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Numero 11 del 2016

E' stato bello. penultimo numero di NOIDONNE cartaceo


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Testi pagina 10

8 Novembre 2016
La scorsa estate in Arabia Saudita è comparso sui social media l’hastag #StopEscalvingSaudiWo-men (mettete fine alla schiavitù delle donne
saudite), un appello che chiede la fine della totale sot-
tomissione delle donne alla volontà
del maschio, sia esso il padre, il
marito, il fratello e addirittura il fi-
glio. È noto che in Arabia Saudita le
donne non possono guidare, ma in
realtà non è solo questo divieto che
complica loro la vita poiché, con-
dannate alla segregazione come
un tempo gli schiavi in Sudafrica,
devono avere l’assenso di un pa-
rente maschio per qualsiasi loro
iniziativa al di fuori delle mura do-
mestiche. Scrive Mona Eltahawy:
“Tutti dipendevamo da mio padre
che doveva scarrozzarci a destra e a manca … in auto-
bus (io e mia madre) dovevamo arrancare fino alle ultime
due file … quelle riservate alle donne”; ancora: “…. Es-
sere femmine in Arabia Saudita significa essere l’incar-
nazione ambulante del peccato … i religiosi che spesso
intervenivano nei programmi della TV saudita erano os-
sessionati dalle donne e dai loro orifizi, e soprattutto da
quel che ne usciva … se un neonato maschio ti urinava
addosso, potevi tenere gli stessi abiti, ma se lo faceva
una femminuccia allora ti dovevi cambiare”. Sesso e
religione, questo il binomio della misoginia presente
nei paesi musulmani fin dai tempi medioevali in cui,
complice il livello primitivo della scienza medica, si
guardava, al corpo della donna con inquietudine e
morbosità, come dice Mona: il corpo femminile è una
UNA BATTAGLIA
MONDIALE
di Stefania Friggeri
tentazione che induce al peccato, è un mistero che dà
alla luce la vita, è un ente ripugnante perché ne esce
un sangue corrotto. Scrive la scrittrice egiziana Rifaat:
“Il fatto è che crescere non dà alcuna gioia ad una fem-
mina, non è che una sequela di
disastri al cui termine ci si ritrova
vecchie, inutili e, se si ha fortuna,
in compagnia di qualcuno che ci
compatisce.” E fra i disastri cui
allude Rafaat ci sono i matrimoni
precoci, anche con un uomo an-
ziano, la colpevolizzazione della
donna in caso di stupro e, in al-
cune regioni, le Mgf, le mutilazioni
genitali femminili. Le Mgf, praticate
in nome della purezza, spengono
il desiderio sessuale in una cultura
dove infatti è abituale, per le moti-
vazioni più varie, sottoporre le donne al “test di vergini-
tà”, come è accaduto quando hanno osato entrare nello
spazio pubblico durante la cosiddetta “primavera ara-
ba”. Perché le donne del Medio Oriente e del Norda-
frica devono fare due rivoluzioni: una per rovescia-
re il regime, l’altra per combattere la misoginia. Al
Nour, il partito religioso salafita, in occasione delle prime
elezioni in Egitto, al posto del viso della candidata ha
messo l’immagine di un fiore: la religione infatti, alleata
storica dei costumi patriarcale, conferma la bontà della
tradizionale sottomissione femminile e contribuisce ad
espellere la donna dalla sfera pubblica. Con effetti nefa-
sti perché, avendo la religione una forte valenza sociale,
civile e politica in senso lato (vedi i “beni non negozia-
bili” del magistero cattolico), le usanze, i valori nati nel
Divieti arcaici per le Donne, le mutilazioni genitali femminili, l’ossessione religiosa
verso il corpo. il monDo è più piccolo e l’impatto Delle Discriminazioni investe
tutti i paesi. anche l’occiDente maschilista e l’islam Democratico Devono fare
i conti con le tante contraDDizioni
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