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Numero 3 del 2016

L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati


Foto: L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati
PAGINA 20

Testi pagina 20

NOIDÙNNE
Marzo 2016



18 I Focus



OTTO MARZO ALLO SPECCHIO I 1



LE DIVERSITÀ
CHE CI ALLONTANANO

A cura di Tiziana Bartolini

LA QUESTIONE DEL GENERE E ALL’ATTENZIONE DEL MONDO,
MA LE DONNE NON SI RICONOSCONO NELLE STESSE BA'I—I'AGLIE.
IL PUNTO DI VISTA, ORIGINALE, DI NADIA URBINATI



Nadia Urbinati è titolare della cattedra di Scienze
Politiche alla Columbia University di New York e si occupa
del pensiero democratico e liberale contemporaneo oltre
che delle teorie della sovranità e della rappresentanza po—
litica. Ha pubblicato molti libri e firma articoli su La Repub—
blica e su altri quotidiani e periodici nazionali. L'abbiamo
intervistata, nell‘ambito del nostro focus dedicato alla Gior—
nata internazionale delle donne, per raccogliere i| punto di
vista di una studiosa che osserva e analizza i| mondo odier—
no e le sue dinamiche politiche ma che non si colloca nel
solco del pensiero femminista.

Dagli Stati Uniti, dove lavora, ha modo di osservare
il mondo nella sua complessità, come vive

questa fase della storia così dura e anche così
difיִcilmente comprensibile?

La battaglia per la parità salariale e che
quella che sta più al centro del dibattito
oggi negli Stati Uniti. E non tanto perché
Hillary Clinton vi ha costruito intorno la sua
campagna elettorale. Le rimostranze per
le diseguaglianze di stipendio a parità di
mansione e merito sono da qualche anno
molto forti, soprattutto nelle Università, un
bastione di contro—reazione maschile con—
tro l'espansione della presenza femminile.
Sembra che, dopo aver capitolato (per ora)
sull’ammissione delle donne nei luoghi di
formazione e nelle professioni, si stia affi—
lando una nuova strategia di discriminazio—
ne: quella sul riconoscimento economico.
Dove, come negli States, gli stipendi sono
tutti individuali e non c'è alcun contratto o
politica nazionale, la lotta contro la discriminazione sala—
riale è una battaglia permanente.

L’8 marzo è una data simbolica per le donne a
livello internazionale, ma la loro azione non è
incisiva, le connessioni al femminile sono deboli

e non riescono ad avere unanime voce pubblica.
Perché, secondo lei, non c’è un’agenda, anche

di massima, intorno alla quale le donne possono
riconoscersi e per cui possono battersi tutte
insieme e con più forza?

Forse perché non C'è una “sostanza" di genere da rap—
presentare e da difendere e il “genere" è a tutti gli effetti
una rappresentazione, una costruzione, che riposa quin—
di sul diretto coinvolgimento delle interessate, e sulla
capacita loro di andare oltre le differenze e individua—
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