la potenza della voce, con la
presenza ‘scenica’ e con la forza della nar-
razione. “II cantastorie scrive i suoi testi e la
differenza con il cantautore è che può an-
che usare musiche già note perché il fine
ultimo è diffondere la storia" magari anche
distribuendo fogli volanti come un tempo,
che servivano a ricordare e ricantare la sto-
ria a casa. Ogni regione ha le sue melodie,
alcune tristi e alcune allegre.

Quella dei cantastorie è un‘arte che affon-
da le sue origini nel medioevo, quando con
i| canto si facevano circolare le informazio-

ni sui vari avvenimenti. Lisetta Luchini è
iscritta all’AICA, associazione nazionale di
cantastorie di Forli fondata da Lorenzo de
Antiquis, ed è una delle poche donne che
mantiene viva la tradizione che ha avuto in
Giovanna Daffini, mitica interprete di Bel/a
ciao, Sciur padrun da li beli bragni bianchi
e Se otto ore vi sembran poche, un‘auten-
tica paladina.

Ogni anno l'11 novembre Sant’Arcangelo
di Romagna in occasione della Fiera di
San Martino ospita una rassegna naziona-
le, appuntamento immancabile per i canta-
storie di tutta Italia.

Insieme a Luchini spesso si esibisce con i|
mandolino Marta Marini, 33 anni, diploma-
ta in chitarra classica e direzione di coro.
In Italia i mandolinisti sono pochissimi e le
donne sono una vera rarità. Marta non ha
saputo resistere all’attrazione per uno stru-
mento così ‘italiano’ eppure poco richiesto,
se non dai turisti o in occasione dei tanti
matrimoni che gli stranieri celebrano in To—
scana, e non solo, cerimonie dove Marta
suona solo per arrotondare i suoi esili gua-
dagni. “Faccio parte dell‘Orchestra a plet-
tro senese del maestro A. Bocci da quan-
do avevo 8 anni. È stato lui, insieme al ma-
estro M. Borgogni, a suggerirmi di studiare
mandolino, perché avevo le dita piccole e



adatte a questo strumento”. Oggi Marta è
primo mandolino in quella orchestra, au-
tentica istituzione fondata nel 1921, e dal
2006 dirige il coro polifonico giovanile della
Cappella universitaria di Siena. “Il coro e
una cosa a cui tengo, mi piace l’idea di fare
qualcosa gratuitamente". Le chiediamo
quale spazio ha una donna in questo mon-
do e quali sono le sue prospettive. “Certo,
non e facile e per fortuna la mia famiglia mi
ha sempre sostenuta nei miei lunghi studi,
ma non ho la certezza che riuscirò a vivere
con la musica. Accanto alle tante difficol-
tà, nel nostro ambiente c’e anche molto
maschilismo. Ero partita per fare direzione
d’orchestra, ma lì è ancora più difficile e
vengono scelti prevalentemente gli uomi-
ni. Nella direzione dei cori, invece, per le
donne c'è un po‘ più di possibilità, chissà
perché". Insomma un percorso tutto in sa-
lita. “Il nostro paese non investe su di noi e
poi c’è un’idea diffusa per cui l’artista deve
fare tutto gratis. Gli anni di studio non sono
considerati, la professionalità non e ricono-
sciuta. Viviamo in un’epoca in cui con un
click possiamo fare e avere tutto, i tempi
lunghi dello studio che la musica richiede
non sono un valore”. Ma tu, Marta, ti sen-
ti un’artista? “Se l’artista crea e comunica
qualcosa, se riesco a comunicare con la
musica... allora, forse, un po’ artista lo
sono... ma lascio giudicare gli altri”.

Marta Marini e Lisetta Luchini alla festa dell'Associazione Archivio dell'Unione delle Donne

Italiane della Provincia di Siena (Festival di Noi Donne, giugno 2015)
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