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Numero 6 del 2006

Costituzione: dose minima consentita


Foto: Costituzione: dose minima consentita
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Prevede, inoltre, per la prima volta, la
possibilità che marito e moglie stipulino
di comune accordo un regime "contrat-
tuale" di proprietà.
La visione collettivistica della cura
dei minori, in passato affidata all'opera
pedagogica ed educativa degli enti sta-
tali, è soppiantata definitivamente da
una concezione largamente ispirata al
"familismo", tesa cioè a considerare la
famiglia come luogo privilegiato per la
crescita e l'educazione dei cittadini
russi. Nella sezione "diritti e doveri dei
genitori", laddove è trattata la materia
relativa all'istruzione dei figli, è dichia-
rato che "i genitori (…) hanno il diritto
di scegliere l'istituto d'istruzione e le
forme appropriate d'insegnamento per i
propri figli per tutto il periodo dell'ob-
bligo scolastico". Forte è il contrasto con
la normativa russa di era sovietica, tesa
ad assicurare la preparazione di base
dei cittadini (attraverso un sistema uni-
tario e gratuito d'istruzione nazionale)
"in conformità con gli scopi dell'edifica-
zione comunista". Allo Stato, attraverso
i suoi organi di cura e tutela, rimane
adesso il controllo, l'intervento e la
gestione delle "anomalie" familiari, non-
ché quello di assicurare le condizioni
economiche, sociali e giuridiche neces-
sarie ad uno sviluppo sereno ed equili-
brato delle famiglie.
Tuttavia, accanto al recupero e al
riconoscimento del valore dei vincoli
familiari, la legge carica la cellula-base
della società di compiti, doveri e
responsabilità che prima erano notevol-
mente affievoliti dalla natura "sociale"
delle relazioni matrimoniali e familiari.
La materia sugli obblighi alimentari pre-
senta elementi di novità, soprattutto
riguardo alla corresponsione degli ali-
menti ai minori o ad altri membri biso-
gnosi della famiglia. È possibile, infatti,
formalizzare in modo scritto davanti ad
un notaio un accordo sugli obblighi ali-
mentari, che diventa immediatamente
esecutivo e impegnativo come l'omologo
atto definito in via giudiziale. Con un
unico limite: il valore dell'assegno non
può essere inferiore a quello previsto dal
codice. La revisione e l'ulteriore appro-
fondimento della materia sono solleci-
tati dalla nuova situazione che si è
venuta a creare nel paese con l'afferma-
zione del libero mercato. Il codice ade-
gua la materia, tenendo conto dell'enti-
tà e del tipo di reddito o salario del
coniuge. A questo scopo definisce per
sommi capi l'elenco dei salari e dei red-
diti, in cui rientrano quelli delle nuove
attività autonome e imprenditoriali e i
redditi in valuta straniera. Introduce,
inoltre, rigide sanzioni nel caso in cui
siano disattesi i versamenti dovuti, pre-
cisando la lista dei beni su cui è possi-
bile rivalersi (salario e altri redditi
monetari, depositi bancari, investimenti
in istituti finanziari, ecc.).
Il codice russo di famiglia, ispirando-
si e recependo i contenuti progressisti
della Convenzione di Ginevra sui diritti
dei minori (1989), pone al suo centro
l'interesse nei confronti del bambino, i
cui diritti sono ampiamente prescritti
attraverso una serie di norme integrati-
ve di altre leggi varate di recente o
aggiuntive. Si caratterizzano, in parti-
colare, come innovative quelle norme
relative alla difesa patrimoniale dei
beni di proprietà del minore, all'apertu-
ra all'adozione internazionale e all'in-
troduzione dell'istituto dell'affido fami-
liare.
Indubbiamente queste innovazioni
sono state sollecitate dall'allarmante
situazione degli abbandoni (più di due-
centomila bambini lasciati per strada
durante la difficile fase della transizione
liberista). Rimane comunque aperta la
questione delle autorizzazioni all'ado-
zione internazionale da parte della
Russia (superato il blocco degli anni
2000 e 2001), perché siano assunte
tutte le misure atte a garantire il rispet-
to dei principi stabiliti nella
Convenzione de L'Aja del 1993 contro il
dilagare di un traffico illecito di minori
rimasti privi di cure parentali. Una di
queste misure è il decreto Putin (marzo
2000), che detta procedure più severe
per l'accreditamento delle agenzie stra-
niere. Un decreto preventivo ma che
introduce, tuttavia, un iter difficile e
lungo: alcuni nuovi enti hanno difficol-
tà ad essere autorizzati ed altri già "cer-
tificati" devono attendere parecchi mesi
per il rinnovo dell'accreditamento. Ciò
rappresenta, di fatto, un blocco della
loro operatività.
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abbandonate le componenti ideologiche e in linea con le
realtà internazionali, il nuovo codice assegna alla famiglia
un ruolo determinante e una centralità prima sconosciuta


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