Numero 9 del 2006
Il grande nulla
Testi pagina 8
settembre 2006 noidonne8
Una mozione concordata dall'Unionee votata in Senato impegna il go-
verno ''a sostenere sotto il profilo finan-
ziario, in sede di Consiglio europeo per
la competitività, ricerche che non impli-
chino la distruzione di embrioni e quin-
di la valorizzazione della ricerca sulle
cellule staminali adulte, comprese le
cordonali'', vale a dire quelle su cui so-
no più attivi gli scienziati italiani. Il go-
verno è anche impegnato a ''promuove-
re la ricerca scientifica avanzata tesa a
individuare la possibile produzione di
cellule staminali totipotenti non deriva-
te da embrioni e a verificare la possibi-
lità di ricerca sugli embrioni crioconser-
vati non impiantabili''. Inoltre all'esecu-
tivo viene chiesto di ''sostenere le ricer-
che e le iniziative comunitarie che, in-
nalzando il livello di educazione scien-
tifica della popolazione, contribuiscano
a costruire una più completa cittadi-
nanza attiva, anche sotto il profilo
scientifico, promuovendo modalità in-
novative di coinvolgimento attivo dei
cittadini nelle scelte di carattere scienti-
fico e tecnologico che hanno effetti rile-
vanti per la loro vita e per quella delle
generazioni future''. Un passo decisa-
mente importante quello compiuto nel
mese di luglio in sede di Commissione
dopo l'esito negativo del referendum
abrogativo della legge 40 e cogliendo
l'occasione del "Settimo programma
quadro' dell'Ue sulla ricerca, cioè il pia-
no pluriennale di finanziamento alla ri-
cerca scientifica e tecnologica. Interes-
sante sottolineare la firma della senatri-
ce Paola Binetti, tra i promotori del 'no',
e le dichiarazioni dei senatori cattolici:
"..abbiamo vissuto questa fase di elabo-
razione pienamente consapevoli della
nostra responsabilità …per questo
grande impegno, che ogni giorno ha la
sua fatica e la sua bellezza, abbiamo
bisogno che lo spazio della comunità
cristiana e del mondo cattolico sia lar-
go di dialogo, di confronto, di rispetto
reciproco".
Richieste disattese dall'Osservatore
Romano, che ha scritto: "certe cose non
cambiano, non cambia neanche il re-
pertorio fraseologico: ai tempi del di-
vorzio si parlò di entrare nello spazio
del progresso; quando si cominciò a
parlare di aborto, si preferì una piccola
variazione sul tema, sbandierando un
oscuro 'progresso della civiltà (come se
la civiltà potesse progredire uccidendo
un essere vivente al quale non è ricono-
sciuto alcun diritto)", così commentate
da Roberto Villetti: "con le argomenta-
zioni del foglio vaticano si arriva al
punto di trasformare una battaglia per
difendere i principi della Chiesa in at-
tacchi denigratori inaccettabili nei con-
fronti di larga parte della comunità
scientifica". Esprimendo la sua piena
soddisfazione, la senatrice Anna Finoc-
chiaro, presidente del gruppo dell'Ulivo
e tra i protagonisti del paziente lavoro
che ha consentito di raggiungere una
posizione unanime tra i partiti di gover-
no, ha osservato che non è stato un
compromesso. "Siamo andati oltre la
mediazione possibile per spingerci su di
un terreno inesplorato e difficile, nel ten-
tativo di superare le posizioni già cono-
sciute'' e ha valorizzato altri aspetti di
questo passaggio. "Laicità per me vuol
dire ribadire che il luogo della decisione
politica deve offrire ospitalità ad ogni
convinzione etica. Abbiamo fatto un
buon lavoro che non rappresenta forse
un modello, ma certamente costituisce
una buona prassi". Secondo il Ministro
della Ricerca Fabio Mussi l'Italia deve
recuperare il ritardo cumulato e le im-
prese italiane "devono tornare a compe-
tere con quelle europee e più avanzate
nel settore dei beni ad alto valore ag-
giunto di conoscenza. Ci muoviamo in
un campo disseminato di evidenze
scientifiche, possibilità tecniche, proba-
bilità statistiche, opzioni etiche, speran-
ze umane. Credo che dobbiamo confi-
dare in questo: responsabilità della
scienza, libertà della ricerca, controlli e
protocolli pubblici rigorosi".
Ricerca libera, etica e responsabile
Staminali
via libera al governo italiano
per sostenere anche in sede
europea le ricerche sugli
embrioni crioconservati non
più impiantabili
Isa Ferraguti
Apriamo le gabbie
Dopo il successo di 'Cervelli in fu-
ga', dedicato ai ricercatori costretti
ad emigrare per lavorare e trovare
valorizzazione, 'Cervelli in gabbia'
racconta la realtà dei ricercatori in
Italia. Storie di docenti 'in stallo',
costretti a vivere in una situazione
quotidiana che non guarda all'effi-
cienza né alla meritocrazia, che
mortifica o comprime la possibilità
di generare nuova cultura, scienza
tecnologia e benessere. 'In una pa-
rola: progresso'. Insieme ai cervelli
è ingabbiato il sistema paese, che
non trae profitti dai propri investi-
menti formativi. Redatto a cura del-
l'ADI (Associazione Dottorandi e
Dottori di Ricerca Italiani) e con la prefazione di Piero Angela, il libro (a
cura di Marco Bianchetti e Augusto Palombini, ed. Avverbi, pagg 228 Eu-
ro 12,00), porge i racconti che spiegano 'il difficile rapporto fra il ricerca-
tore, le istituzioni e le regole'. Nell'introduzione il Nobel per la Fisica
(1976) Samuel C. C. Ting ha scritto: "L'Italia ha un ruolo unico nella sto-
ria della scienza. A partire da Galileo si ritiene comunemente che il me-
todo scientifico sia stato sviluppato in Italia, dove sono state ... effet-
tuate alcune delle scoperte alla base di molte discipline scientifiche. Per
questi motivi è interessante studiare ... come questo contributo al mon-
do possa essere mantenuto nel XXI secolo".