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Numero 3 del 2016

L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati


Foto: L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati
PAGINA 22

Testi pagina 22

NOIDÙNNE
Marzo 2016



20 I Focus



OTTO MARZO ALLO SPECCHIO I 2



NON c’È FEMMINISMO
SENZA UTOPIA

A cura di Tiziana Bartolini

LE GRANDI ORGANIZZAZIONI FEMMINISTE SONO MORTE INSIEME ALLE
IDEOLOGIE, MA LE DISCRIMINAZIONI DA COMBATI'ERE SONO ANCORA TANTE
E LE DONNE DEVONO CHIEDERE DI PIU. PAROLA DI DACIA MARAINI

a dedicato molti suoi libri a figure femminili - Ma-

rianna Ucrìa, Santa Chiara di Assisi, Maria Stuar-

da, la cortigiana Veronica Franco, la giornalista

Michela Canova - sempre sfidando i pregiudizi
e nel suo ultimo “La mia vita. Le mie battaglie”, Dacia
Maraini, sollecitata dalle domande di Joseph Farrell, ri—
percorre Ié tappe salienti della sua esistenza. L'abbiamo
interpellata per questo nostro focus sull'8 marzo, sulla sua
visione del mondo. E delle donne.

Da scrittrice e donna di cultura che ha modo

di viaggiare e di osservare il mondo nella sua
complessità, come vive questa fase della storia così
dura e anche così difיִcilmente comprensibile?
Penso che stiamo entrando in una crisi mondiale molto gra-
ve, che annuncia guerre. Mi sorprende l'incoscienza dei
nostri politici che stanno a bisticciare, insultandosi infantil—
menté, rinunciando ad alzare la testa e guardare il mondo.
Sembra che tutto si risolva nel cerchio del proprio ombelico
geografico, nelle piccole beghe interne. La cosa che mi
avvilisce e quando scopro che alcuni politici gongolano di
felicità quando le cose vanno male per i| paese, perché
così possono dire peste e corna dei loro avversari. Lo trovo
grottesco e immorale.

Perché manca una parola pubblica incisiva delle
donne, perché non si riesce a delineare un’agenda,
anche di massima, intorno alla quale le donne
possono battersi tutte insieme?

Perché le grandi organizzazioni femministe sono morte as-
sieme con l'ideologia. Anzi sono morte tutte le ideologie e
tutte le utopie che hanno spinto le masse negli anni ‘70.
La prassi continua: molte donne si rimboccano le maniche
e lavorano per migliorare la condizione delle donne sia



sul piano legale, che storico che sociale. Ma sono picco—
li gruppi di iniziativa privata. Mancano i grandi ideali che
smuovono le masse.

Eppure ci sono tante donne sulla ribalta
pubblica, anche con ruoli di potere. Ma come
non osservare che il loro protagonismo è
finalizzato, talvolta, verso obiettivi inconciliabili:
dalle combattenti peshmerga fino a una Marine
Le Pen, alla testa di movimenti xenofobi e ultra
conservatori, per fare esempi estremi. Sono
lontani gli anni in cui i movimenti riempivano le
piazze con intenti largamente condivisi. Ma cosa
è successo alle donne?

Le donne non sono tutte uguali. Per fortuna! Proprio come
succede agli uomini, poiché le donne appartengono al
genere umano prima che al genere femminile, sono ca—
paci di fare i| male e fare i| bene. || libero arbitrio è una
grande libertà che nessuna religione e nessuna politica

b segue a pagina 22
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