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Numero 1 del 2015

Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia


Foto: Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia
PAGINA 49

Testi pagina 49

47Gennaio 2015
L’OROSCOPO DI PREDIZIONI
SEMI-SERIE
E PRONOSTICI
POSSIBILI
CARA ARIETE,
nel suo libro Small changes l’architetto Hamdi
Nabeel spiega come un piccolo cambiamen-
to nell’urbanistica di una città - costruire una
fermata dell’autobus in uno slum, chiudere una
strada alle macchine nel centro di una metro-
poli, mettere un lampione in un angolo buio
- possa signifi care un’enorme trasformazione
e cambiare in meglio la vita dei cittadini. Cara
amica, secondo me la metafora è già abbastan-
za chiara, o devo ancora esplicitarne il senso?
Cominciamo dalle piccole cose...
CARA TORO,
il fi losofo francese Michel Foucault ha dichiarato
in una intervista: “I libri che scrivo costituisco-
no per me un’esperienza. [...] Un’esperienza è
qualcosa da cui si esce trasformati. [...] Scrivo
proprio perché non so ancora cosa pensare di
un argomento che attira il mio interesse”. In-
somma, per iniziare qualcosa non c’è bisogno di
sapere proprio tutto sull’argomento. Si impara e
ci si trasforma durante l’esperienza che ne fac-
ciamo. È una rifl essione, questa, e insieme una
sollecitazione e un invito!
CARA GEMELLI,
ti dedico alcuni versi scritti nel 1947 dal gran-
de poeta Franco Fortini, dedicati all’amicizia: “
Una sola parola,/una sola parola può bastare,/
una sola parola/dall’amico dagli occhi neri vivi
[...]. Così dalla miseria/si leva l’amicizia e il de-
siderio/come la bella pioggia/rompe le secche
foglie e lava e splende/ogni cosa e rinnova”. Un
anno di conferme e impegno si preannuncia già
tutto in questo mese, durante il quale le amicizie
potranno essere una risorsa decisiva.
CARA CANCRO,
la coppia di registi Yervant Gianikian e Angela
Ricci Lucchi lavora da anni su materiali di archi-
vio, rifi lmando e rimontando vecchi fotogrammi
girati da cineoperatori di Paesi in guerra. Eppu-
re, pur lavorando su immagini del passato, nelle
interviste insistono sul fatto che il loro interesse
è in primo luogo nel presente: rifi lmare un’im-
magine signifi ca ri-signifi carla e attualizzarla.
Sei rappresentante di un segno amante del pas-
sato e della memoria, ma questo mese i pianeti
ti coinvolgono nel presente e anzi ti spingono
verso il futuro.
CARA LEONE,
la coreografa sudafricana Dada Masilo mette
in scena i classici del balletto, trasformandone
però l’ambientazione, e a volte anche la trama,
e facendone degli intensi spettacoli di danza e
ritmi contemporanei. Nella Carmen, ultima sua
fatica, la protagonista invece di essere uccisa
subisce uno stupro, che i suoi amici vendiche-
ranno assassinando il colpevole, il quale rimane
invece impunito nell’originale. Un po’ forte, lo
so. Ma bello e coinvolgente. Dunque: i fi nali del-
le storie si possono anche cambiare.
CARA VERGINE,
la giornalista e scrittrice statunitense Joan Di-
dion ha detto una volta che quando il femmini-
smo diventa soltanto una spinta alla realizzazio-
ne personale e una società di mutua assistenza,
smette di essere un movimento e diventa un
sintomo. È crudele, questa affermazione, ma è
anche molto vera: se ai nostri slanci e desideri
leviamo l’energia e l’utopia delle grandi batta-
glie, tutto diventa noioso, meschino e anche ...
patologico. Non cedere, allora, anzi è il momen-
to di rilanciare!
CARA BILANCIA,
recentemente una mia giovane, brava e bella
amica mi ha raccontato questa storia (come
capirai, non posso dire nomi né dare dettagli).
Incontra un tipo una sera, si piacciono e si ba-
ciano. Cominciano a sentirsi spesso, ma lui non
le propone mai di uscire. Niente, solo telefono.
La mia interpretazione è sospettosa: sarà impe-
gnato? O perverso? Quella di lei è semplice e
sconvolgente: lui lavora molto e la sera non ha
voglia di uscire. Cos’è questa apatia? Individua-
le, generazionale, o zodiacale? Possibile che si
rinunci a nuove conoscenze, al sesso o magari
all’amore per semplice stanchezza? Corri que-
sto rischio? Pensiamoci su.
CARA SCORPIONE,
scriveva Freud che quando si incontra un pro-
blema di diffi cile soluzione è spesso necessario
scomporlo in due parti, sollevare un secondo
problema, allo stesso modo in cui per rompe-
re il guscio di una noce è più facile utilizzare
due noci, una contro l’altra. La tua intelligenza
analitica ti renderà facile questa operazione di
scomposizione e risoluzione con i piccoli pro-
blemi di questo mese, preparatori a un anno che
potrebbe essere decisivo.
CARA SAGITTARIO,
così lo scrittore Patrick Modiano descrive la vi-
sita ad un Aquarium del protagonista del libro
Fiori di rovina: “Nella sala ... solo gli acquari era-
no illuminati. A poco a poco, in fondo a questa
penombra, ho ritrovato la calma. [...] I pesci ave-
vano colori tanto vivaci quanto le automobiline
d’autoscontro della mia infanzia: rosa, turchese,
verde smeraldo... Non facevano rumore”. Sarà
questa sensazione di calma a permeare questo
mese, da febbraio i pianeti indurranno invece
alla produttività e all’azione.
CARA CAPRICORNO,
il tuo segno è uno dei più realisti e lucidi dello
zodiaco. Ma la realtà, quella inscalfi bile e insu-
perabile, non si può mai vedere direttamente,
né osservare per intero. Al reale, come diceva lo
psicoanalista francese Jacques Lacan, possiamo
accedere solo attraverso delle immagini, oppure
coglierne, a tratti, delle parti, dei brevi momenti.
Non essere intransigente, dunque, con chi intor-
no a te usa questa strategia così diffusa e conso-
na alle possibilità della psiche umana.
CARA ACQUARIO,
la scrittrice e psicoanalista Lou Andreas-Salomé
ha affermato una volta: “Non so vivere secondo
un modello e non potrò mai servire da modello
ad alcuno; invece, quel che farò sarà vivere la
mia vita come mi piace”. Ti stupisce se ti dico
che era del tuo stesso segno? Se per qualche
motivo ultimamente hai accettato situazioni
soffocanti e modelli conformisti, i pianeti sug-
geriscono che ora è proprio il momento di un
colpo di coda. Niente più modelli. La vita come
ti piace.
CARA PESCI,
il monaco zen Suzuki, nato in Giappone nel 1870,
era solito ricordare questo aneddoto: una volta un
saggio maestro zen, interrogato da un discepo-
lo su come trovare il satori, cioè l’illuminazione,
rispose: “Interroga le parole vive e non le parole
morte”. Non so se ho capito bene cosa signifi ca
questa frase: non cercare le risposte nei libri, ma
negli esseri viventi? Nell’attesa che Suzuki mi il-
lumini, lo voglio interpretare così, e proporlo a te
come consiglio per questo mese.
Gennaio
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