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Numero 10 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 2


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 2
PAGINA 34

Testi pagina 34

i



. tandem

Violenza “

di genere
e urbana,

perfetto

di Barbara Antonelli

Quanto incide l’urbanizzazione
sulla sicurezza delle donne?
Nei paesi in via di sviluppo,
moltissimo.

Analisi e testimonianze

iù di metà della popolazione mon— ‘ ‘
diale Vive nelle città e stime globali
indicano che nei prossimi venti
anni, si arriverà a oltre il 60%. Nei
paesi in Via di sviluppo, l’urbanizzazione
ha dato origine a una sempre crescente di-
sparità tra donne e uomini. Le città offro—
no una Via di fuga alla povertà attraverso
una maggiore offerta d’impiego e alle
donne anche opportunità per godere di più
libertà, lontane dalle ristrettezze imposte
da modelli patriarcali e tradizionali delle
comunità rurali. Ma esiste il rovescio del—
la medaglia. Le donne, infatti, migrano anche perché for-
zate a causa di conflitti interni, persecuzioni o come con-
seguenza di cambiamenti climatici. Arrivano in città im—
preparate ad accoglierle, senza piani urbani istituziona-
lizzati. Christy Abraham vive a Bangalore, in India. C0—
ordina il lavoro sulla violenza contro le donne per l’or—
ganizzazione internazionale ActionAid. ‘noidonne’ l’ha in-
contrata al World Urban Forum, organizzato e promos-
so dalle Nazioni Unite a Napoli (settembre 2012). “Ol—
tre all’assenza di piani urbani, le città dei paesi poveri pre-
sentano un’assenza/ carenza di servizi e infrastrutture. In

noidonne | ottobre | 2012






Senza piani urbani
istituzionalizzati
aumentano

le baraccopoli e le
donne si ritrovano
imprigionate

in quartieri poveri
e degradati, esposte
a ogni forma

di violenza urbana H

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un paese come il Ghana, il 53 % della popolazione vive
in ambienti urbani. In India la percentuale è del 30%, una
cifra altissima considerando la vastità del paese. Donne
e uomini Vivono la città in modo diverso e hanno una di-
versa percezione della sicurezza. Il rischio di violenza e
maltrattamenti aumenta per le donne, in particolare la—
voratrici non qualificate, senza un’adeguata istruzione,
quindi più soggette a sfruttamento e con
meno tutela dei diritti”, spiega Christy.
L’analisi della dimensione di genere nei
contesti urbani non è cosa nuova. Negli
anni ’70 in diversi paesi furono orga—
nizzate marce di protesta contro la vio-
lenza sulle donne, creando un movi-
mento che oggi è conosciuto come “take
back the night” (riprendiamoci la notte);
anche diverse organizzazioni interna-
zionali hanno iniziato a condurre ricer—
che e studi sulla dimensione di genere
della sicurezza urbana. A promuovere il
diritto alla città, ad avere accesso a ser—
vizi, infrastrutture, mobilità. Nel 2010 l’agenzia ONU UNI-
FEM ha lanciato un programma globale su come rende-
re le città più sicure. Se, infatti, in molti paesi esistono al—
meno legislazioni che mirano a tutelare le donne dalla Vio-
lenza domestica, così non è per la violenza negli spazi pub-
blici. Anzi spesso non è nemmeno riconosciuta dalle isti—
tuzioni e prevale una generale tendenza a minimizzare e
normalizzare tale Violenza. Dati preoccupanti legano il
Nord al Sud del mondo. Uno studio del 2008 pubblica—
to dal Centro Egiziano per i diritti delle donne, fa nota-
re che l’83 % delle donne egiziane hanno subito molestie

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