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Numero 8 del 2014

Viaggiatrici


Foto: Viaggiatrici
PAGINA 51

Testi pagina 51

45Luglio-Agosto 2014
Vellutate e rosee pesche
“O ragazza dalle guance di pesca,
o ragazza dalle guance d’aurora
io spero narrar mi riesca la mia vita
all’età che tu hai ora…”.
L’inizio della mitica canzone che Italo
Calvino compose per “raccontare” le
emozione dei giovani che affrontarono
da partigiani la guerra evoca una
caratteristica che tanti poeti hanno esaltato
(ma che fa parte del normale parlare):
la bellezza delle pesche che spesso per
il loro magico color rosa dalle infinite
sfumature, per la carnosità della polpa
evocano le vitali guance di bambino/a
o fanciulla/o. Fra i frutti che davvero
segnano e accompagnano l’estate fino
al tardo autunno le pesche - percoche o
nettarine - di colori, profumi o dimensioni
diverse ce ne forniscono davvero una vasta
gamma: grandi e piccole, bianche e gialle o
spaccarelle. Ecco poi le pesche noci, dalla
buccia lucida con un prevalere del rosso
verso il bordò, che si lasciano toccare da
chi non riesce a tollerare la buccia vellutata
delle altre. Il pesco è un albero facile ad
ambientarsi e generoso nel produrre. Nato
nella lontana Cina, dove simboleggiava o
forse ancora simboleggia l’immortalità, è
arrivato a noi sembra dalla Persia - l’attuale
IRAN - al tempo di Alessandro Magno
tanto che non a caso - a Roma e forse non
solo - le pesche vengono chiamate anche
“persiche“. L’albero di pesco in primavera
si annuncia con fiori rosa acceso dalle
varie tonalità e intensità. I famosi fiori di
pesco che per la loro bellezza sono stati da
sempre amati e ricordati da artisti di tutte
le discipline e insieme ai fiori d’arancio
possono rappresentare i protagonisti
preziosi di un primaverile unico bouquet
da sposa. Fra le tante opere che esaltano
l’albero di pesche in fiore, rigoglioso con
le sue foglie lanceolate di un verde tenue,
famoso e davvero magico come tutte le sue
opere è quello di di Van Gogh. Pensando
alle diverse varietà dei frutti, va sottolineato
come siano le percoche, ultime ad arrivare
a maturazione in estate inoltrata, a fornire
“la materia prima“ per le famose pesche
sciroppate e questo per la loro polpa
compatta e resistente che tale rimarrà
dopo la lavorazione per la conservazione.
Percoche, ma anche giallone o pesche
noci saranno altrimenti giusto ingrediente
per un buon bicchiere con spicchi di
frutta immersi nel vino, gradevole e antica
abitudine che viene dagli usi delle nostre
campagne. La bellezza delle pesche ha
ispirato in pasticceria le famose Peschette
all’alchermes.
RICETTE
PasTa bIsCoTTo faTTa
dal mIxaRE PER 15
PEsChETTE
500 gr di farina, 175 gr zucchero, 100
gr burro, 3 uova, un lievito in bustina,
4 cucchiai di latte, scorza di un limone
grattata, pizzico di sale. Fare palline
da mettere al forno schiacciate (per
un mezzo tondo) per 15-20 minuti a
180 gradi. Cotte svuotare leggermente,
unirne due dopo averle riempite di
crema pasticcera o cioccolata (anche
nutella). Per formare una peschetta
immergere nell’alchermes, girare nello
zucchero semolato. Mettere 1 ora in
frigo e poi servire.
PEsChE RIPIEnE Con
amaRETTI
Spaccarelle tagliate a metà, svuotarle in
parte, mescolare la polpa con quella di
altre pesche, amaretti sbriciolati, un po’
di zucchero, un uovo, un po’
di liquore (cherry, maraschino, brandy).
Riempire le metà, mettere al forno
(1 ora circa) con qualche pezzetto burro
e sbriciolando qualche biscotto.
TanTE, TRoPPE lE
RICETTE
sciroppate, marmellata, composta
di pesche, frittelle di pesche con la
pastella per dolci… e pesche in mille
altri modi da sperimentare.
dI PAoLA oRtENSI
SPIGoLANdo tra terra, tavola e tradizioni


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