Numero 3 del 2016
L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati
Testi pagina 32
NOIDONNE
Marzo 2016
Mondi
ALTRO CHE VITTIME.
ECCC LE VOCI DI DONNE
CHE RESISTONO
INVESTIMENTI SULLE COMPETENZE FEMMINILI E SULLE LORO CAPACITÀ PROPOSITIVE.
È IL VALORE E IL SEGRETO DEL SUCCESSO DEI PROGETTI DELLA RIVISTA CONFRONTI SOSTENUTI
DALLA CHIESA VALDESE CON | FONDI DELL'8XMILLE
uando nel 2011 ideammo il
progetto L’altra via. Dal conflitto
alla ricostruzione: strategie ai
femminile, nella nostra mente si
delinearono progressivamente gli scenari
verso cui era necessario, dal nostro punto
di vista, volgere lo sguardo. Pensavamo a
quei Paesi Iacerati dai conflitti, dove opposti
nazionalismi avevano tracciato solchi così
profondi da rendere difficile ogni forma di
convivenza. Pensavamo, poi, che le destinatarie delle â€azioni"
previste dal progetto, per il quale la rivista Confronti ottenne iI
sostegno economico della Chiesa valdese, sarebbero dovute
appartenere a categorie ben precise: vittime di guerra, vedove
prive di pensioni, profughe e sfollate. Volevamo, inoltre, che il
progetto contribuisse realmente alla costituzione e allo sviluppo
di iniziative imprenditoriali femminili nate in quei contesti postbel-
lici dove, a nostro giudizio, proprio le donne avrebbero potuto
rappresentare una risorsa cruciale. Pensavamo, pensavamo...
Da allora, non senza difficoltà , abbiamo fatto del nostro meglio
per garantire sostegno alle realtà individuate. Abbiamo incon-
trato donne forti e dal temperamento carismatico che, scevre
da ogni atteggiamento vittimistico, ci hanno fatto percepire l’i-
nappropriatezza di quelle “categorie" precedentemente indivi-
duate. Con Rada Zarkovic, direttrice della Cooperativa Insie-
me di Bosnia Erzegovina, abbiamo visitato Parchi e allestito
banchetti, allo scopo di promuovere le confetture e i succhi che
la cooperativa bosniaca produce e vende in Italia. Dalla Bo-
snia, abbiamo guardato all‘Afghanistan, dove l'azione politica
di donne coraggiose come Selay Ghaffar, portavoce ufficiale
del Partito di Solidarietà dell’Afghanistan, si interseca con la
concreta esigenza, espressa dall’associazione Humanitarian
Assistance for the Women and Children od Afghanistan
(HAWCA), di garantire sostegno e formazione professionale alle
donne vittime di violenza. Siamo passati per Israele e i Territori
palestinesi, dove realtà come il Bethlehem
Fair Trade Artisans (Bfta) e Syndianna of
Galilee, sorte al di qua e al di là del muro,
collaborano allo scopo di valorizzare le ri-
sorse umane (femminili e non solo) e territo-
riali (legno di Betlemme e olive della Galilea)
locali, ma anche per favorire il dialogo e la
conoscenza reciproca. Abbiamo cercato
di dare vita a sistemi di reti, funzionali non
solo dal punto di vista commerciale ma an-
che programmatico, curando dossier e promuovendo convegni
nel corso dei quali le diverse “Voci di donne che resistono†si
sono modulate senza sovrapposizioni e stonature.
Tutto ciò ha dato i suoi buoni frutti. Ci siamo resi conto, tuttavia,
di quanto il nostro approccio fosse stato troppo esclusivista e
di quanto fosse necessario avviare una riflessione più ampia su
un’â€altra viaâ€: quella tracciate dalle donne all‘interno della nostra
società , IÌ dove il conflitto e il maschilismo assumono forme meno
visibili ma altrettanto dannose. Abbiamo guardato, quindi, a tut-
te coloro che lottano e resistono quotidianamente, imbattendoci
in situazione di emarginazione sociale e lavorativa, ma anche
in storie di donne che inventano quotidianamente un modo per
andare avanti, come quelle della Casa delle donne Lucha y
Siesta e della Cooperativa sociale Altri orizzonti — MADE in
Castel Volturno, che ambiscono a creare opportunità lavorative
per donne socialmente svantaggiate attraverso l‘attività sarto-
riale, offrendo un ritrovo, ma anche formazione ed esperienza
professionale.
Tutto ciò non rappresenta solo un progetto, ma un fluire ininterrot—
to di proposte e cambiamenti, frutto di condivisione e passione,
che con il tempo ha assunto delle forme inaspettate proprio per-
ché a muovere il tutto è stata la necessità di rimodulare le azioni
in funzione delle esigenze delle persone cui ci si rivolge, piutto-
sto che del rispetto del target e dei numeri predefiniti. Perché
la creatività è donna, nella progettazione quanto nell’azione. G