Numero 8 del 2014
Viaggiatrici
Testi pagina 40
34 Luglio-Agosto 2014
ETERNA DUPLICITà
DELL’ESSERE
È l’amore negato da bambini la causa delle sofferenze
che tracciano la trama del romanzo - opera prima - di Rita
Casula e che unisce in un imprevedibile appuntamento
la protagonista, Liza, e Alessio, il
giudice ritenuto responsabile di una
sentenza poco ponderata. Ma la
realtà è sempre altra da quella per-
cepita. La realtà è quella che ci vo-
gliamo raccontare, per non soffrire,
per non pensare, per non ricordare.
E le pagine che veloci si fanno leg-
gere di Doppio specchio, ne sono
conferma. Uno stile asciutto e cura-
to porge il racconto che si svolge in
un limitato arco di tempo - da marzo
a settembre 2011 -, ma che riserva
continue sorprese con affondi nel
passato, per cercare le tessere di un
mosaico che si comporrà solo alla
fine. La conclusione, non scontata,
lascia al lettore l’onere di riflettere sul senso delle relazioni
e sul valore che diamo agli eventi della nostra esistenza. È
proprio Liza a lasciarci, bruscamente, con un interrogativo
che ciascuno potrà risolvere a suo modo.
Rita Casula
Doppio specchio
Ed GB, Roma, pp 176, euro 13,00
IL FASCINO DISCRETO
DELLA CULTURA POPOLARE
C’era un tempo, neppure troppo lontano, in cui le fiabe
classiche venivano raccontate ai bambini solo “per intrat-
tenerli durante il giorno, mai nei dopocena, durante i quali
spesso tutta la famiglia era riunita…” e si raccontavano
storie di spiriti, streghe, fantasmi, folletti, diavoli, briganti,
lupi mannari, anime del purgatorio. Maria Pia Santange-
li cerca testimonianze orali che raccoglie nei paesi dei
Castelli Romani e le raccoglie restituendoci, intatte, le
atmosfere magiche dei racconti senza trascurare i colle-
gamenti con la letteratura colta di Gra-
zia Deledda, Italo Calvino o Gioacchino
Belli. ‘L’immaginario popolare nei Ca-
stelli romani e non solo’ è il sottotitolo del
bel libro che regala, in appendice, una
fiaba “di furbizia”, forse inedita, in cui - a
differenza dei tanti racconti ‘paurosi’ - la
figura popolare esce vincente rispetto al
gigante. È il riscatto de L’Ominicchiu su
l’omaccione, perché la saggezza popo-
lare sa anche regalarsi il giusto risarci-
mento.
Maria Pia Santangeli
streghe, spiriti e folletti
Edilazio Letteraria, pp. 159, euro 12,00
COME ERAVAMO.
IN FAMIGLIA
Figli lo si rimane per tutta la vita e anche quando si è in là
con gli anni non si smette di dialogare con chi ci ha genera-
to lasciandoci in eredità il patrimonio cromosomico insieme
al dono dei ricordi. Tommasina Soraci sente il bisogno di
condividere il suo privato dialogare con il papà, perso più
di trenta anni fa. Il fruscio lieve delle pagine regala al letto-
re immagini di vita familiare in
un’Italia che conquistava fati-
cosamente il benessere. Era
un modo di condurre l’esisten-
za semplice e dignitoso, con i
ruoli definiti e l’uomo ‘portato-
re unico’ della responsabilità
di provvedere ai bisogni della
famiglia. “Hai sempre colti-
vato il senso della precarietà
della vita, ci sei passato come
chi viaggia in terra straniera”
scrive l’autrice, a voler sotto-
lineare la fatica di quel vivere
scandito da ritmi e speranze di cui abbiamo dimenticato il
sapore, richiamato anche nel titolo Ho preso un brodetto.
Per l’autrice è un omaggio all’amato padre, per chi legge è
l’istantanea di un altro Paese: l’Italia che abbiamo alle spalle.
Tommasina Soraci
ho preso un broDetto
Ed EraNuova, pp. 67, euro 8,00
LIBRI
a cura di
Tiziana Bartolini