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Numero 9 del 2006

Il grande nulla


Foto: Il grande nulla
PAGINA 42

Testi pagina 42

settembre 2006 noidonne42
I disegni dei bambini possono diventa-re poveri e inespressivi, fino a chiuder-
si in un'elaborazione difensiva che la-
scia poco posto alla loro interpretazio-
ne. Proprio come nell'attività degli arti-
sti che utilizzano inconsciamente l'arte
al sevizio delle difese (magari ripropo-
nendo sempre uno stereotipo), anche nei
disegni dei bambini si possono trovare
tali forme difensive. Le difficoltà non so-
no mai nei disegni, nelle pitture o nelle
sculture, ma nelle resistenze che se ne
servono. Le difese, quando sono eccessi-
ve, sono anche pericolose, perché tendo-
no a diminuire le energie che l'Io del
bambino ha a disposizione. Al bambino
basterebbero pochi stimoli adeguati per
permettere un sano processo di sublima-
zione, tale da accrescere il senso di real-
tà. Edith Kramer, che ha curato con l'ar-
te i bambini affetti anche da gravi dis-
turbi, distingue la stereotipia dalla ripe-
tizione, che può essere anche viva e pro-
duttiva. Un esempio di ripetizione nel
bambino, è il mantenimento del "tipo",
che se da un lato dimostra un attacca-
mento a un modello, dall'altro è un mo-
do per accrescere le proprie capacità
espressive. La stereotipia, invece, è un
vero disturbo nel ritmo della crescita. Il
piacere che un bambino prova nel ripro-
porre uno stereotipo può essere un modo
per diminuire la propria angoscia. L'ar-
te dei bambini si sviluppa in una se-
quenza tipica e prevedibile e i modelli
stereotipati non vengono imposti solo
dall'esterno, ma nascono anche per ri-
spondere al bisogno di tenere a freno
problematiche irrisolte il semplice ecci-
tamento emotivo che il lavoro creativo
può implicare.
Nell'ambito di un'ottica olistica è
possibile utilizzare il disegno come stru-
mento diagnostico e conoscitivo. Per
esempio, nell'ambito di una visita
omeopatica, è possibile comprendere su-
bito il carattere e il temperamento di un
bambino dai suoi disegni.
Il bambino, disegnando, rende visibi-
li sfere alle quali è ancora collegato.
Rudlf Steiner, che ha fondato le scuole
Waldorf, per la diffusione della pedago-
gia steineriana - basata sul benessere fi-
sico, 'animico' e spirituale dell'essere
umano - riconduce gli stadi evolutivi
del bambino del primo settennio allo
stadio sognante-chiaroveggente. Attra-
verso i disegni, infatti, il bambino ci de-
scrive differenti stadi di coscienza, cor-
rispondenti a quelli delle epoche di cul-
tura. Per esempio, nel bambino piccolo,
avviene ciò che sperimentavano gli an-
tichi Egizi, nel senso che il bambino met-
te in relazione una rappresentazione
dietro l'altra. Nell'epoca egizia, infatti,
si mettevano in relazione una rappre-
sentazione e un concetto, cioè la rap-
presentazione del mondo esterno diven-
tava qualità, facoltà rappresentativa ri-
evocabile dalla memoria. Quando una
mamma mostra un oggetto al proprio
bambino dicendogli il nome compie
un'operazione simile.
Nei primi sette anni della vita di un
bambino c'è una vera e propria artico-
lazione cronologica:
1. prima fase, fino a tre anni, carat-
terizzata dal processo sognante e dal
movimento. Linea curva o spirale (fig 1)
2. seconda fase (tre /cinque anni) ca-
ratterizzata dalla fantasia e dall'inter-
pretazione. Croce come punto d'arrivo
dell'io del bambino (fig 2)
3. terza fase (cinque / sette anni) ca-
ratterizzata dalla coscienza, interpreta-
zione e programmazione. Aggiunta delle
membra. Ulteriore processo di differenzia-
zione. Scheletro, ritmi, involucro (fig 3)
Il tipo: presentazione di un medesimo
oggetto o motivo nella successione (una
sorta di modello interno)
Bibliografia
Bruna Baldassarre - Pedagogia artistica
(ed Mediterranee, pagg 143 - Euro 7,95)
Presentazione del libro: 1/9/2006 ore 18.00 -
Terni, Festa dell’Unità (Giardini “La Passeggiata”)
L’inconscio parla con i disegni
I nostri figli / 3
terzo appuntamento con
l'interpretazione dei disegni
dei bambini
Bruna Baldassarre
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3


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