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Numero 9 del 2006

Il grande nulla


Foto: Il grande nulla
PAGINA 4

Testi pagina 4

settembre 2006 noidonne4
Il grido di dolore per i morti ammazzati dalle guer-re, dal terrorismo e dalle più insondabili aberra-
zioni umane che hanno pervaso gli ultimi tempi non
sarà mai commisurato alla portata dell'orrore susci-
tato. Anestetizzanti telegiornali avevano deribruca-
to a fredda contabilità le palate di vittime quotidia-
ne della guerra civile in corso nell'Iraq a democrazia
indotta, ed ecco che gli schiaffi delle città libanesi
sventrate dalle bombe israeliane ci hanno riportati
direttamente dentro al dramma che un pezzo di
umanità,non molto lontana da noi, sta vivendo. Gli
occhi di tutto il mondo hanno visto i corpi dei bam-
bini di Cana e le menti di tutto il mondo non sono riuscite ad
attivare un circuito logico che potesse correlare quelle morti
innocenti alla lotta agli Hezbollah. Quei mucchietti polverosi
di carne ed ossa erano sui video, fuscelli di vite spezzate. Le
postazioni terroristiche da qualche altra parte. Un 'effetto
collaterale', doloroso ma inevitabile, hanno detto. Uno, tra i
tanti accaduti, che ha avuto l'onore della cronaca perchè nu-
mericamente più pesante. Come se le morti fossero misurabi-
li a peso lordo, come il macinato o la frutta.
Le comodità e i vantaggi del progresso scientifico e tecno-
logico ci fanno sopportare di essere spiati e controllati fin ne-
gli angoli più intimi della nostra vita privata. Possibile mai
che non si riesca ad utilizzare tante conoscenze e strumenti
per andare a scovare nei loro letti, nelle loro banche, nelle lo-
ro tane i terroristi e ridurli all'impotenza? Possibile che l'uni-
ca evoluzione della guerra è stato il potenziale distruttivo?
Il mondo occidentale che si erge a modello dovrebbe dare
un qualche esempio delle ragioni che supportano questa pre-
tesa. La civiltà, la tecnologia dovranno pur servire a qualco-
sa, altrimenti è solo una questione di muscoli, cioè di potere
economico.
L'odio per l'America e per i paesi satelliti è il tratto che uni-
sce sempre più profondamente il mondo arabo e la globaliz-
zazione di questo odio rende insicuro ogni angolo del globo.
Fino a che punto potrà essere tirata la corda non è dato sa-
pere, sappiamo che le guerre hanno sempre un pretesto scate-
nante e tensioni preesistenti. La consapevolezza che la pace
mondiale sia a rischio cresce, ma di pari passo non si diffon-
de il bisogno di interrompere la catena dell'odio. Anzi, il mo-
vimento internazionale che partì da Seattle contro la globa-
lizzazione selvaggia a beneficio di pochi sembra essersi esau-
rito e all'ultimo G8 a San Pietroburgo ha si è mostrato in una
sintesi di sparuti indomiti.
Tra i protagonisti della scena mondiale, tra i potenti che
hanno la responsabilità di 'dover fare' campeggia Condolee-
za Rice. Monumento alla capacità delle donne di essere
uguali agli uomini, ma nel senso più algido e cinico del ter-
mine, è ripresa che sale e scende dagli aerei stringendo mani
di tutti i colori, sempre sorridente ed impeccabile nei sui co-
lorati tailleurs. Sono poche, ma ci sono, accanto o intorno a
'Condy', le donne che hanno uno spazio ai tavoli di confron-
to internazionali. C'è qualche ministra, c'è qualche prima mi-
nistra in giro per il mondo, in Europa c'è Angela Merkel e poi
ci sono le 'aspiranti', da Ségolène Royal a Hillary Rodham
Clinton. Ci piacerebbe intervistarle per scoprire se davvero
sono, nel profondo, convinte di non poter fare altro che il
niente che le contraddistingue per arrestare questa follia en-
demica.
Effetti collaterali
Editoriale
Tiziana Bartolini
Etica, morale e potere
Vi scrivo perchè come donna sono indignata per come alcuni
politici ed i vertici della TV o media, strumentalizzano per il loro
scopi le donne. La dignità morale nel potere è ancora lontana dal-
la etica personale e collettiva che ogni donna/uomo dovrebbero
avere, c'è da fare ancora molta strada nell'educazione di questo
valore, che sembra ormai diventato minore nell'opinione pubbli-
ca. E' solo un "contenitore" di cui servirsi a parole, ma non nei fat-
ti. Grazie per quello che fate.
(Luciana)
Si dice comunemente 'passerebbe sul cadavere della madre' com-
mentando comportamenti di chi, per arrivismo, è disposto a tutto.
Impensabile, quindi, che gente simile si faccia scrupolo per i corpi o
la dignità delle altre donne, che non sono neppure loro 'spose o fi-
Cara direttora
Benedetta Cappa Marietti,
Sintesi delle Comunicazioni telegrafiche e telefoniche, 1933 circa
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