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Numero 10 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 2


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 2
PAGINA 30

Testi pagina 30

Omosessuali

discriminati
per legge

di Cristina Carpinelli

La nuova legge
anti-discriminazione

si applica alla razza,

all’origine etnica, alla religione

o alle convinzioni personali

e alla disabilità.

Ma non all’orientamento sessuale

ella Moldavia post-sovietica, gay e lesbiche
continuano a nascondersi nel timore di pre-
giudizi e discriminazioni. Secondo Gender—
Doc-M (un centro d’informazione sugli studi
sui sessi), che si dedica ai diritti LGBT (lesbian, gay, bise-
Xual, transgender and in—
tersex), nel paese vivono “

. Nella Moldavia
Circa 90.000 persone omo- . .
sessuali. Molte di loro na— pOSt'SOVIetlca’
scondono la loro identità gay e leSbiChe
sessuale temendo di essere nascondono la loro
vittima di pregiudizi ed identità sessuale
esclusione sociale. Le or— temendo di essere
ganizzazioni in difesa dei vittima
diritti LGBT, come Gen— di pregiudizi
derDoc-M, denuncrano da ed esclusione

tempo che il numero delle
aggressioni e delle discri—
minazioni di cui sono vit-
time le minoranze sessuali è cresciuto negli ultimi anni.
Anche l’UE ha espresso la sua preoccupazione per queste
crescenti manifestazioni d’intolleranza e discriminazione.
In base ad un sondaggio nazionale realizzato nel 2011,
solo il 14% degli intervistati accetterebbe vicini di casa
omosessuali, il 13% li vorrebbe come colleghi, il 10%
come amici e il 4% come futuri membri della famiglia. Il

soc1ale H

noidonne | ottobre | 2012

risultato di questo sondaggio è uno tra i motivi che hanno
spinto il governo moldavo a ritirare la proposta di legge
anti-discriminazione arrivata nel marzo 2011 all’esame del
parlamento. L’approvazione di una legge anti—discrimina—

zione, che è uno dei requi-

“ siti posti dall’UE per

L’approvazione di
una legge anti-
discriminazione, che
è uno dei requisiti

procedere sul cammino
dell’integrazione europea e
liberalizzare il regime dei
visti, ha causato un vivace

posti dall’UE per dibattito a Chisinau (capi-
procedere sul tale della Moldavia).

cammino Forti pressioni contrarie
dell’integrazione sono arrivate dalla Chiesa
europea e ortodossa, la quale ha ar-

gomentato che “l’introdu—

. . . . zione di una simile legge
reglme del V15“, ha avrebbe potuto limitare la

causato un Vivace libertà di espressione, vie—
dibattito n tando manifestazioni di
omofobia” (sic! ). Le prin—
cipali città sono state inondate di volantini anonimi (die—
tro cui, secondo le autorità, vi era la chiesa ortodossa) nei
quali si poteva leggere che la “legge anti-discriminazione
sancisce la dittatura dell’omosessualità sulla normalità (...)
dà ai pederasti più diritti che alle altre persone” o anco-
ra che “qualunque omosessuale sarà libero di praticare
la sua devianza in pubblico, anche davanti a bambini. . .I
pederasti avranno ogni diritto d’insegnare che essere
omosessuale é ‘buono e normale’ in giardini d’infanzia,
scuole e università”.
Anche la pubblicità ses-
sista delle aziende ha in-
vaso la capitale moldava.
Secondo l’avvocata Doi-
na Ioana Straisteanu,
questo tipo di pubblici—
tà non è altro che merci-
ficazione del corpo fem-
minile, oltre che una pro-
posta di modelli sessisti
di bellezza. Aggiunge
l’avvocatà: “Il messag—
gio è che le donne pos-
sono fare carriera solo
ostentando il loro corpo
e la loro sessualità”. La
legge sulla pubblicità in
Moldavia non vieta la pubblicità discriminatoria. Fra i pae—
si dell’ex-blocco socialista, solo la Romania e gli Stati Bal-
tici hanno posto restrizioni alle pubblicità sessiste. “La

liberalizzare il


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