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Numero 8 del 2010

Idee in viaggio


Foto: Idee in viaggio
PAGINA 40

Testi pagina 40

38 noidonne | luglio-agosto | 2010
no dei meriti maggiori di questa esposizione è la
capacità di mostrare opere di donne senza dare
una visione settoriale dell’arte femminile, of-
frendo invece una panoramica completa dell’arte
dal XX secolo ad oggi.
L’idea dello stereotipo femminile si percepisce
in varie sale, ma, allo stesso tempo, l’opera che lo sugge-
risce ne realizza anche la distruzione, come nel caso della
serie di foto di Katharina Bosse (1968), nelle quali l’arti-
sta si ritrae madre giunonica e protettiva, assolutamente
provocatoria, attraverso la rivendicazione di una cosciente
e rinnovata figura materna, splendida nella sua naturale
nudità.
Altra caratteristica della
mostra è la provocazione - un
avviso all’ingresso delle sale av-
verte che “Alcune opere po-
trebbero urtare la sensibilità del
pubblico” - come Genital panic
(1969) di Valie Export. È una
serie di fotografie, nelle quali
l’artista si è ritratta con dei
pantaloni tagliati all’altezza del
pube mentre imbraccia un fu-
cile. Considerata una delle
opere fondamentali dell’arte
femminista, la serie fotografica è stata scattata alla fine di
una performance durante la quale Export è entrata in un
cinema porno, così come la vediamo nella foto, con un
fucile in mano. La provocazione è dunque duplice, una
donna in un cinema porno, regno dell’uomo, e per giunta
con un fucile, simbolo di forza, quindi, per assunto seco-
lare, simbolo maschile.
Il percorso procede con un’espressione di estremizza-
zione dell’arte: Scalata senza anestesia (1971), una spal-
liera metallica con delle piccole punte sparse che rendono
lievemente dolorosa l’even-
tuale salita. La creatrice di
quest’opera, Gina Pane, una
delle maggiori esponenti della
body art, scalò essa stessa la
spalliera, per denunciare la
guerra in Vietnam, a sottoli-
neare la necessità dell’impegno
sociale da parte dell’artista, e,
in generale, la necessità di una
rivolta individuale.
Oltre all’arte come denun-
cia e provocazione, nella mo-
stra trova spazio anche una
dimensione sperimentale
dell’arte stessa, come nel caso di Lygia Clark la quale rea-
lizzò, nel 1960, un’opera la cui traduzione in italiano (dal-
l’originale portoghese) è Bestia: una scultura metallica che
può cambiare forma. Inizialmente pensata come poten-
zialmente manipolabile dagli spetta-
tori stessi, è da intendersi quindi
come un vero e proprio organismo vi-
vente in continuo divenire.
Da un’arte astratta ad un’arte sur-
realista, onirica. Il settore successivo è
intitolato “Une chambre à soi” e la ci-
tazione di Virginia Woolf introduce
ad un vero e proprio spazio dome-
stico, o almeno così sembra. Ci si
trova infatti davanti a opere di varie artiste, che si con-
cretizzano in spazi fisicamente contenuti entro delle mura
come fossero stanze che in realtà proprio non sono, anzi,
AP
PR
OD
I
LINGUAGGI
ARTE DECLINATA
AL FEMMINILE
IL PERCORSO NEL PARIGINO CENTRE POMPIDOU FINO AL 21 FEBBRAIO 2011
OSPITERÀ elles@centrepompidou, EVENTO DEDICATO ALLE ARTISTE
DAL XX SECOLO AI NOSTRI GIORNI
U
di Piera Francesca Mastantuono
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