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Numero 8 del 2010

Idee in viaggio


Foto: Idee in viaggio
PAGINA 15

Testi pagina 15

13noidonne | luglio-agosto | 2010
ATTUALITÀ
NADIA FURNARI, da anni ha scelto di mettere al ser-
vizio della legalità e dell’antimafia le sue energie. Tut-
te le sue passioni, anche quelle più personali, tra cui il
suo lavoro di consulente informatico, vengono “dopo”.
Dopo l’impegno per la ricerca della piena verità su stra-
gi come quella di Ustica e su morti che aspettano giu-
stizia, come quella di Sandro Marcucci o quella di
Ignazio Aloisi, per il quale da anni si attende il ricono-
scimento di vittima di mafia pur se ciò risulta ormai in-
negabile. E, ancora, vengono dopo l’impegno al fianco
di Piera Aiello che, dopo la morte di Paolo Borsellino e
della cognata Rita Atria, ha rifiutato l’idea di vivere
schiacciata dal fantasma della solitudine e insieme al-
l’ass.ne “Rita Atria”, di cui adesso è presidente, ha con-
tinuato la sua lotta contro la mafia. Ma l’impegno di Na-
dia Furnari ha radici antiche; in una vocazione al-
l’esercizio di cittadinanza da sempre praticata dalla ma-
dre, consapevole protagonista di lotte operaie e per il
rispetto della legalità. Una passione civile che Nadia
esprime già nel movimento studentesco degli anni 90
e si rafforza con l’associazione “Rita Atria” con un’at-
tività, mai interrotta, che la vede in prima linea contro
le tante forme di ingiustizia, prevaricazione e discrimi-
nazioni di genere.
COME NASCE L’ASSOCIAZIONE “RITA ATRIA”?
Nasce nel 1994 con l’aiuto di un piccolo gruppo di amici
e amiche che con gli anni diventano sempre più nume-
rosi; oggi ci sono punti di coordinamento e di progetta-
zione in diverse regioni d’Italia. Con l’associazione rea-
lizzo il desiderio di lottare per i diritti umani, di combat-
tere le ingiustizie nelle più disparate forme, di contrastare
la tendenza che spinge la società a dimenticare fatti e per-
sone, vittime e carnefici. Nel tentativo di sedare il dolo-
re, si finisce per cancellare anche il sacrificio di chi è ri-
masto vittima di una scelta di responsabilità verso la so-
cietà. Gli anni passano e, sotto il peso delle inquietudini
quotidiane, spesso ci si scorda di chi ha pagato con la vita
una scelta di rispetto delle regole e di coerenza con i prin-
cipi della democrazia.
LO STATO PROTEGGE I “SUOI TESTIMONI”?
I morti vanno ricordati e protetti nel nostro cuore, ma an-
che i “non morti”, i “sopravvissuti”, hanno diritto a man-
tenere occupato un posto importante della nostra co-
scienza, a pretendere un’attenzione che ci spinga a con-
tribuire a “pagare” il debito con i testimoni di giustizia
che, per dovere di cittadinanza, hanno compromesso la
qualità della propria vita e della propria famiglia con-
quistando il diritto ad essere protetti dalla società e dal-
le istituzioni. Cosa che, purtroppo, non sempre accade.
Accade, invece, che lo Stato, con il trascorrere del tem-
po, pensi che la protezione non sia più necessaria. Lo Sta-
to sbaglia perché la mafia non dimentica.
COM’È LA VITA DI CHI “FA ANTIMAFIA”?
È caotica, faticosa, costellata da pochi successi e tante
sconfitte. Ma è sempre gioiosa. Una gioia che si alimen-
ta dell’attenzione e dell’emozione che si sente nell’aria
e che leggo negli occhi di ragazze e ragazzi quando rac-
conto storie, a volte, difficili da capire, perché spesso lon-
tane dalla loro esperienza. Storie che suscitano emozioni
e aprono il cuore alla speranza che l’antimafia possano
farla anche loro, con i gesti quotidiani e senza necessi-
tà di eroismi. Mi piace testimoniare che l’impegno nel-
l’antimafia può essere vissuto con gioia. 
www.ritaatria.it
info@ritaatria.it
Nadia Furnari (al centro), Piera Aiello (di spalle) e Margherita Asta
DALLA
VIVA VOCE
IL DIRE E IL FARE DELLE DONNE
NELLA LOTTA ALLE MAFIE
di Rosa Frammartino
MEMORIA, VERITÀ,
DIRITTI UMANI
NADIA FURNARI
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