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Numero 10 del 1951

Donne del mondo intero unite per la pace

 


Foto: Donne del mondo intero unite per la pace
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Testi pagina 3

CHE COS’è “NOI DONNE”
Di Maria Antonietta Macciocchi

Lo spunto per questo articolo ci è venuto da due lettere ricevute in questi giorni: una, a firma di trenta
ragazze del Circolo URI di Pescaccia (Forlì), l'altra dell'amica Edda Cassani di Bologna. Ambedue le lettere pongono un unico quesito: non è Noi Donne troppo politico?
Edda Cassani scrive: i in generale la critica più frequente che viene rivolta al nostro giornale da alcune
lettrici è questa: Va bene, qualche pagina politica deve esserci, ma non tante! dimenticano che noi desideriamo soprattutto svagarci: abbiamo tanto da lottare durante la giornata e nelle poche ore libere desideriamo una rivista nostra. che sia sana e ben orientata, ma che sia lieve, che ci divaghi!
E conclude chiedendoci di eliminare due delle cinque pagine politiche che sono su Noi Donne,
Le amiche di Pescaccia, tutte assai giovani di anni. vedono una trasformazione assai più radicale del giornale, e ci suggeriscono romanzi, rubriche. novelle, che lo portino a imparentarsi strettamente con un
celebre settimanale a rotocalco, che passerà alla storia, credo, come segno della decadenza morale di questa epoca di disfacimento della società capitalistica; Grand Hotel.
Va bene, prestiamo attenzione a queste due opinioni e, confutandole, cosi pare nostro dovere, cerchiamo di stabilire con chiarezza la funzione che spetta all'unico giornale femminile democratico, nella situazione di aperta crisi economica e politica che l’Italia attraversa.
E’ compito di Noi Donne svagare soltanto le lettrici? Non che lo svago non rappresenti un elemento equilibratore, quando esso è sano, tanto è vero che Noi Donne dedica allo e svago ben undici pagine, delle sue sedici. Ma qui, in questa lettera, lo svago sta per evasione, per desiderio di sfuggire alla realtà con tutte le lotte e i problemi che essa pone, per aspirazione ad entrare nel regno dei sogni e delle fantasticherie, per oblio.
Secondo le lettrici di cui ci parla la nostra amica Cassani si dovrebbe realizzare quanto segue: durante la
giornata si lavora e si lotta, e poi la sera, quando si va a casa, si prende in mano Noi Donne e l'oblio cade sui fatti che compongono la realtà, sulle aspirazioni, sugli entusiasmi, sul desiderio di una vita nuova.
No, cara amica Cassani, se questo avvenisse, Noi Donne assolverebbe alla stessa funzione dei più volgari fogli della stampa femminile borghese. E invece di servire la causa della pace, che è il compito suo più alto,
servirebbe quella della guerra. Perché provocherebbe nelle donne quello stesso tipo di stordimento, di abbandono, di distacco dai fatti che è quello che lascia le mani libere ai governanti folli per preparare le guerre è accaduto così con il fascismo, si cerca di far accadere altrettanto ora. Ti sei domandata mai se questi cinque milioni di copie settimanali di giornali editi dagli editori borghesi non hanno, oltre le tinte smaglianti delle copertine, oltre i baci appassionati e le storie dei tradimenti, delle avventure, un significato
più profondo? Lo hanno, lo ….Donne assolve …
mersi in questo piano di evasione dalla realtà che milioni di donne debbono compiere attraverso essi, nel contribuire a mantenere nelle donne quel modo di concepire la vita, il lavoro, la società, se stessi, come
conviene alla borghesia al potere e che permetta a questa di mantenere il suo dominio economico e politico
su grandi masse. di sfruttati e di poveri.
Non solo Noi Donne dunque non più, somigliare a questi giornali, ma, per i principi che essa afferma, li deve combattere e denunciare.
Che cosa è Noi Donne, dunque?
Un giornale di lotta, di propaganda e di organizzazione del movimento femminile democratico.
Quali sono i suoi veri compiti?
Difendere la causa della Pace, rafforzando la schiera delle donne che per essa lottano, smascherando la
politica dell'America imperialista, fautrice della nuova guerra e aggressore della Corea; chiarendo con tutto il coraggio la costante politica di pace condotta dall'Unione Sovietica,
"facendo conoscere la vita felice, di grandezza e di progresso incomparabile del popolo sovietico; illustrando i successi ottenuti in ogni campo nei paesi a nuova democrazia, nella Repubblica Popolare Cinese, nella Repubblica Democratica Tedesca.
Portare alta la bandiera della lotta contro la politica del governo italiano, asservito allo straniero, per
rivendicare una politica di pace all'esterno, una politica di produzione pacifica all'interno, che non solo difenda il tenore di vita dei lavoratori, ma che lo alzi cosi dome la situazione di disperata miseria del popolo italiano richiede.
Sostenere i diritti, le aspirazioni, le lotte di tutte le donne, per l’avvento di una nuova società; difendere la vita, la salute, l’istruzione della nostra infanzia, dei nostri figli adorati.
Assolve Noi Donne ai suoi compiti? Oh. care amiche di Pescaccia e cara Edda Cassani, ancora assai poco e assai male, spesso in maniera in-certa e discontinua. E questo il problema che va posto a Noi Donne credetemi. Il nostro impegno è quello di seguire i suggerimenti delle nostre lettrici, sorrette da una volontà sempre maggiore di fare bello il giornale, e chiaro e comprensibile in ogni sua riga, quello di riuscire sempre di più a farlo assolvere ai suoi compiti.
Questo può significare l'abbandono di un certo numero di lettrici? Noi non lo crediamo, in nessun ca-
so, non solo perché la sua attuale tiratura (250.000 copie) è la conferma che un giornale così fatto piace
alle sue lettrici, non solo perché le pagine che hanno un utile carattere di svago, per usare un termine caro
a chi ci ha scritto, continuano ad avere sul giornale il solito spazio e una cura ancora più attenta, ma perché noi ci siamo convinte che quello che interessa profondamente le donne italiane oggi, non è la storia d’amore tra la contessa X e il
marchese Z, ma il modo di difendere la vita dei figli, il lavoro dei loro uomini, le loro case. i loro pochi beni contro la furia distruttrice di una nuova guerra.
Non è vero?



8 MARZO 1951 – LA NOSTRA GIORNATA
di Maria Maddalena Rossi
Salute a voi, mamme italiane, che avete manifestato la vostra volontà di pace. Salute a voi, ragazze italiane, che reclamate il diritto ad una vita migliore. Salute a voi sorelle italiane, sorelle di tutto il mondo. Salute a voi donne sovietiche, che tenete sempre più alta la bandiera della Pace!
Nella Giornata Internazionale della Donna, 1'8 Marzo, l'Unione Donne Italiane, dalle colonne del suo giornale, saluta tutte le donne del nostro Paese. Anche l'anno trascorso dall'8 Marzo 1950 ad oggi è stato per tutte noi ricco di insegnamenti e di esperienze. Molte altre migliaia di donne italiane si sono unite alla nostra organizzazione, accettando non soltanto di lottare per salvare le loro famiglie, la nostra Patria dalla guerra, dalle sofferenze, dalla miseria, ma di lavorare perché partecipi a questa lotta la grande maggioranza 'delle donne del nostro Paese. Esse hanno così dimostrato di aver compreso come solo con la partecipazione attiva di noi tutte, questa lotta potrà essere vittoriosa.
L'8 Marzo di quest'anno si celebra in· troppe parti del mondo in un'atmosfera di dolore e di inquietudine. Gli imperialisti continuano la catena delle stragi in Corea. L'isola cinese di Formosa, occupata arbitrariamente dagli americani, è come un'arma puntata minacciosa contro il popolo cinese. Si muore nel Vietnam, in Malesia, combattendo contro l'occupante straniero. Le donne tedesche e giapponesi assistono al rinascere nel loro paese del militarismo aggressore, voluto dagli imperialisti, e lottano e ci chiamano tutte alla lotta perché ciò sia impedito prima che sia troppo tardi!
Nel nostro Paese, come in tutti i Paesi ancora dominati dai piccoli gruppi dei guerrafondai, si procede febbrilmente al riarmo, mentre la miseria e lo sfruttamento si accrescono, mentre milioni di bambini vivono negli stenti e nell'ignoranza.
Ma il dolore e l'inquietudine ci hanno spinte a compiere un grande passo innanzi, ci hanno insegnato come si lotta.
Salute a voi, mamme italiane, che in quest'anno avete proclamato sulle piazze, sui mercati, dalle' vostre case, dalle sperdute cascine delle campagne italiane, dalle fabbriche e dalle officine, dagli uffici e dalle scuole la vostra volontà di impedire ad ogni costo che il mondo sia trascinato in una nuova catastrofe, la vostra volontà di vedere anche l'Italia incamminata sulla via del lavoro pacifico, della giustizia, del benessere, della collaborazione con tutti i popoli!
Salute a voi, ragazze italiane, che con fresco entusiasmo reclamate il diritto ad una vita migliore!
Salute a voi, sorelle italiane che per questi ideali avete visto cadere i vostri cari, avete sofferto voi stesse persecuzioni, carcere, insulti!
Salute a voi, sorelle di tutto il mondo, che in nome di questi ideali sentiamo unite a noi, in questo giorno, come se appartenessimo ad un'unica grande famiglia!
Salute a voi, donne sovietiche, che in un'ora difficile come quella presente tenete alta con mano ferma e serena la bandiera della pace, a voi che simboleggiate ciò che l'URSS rappresenta per tutti i popoli della terra: la garanzia ed il baluardo della pace I
In questo 8 di Marzo, le donne italiane rinnovano a loro stesse ed alle loro sorelle di tutto il mondo la pro­ messa scambiata anche nel recente Consiglio _di Berlino dalla Federazione Democratica Internazionale Fem­minile: «Lottiamo con sempre maggiore coraggio nelle file dei Partigiani della Pace! Trasciniamo nel mo­vimento per la difesa della Pace tutte le donne, qualunque sia il, Paese che esse abitano, la lingua che esse parlano, che esse siano o non siano credenti. Davanti alle schiere compatte dei Partigiani della Pace le forze oscure della distruzione batteranno in ritirata. Noi diamo la vita, noi dobbiamo difenderla!».


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