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Numero 10 del 2007

50E50: il 13 ottobre tutte a Roma


Foto: 50E50: il 13 ottobre tutte a Roma
PAGINA 40

Testi pagina 40

La storia del bambino "oggetto", che ilpadre dolorosamente ci ha presentato
attraverso i disegni del figlio continua
con un altro disegno e i commenti ai
traumi evidenziati con il disegno dell'al-
bero.
Il trauma ricorrente è la successione
di "tate" -almeno 10- tutte fuggite per
problemi d'incompatibilità con la mam-
ma del bambino, provocando nel figlio
una problematica ben analizzata da
Bolwby in "Una base sicura" e in "Co-
struzione e rottura dei legami affettivi".
Il padre del bambino accenna, con
parole affettuose, alla sua storia con la
ex moglie: "era dolce e bella…". Separa-
zione avvenuta per la necessità di con-
cludere un percorso adolescenziale. L'er-
rore commesso è subito chiaro (per le in-
sistenze di lei, che vedeva nel matrimo-
nio la soluzione per un rapporto mater-
no molto conflittuale), ma solo dopo la
nascita del figlio avverte di non avere
più la volontà, la capacità e la coscien-
za di crescere ancora insieme. Il tratta-
mento psichiatrico di lei iniziato con il
matrimonio, per una forte depressione,
pone l'accento sulla complessità della
vicenda.
Tutte le tappe traumatiche del bam-
bino rilevate dal disegno dell'albero so-
no in relazione al tentativo della madre
di allontanare il figlio dal padre, con
stratagemmi che evidenziano un distur-
bo molto serio della donna.
Il disegno della famiglia del bambino
in oggetto è un esempio di questa figura
imponente, ma fragile, che cammina
verso il passato (lato sinistro) e che tut-
ti devono seguire, dentro una casa vuo-
ta. Il bambino è attaccato alla spalla
della mamma, quasi a significare che la
"sicurezza" della mamma è legata a
questo rapporto fusionale con il proprio
figlio e viceversa. Il bambino è quasi un
oggetto fuso sul corpo della mamma
(fig.1). Inoltre, c'è un personaggio ag-
giunto o immaginario, che rappresenta
tutto ciò che il bambino non riesce a
realizzare, ma vorrebbe e non può osa-
re.
L'anteporre le proprie esigenze di per-
sona adulta disturbata a quelle del
bambino costituisce l'aspetto più grave.
Molti disturbi dell'infanzia dipendono
da cattive abitudini e da situazioni
abusanti al livello psicologico. Nessun
genitore vorrebbe deliberatamente rovi-
nare i propri figli, ma comunque acca-
de, e si potrebbe evitare.
Un caso frequente è nel prototipo del-
la "mamma-vittima", che inconsciamen-
te si trasforma in un vero "mostro" della
situazione. La complicità nei casi di
abuso sessuale o di comportamento vio-
lento verso i figli da parte del padre, ne
è una prova.
In questo caso, invece, abbiamo un
padre che chiede disperatamente alle
Istituzioni una maggiore attenzione. Fi-
no ad ora, la sua richiesta, è stata simi-
le all'urlo nel disegno del bambino, ma
speriamo diventi presto qualcosa di dif-
ferente. S'impone una maggiore atten-
zione ad alcune forme di abuso psicolo-
gico, molto devastante, quasi quanto
quello sessuale. La violenza psicologica
o fisica genera a sua volta violenza,
perché si basa sulla destrutturazione
dell'Io del bambino, compromettendone
l'intero sviluppo evolutivo.
Il rispetto del tempo è fondamentale
per la tutela di un minore e il Sostituto
Procuratore della Repubblica del Tribu-
nale per i Minorenni di Roma, Simonet-
ta Matone, nel libro "Il tribunale non ri-
solve", lo sottolinea attraverso l'analisi
di alcuni casi dove l'impossibilità di
proteggere, nonostante tutto, è inevita-
bile.
In questo caso auguriamo al bambi-
no "oggetto" di essere veramente ascol-
tato e protetto, soprattutto dalle Istitu-
zioni preposte.
Dall'infanzia si può sviluppare an-
che una società migliore, più attenta ai
reali bisogni delle persone. Un'infanzia
negata finisce per determinare un arre-
sto di sviluppo, soprattutto in senso so-
ciale.
ottobre 2007 noidonne40
Leggere l’albero / 4
I nostri figli / 13
Bruna Baldassarre
tredicesimo appuntamento con
l'interpretazione dei disegni
dei bambini


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