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Numero 6 del 2006

Costituzione: dose minima consentita


Foto: Costituzione: dose minima consentita
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Testi pagina 30

giugno 2006 noidonne30
L'aspetto che maggiormente colpiscenel leggere il codice di famiglia della
Federazione russa (1996), è la centrali-
tà di ruolo assegnata all'istituto fami-
liare. In contrasto con l'elaborazione
ideale delle precedenti norme giuridiche
sul matrimonio e la famiglia emanate
durante il potere sovietico, il codice
russo vigente si sbarazza delle compo-
nenti ideologiche per adeguarsi da un
lato ad una situazione interna di fatto,
dall'altro per allinearsi agli standard
internazionali in materia di legislazione
matrimoniale e familiare.
Avvicinandosi alla tradizione legislati-
va occidentale, esso opera un'ampia
"modernizzazione" di tutti gli istituti
giuridici matrimoniali e familiari, iden-
tificando innanzi tutto il diritto di fami-
glia nei suoi limiti civilistici e formali. In
contrasto con l'approccio onnicompren-
sivo del diritto russo di famiglia (quan-
do la Russia era parte dell'Unione), che
aveva integrato nella sua legislazione
parti afferenti ad altri codici (penale,
civile, del lavoro, della sicurezza socia-
le), si concentra quasi esclusivamente
sulla disciplina dei rapporti intrafami-
liari, cioè i rapporti tra coniugi e i rap-
porti tra genitori e figli.
Come effetto dell'introduzione della
proprietà privata, i rapporti patrimo-
niali costituiscono ora materia impor-
tante di regolamentazione. Il codice
vigente pone, infatti, maggiore attenzio-
ne ai "rapporti patrimoniali di proprietà
dei coniugi", definendo un regime "lega-
le" di proprietà, a garanzia di un equili-
brio nell'attribuzione dei diritti patrimo-
niali dei coniugi in caso di divorzio.
La nuova famiglia è “standard”
Federazione russa
Cristina Carpinelli


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