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Numero 3 del 2016

L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati


Foto: L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati
PAGINA 43

Testi pagina 43

SIMONE WEIL



dell’affirmare. All’interno del pensiero della differenza poi
vorremmo procedere aiutate dal pensiero della differenza
sessuale - o pensiero femminista, o filosofia di genere, termini
non sovrapponibili, ma per ora assunti come una costellazio-
ne di riflessioni - che si intreccia con i temi relativi alla caduta
del soggetto monolitico, e all‘irrompere dell‘alterita o della plu-
ralità nel cuore del sé. In particolare l‘ipotesi di lavoro impre-
scindibile per affrontare le varie questioni risiede nella dualità
di genere come fattore indispensabile di interpretazione del
sé, del mondo e della storia quale rinveniamo nelle riflessio-
ni di molte pensatrici femministe, quali Luce Irigaray, Judith
Butler, Rosi Braidotti, la Comunità di Diotima, e molte altre.

II punto di partenza, infatti, di ogni riflessione, ma anche come
vedremo dell'etica, della politica come degli studi letterari, ar-
tistici storici e teologici, è stato ripensare i| sé da parte del
soggetto, e del soggetto femminile, evitando almeno nelle ri-
flessioni più ‘meditate' sia l'egualitarismo astratto come una
mistica della femminilità.

A questo proposito mi piace ricordare Hannah Arendt, una
delle grandi madri del ‘900 che così caratterizza i| suo porsi



nello studio “essere IÌ sempre con tutta me stessa”, cioè non
tralasciare ma' la concretezza esistenziale che ci segna.
L’incontro con le filosofe - Simone de Beauvoir, Luce Irigaray,



Simone Weil, Edith Stein, Maria Zambrano, etc. - ma anche
con le storiche e le teologhe, ha aperto per me (e non unica-
mente per me) un mondo, è cambiato iI mio modo di pensare
ed essere, non solo per l’allargamento dei temi, ma per la
metodologia della ricerca, per la scelta degli argomenti, per
iI privilegiamento di certe domande stesse perché i Gender



NOIDONNE
Marzo 2016



Approdi

Sfudies 0 Women’s Sfudies (sulla cui definizione torneremo)
rappresentano sia un progetto critico che mette in discus-
sione le forme di discriminazione ed esclusione che i saperi
perpetuano e sia un progetto creativo, che apre spazi alter-
nativi all'àutorappresentazione e autodeterminazione intellet-
tuale delle donne e tale potenziale eversivo non deve andare
perduto nella loro istituzionalizzazione.

Stimolate e “risvegliate” da quelle pensatrici e da altre,
possiamo affrontare il percorso e iI compito di disegna-
re nuove mappe del mondo in cui ci troviamo a vivere,
destrutturando e ristrutturando significati già codificati, rise-
mantizzando campi linguistici, reagendo al vuoto di memo-
ria, all'assenza nella storia, giacché si tratta di far emergere
un continente da troppo tempo sommerso, continente fra-
stagliato caratterizzato da tante regioni unite da affinità di—

MARIA

ZAM BRANO

versamente relazionate, ma riconducibile a quello che con
una studiosa americana (SMoeIIer Oikin) chiamo “il prisma
dell’appartenenza sessuale”. Espressione con la quale si al-
lude all'itinerario percorso dai Women’s studies esplosi, con
molta generalizzazione, negli anni Sessanta e da allora pre-
senti in un cammino qualitativamente e quantitativamente di
grande crescita. || vasto sviluppo di ricerche in tale ambito e
in contesti disciplinari molto diversificati, ha mostrato come
sia necessario fare i conti con iI pensiero femminista all'inizio
del terzo millennio e non solo per la ricca produzione biblio-
grafica, ma anche per l’arcipelago di posizioni, appunto un
prisma di grande originalità e forza che può confrontarsi pa-
ritariamente con la tradizione filosofica (e spesso questa si
mostra impreparata).

Ne deriva una tela di argomenti diversi, ma intrecciati, incro-
ci imprevisti, Iegami tra settori e tra sapienze differenti, che
rispecchiano un mio modo di intendere e cioè “la filosofia è
indisciplinata”.

Nel dialogo che inizia oggi mi propongo di portare alla luce i
nodi che la filosofia, forte di un‘esperienza plurisecolare, con
tutta la serietà - ed anche con la leggerezza - che le proviene
dalla tradizione, ma altresì aperta al nuovo e alle contempo-
ranee fonti del sapere, può chiarire, esplicitare, manifestare.
Senza pretese di soluzioni definitive. 0

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