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Numero 6 del 2006

Costituzione: dose minima consentita


Foto: Costituzione: dose minima consentita
PAGINA 13

Testi pagina 13

noidonne giugno 2006 13
È una riforma spaventosamente peri-colosa per i diritti di tutti, per l'ugua-
glianza e soprattutto per le donne. Un
Paese che non ha uno stesso ordinamen-
to scolastico, una stessa sanità e Polizia
è un Paese che fa paura, dove si verreb-
bero a creare ingiustizie e differenze tra
regioni e cittadini". L'eloquio efficace di
Lella Costa, attrice impegnata nel so-
ciale, è prezioso per dare valore aggiun-
to alle ragioni del No al Referendum.
Perché le donne in particolare hanno
interesse a votare No?
Perché quando si mette in discussio-
ne la centralità dei diritti per i servizi, la
scuola e la sanità le donne ci vanno di
mezzo subito. Noi più di tutti abbiamo
bisogno di sostegni sociali e nel momen-
to in cui venissero a mancare o divenis-
sero più discrezionali, prima o poi sa-
remmo noi a pagare il prezzo più alto. E'
stato sempre così e a maggior ragione
con la crisi in atto. Varrebbe la pena di
fare una riflessione al femminile nel me-
rito del quesito referendario e anche sul
piano del metodo: deve valere il princi-
pio che una Riforma Costituzionale non
può essere fatta a colpi di maggioranza,
senza un lavoro di conciliazione delle
diverse anime.
E' importante che noi donne faccia-
mo valere la rete che abbiamo messo in
piedi quest'anno, penso a Usciamo del
silenzio, penso a come è stato forte, effi-
cace ed efficiente il passa parola su te-
mi che ci stavano a cuore e anche que-
sto tema ci deve stare a cuore.
Secondo Lei perché la Costituzione
non va cambiata?
Qualche settimana fa ho partecipato
ad una marcia per la Costituzione orga-
nizzata dalla Provincia di Milano. C'e-
rano seimila ragazzi ed era molto forte
l'idea di un passaggio di testimone sui
valori. La Costituzione è stata il prodot-
to di un momento estremamente signifi-
cativo della nostra storia. Non dimenti-
chiamo con che clima è stata redatta,
con quale attenzione, con quale proget-
to di mondo. Non siamo stati capaci di
realizzarla, e vero, ma non per questo
bisogna buttarla via. Siccome non si è
riusciti a mettere in pratica alcuni arti-
coli della Costituzione allora si cam-
bia.... mi sembra molto poco elegante
Però qualche cambiamento in questo
Paese bisognerà pur farlo. Da dove
si comincia?
Io non sono anti-partiti e non faccio
parte di quella ventata delle presunte
novità che in questi anni ci hanno ves-
sato, ma è sicuramente vero che nella
autoreferenzialità e nell'inevitabile cor-
porativismo dei patiti ci sono delle pec-
che gravissime che allontanano sempre
di più la politica dal Paese, soprattutto
che le impediscono di essere trainante
rispetto alla realtà, di dare delle indica-
zioni. Avvilente le poche donne nel Go-
verno, oppure pensiamo ai Pacs... il
Paese è pronto, è già avanti semplice-
mente perché queste cose capitano nella
vita delle persone indipendentemente
dagli schieramenti politici o ideali. E'
ora che la politica torni ad avere una
funzione trainante, che sappia interpre-
tare e guidare le progettualità e i pen-
sieri di un Paese.
Gli italiani sembrano così lontani
dal quesito referendario, non trova?
La data scelta è infame: il primo fine
settimana con le scuole chiuse. Poi se ne
parla poco e soprattutto il Referendum
arriva dopo una serie di scadenze elet-
torali pressanti (politiche e amministra-
tive). Vedo una distanza sempre mag-
giore tra istituzioni e vita delle persone
ma spero che il governo riesca a dare in-
formazioni chiare ed efficaci. Poi l'Italia
è capace di fare anche delle sorprese,
chissà...
Per un’Italia dei diritti
Referendum costituzionale / 2
se si mettono in discussione i
servizi, la sanità e la scuola
sono le donne le prime
a rimetterci.
Intervista a Lella Costa
Tiziana Bartolini
demandato ad una legge elettorale che "favorisca la
formazione di una maggioranza collegata al candi
dato alla carica di Primo Ministro"
Caratteristiche della forma di governo:
- sostanziale elezione diretta del Primo Ministro in
collegamento con una solida maggioranza
- esclusione del Senato dal circuito fiduciario, in
ragione della sua configurazione "federale"
- scomparsa della fiducia preventiva, sostituita da
un voto della Camera solo sul programma
- potere del premier di determinare (non più di
dirigere) la politica generale del governo
- potere del premier di porre la questione di fiducia
(tranne che su leggi costituzionali)
- potere del premier di sciogliere anticipatamente
la Camera.
RAPPORTI FRA STATO
E AUTONOMIE TERRITORIALI (devolution)
Attribuzione alle Regioni di nuove potestà legislative
esclusive in materia di assistenza e organizzazione
sanitaria, organizzazione scolastica, programmi
scolastici e formativi di interesse specifico per la
regione, polizia amministrativa regionale e locale,
nonché in ogni altra materia non espressamente
riservata alla legislazione dello Stato
Nuove competenze esclusive vengono attribuite alla
potestà legislativa dello Stato, rivolte a bilanciare
quelle assegnate alle regioni (vedi art. 117.2) e
ricompare il limite dell'interesse nazionale
Viene ampliato il potere sostitutivo (amministrativo e
legislativo) dello Stato nei confronti delle Regioni.
SISTEMA DELLE GARANZIE
Il Capo dello Stato perde del tutto due dei suoi
poteri più rilevanti, quello di nomina del Primo
ministro e quello di scioglimento delle Camere
Aumenta la "politicità" della Corte costituzionale, per
effetto dell'ampliamento della quota di giudici
costituzionali eletti dal parlamento (7 su 15, mentre
oggi sono 5)
Viene attribuito il ricorso diretto al Giudice
Costituzionale agli oltre 8000 Comuni italiani.
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