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Numero 8 del 1944

Natale a Regina Coeli


Foto: Natale a Regina Coeli
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Testi pagina 4

n01 nonne



Un picwlo paese neutrale viene mmb
so (lai Tedeschi. In poche ore grazie
degli invasori. il piccolo villaggio in
al lavoro svollo da un agente locale
,cui si, svolge l’azione è iniermueule 0c-
cupalo. Il capo della spedizione, 001mb
nella Lanzer‘ chiede all’udienza al sin-
daco Order: che si appresta a ricceverlo. 7

(2.3. puntata)

La porta a sinistra si aprl e il sindaco Orden entrò
stuzzicandosi l'orecchia destra col mignolo. Indossava la
marsina uf?ciale e aveva a1 collo la catena. insegna del-
la sua carica. Aveva grandi baf? bianchi e spumeggianti
e due bai‘? più piccoli, ciascuno su un occhio, I suoi ca»
pelli erano stati spazzolati cosi di fresco. che soltanto
ora cominciavano a lottare per liberarsi e drizzarsi di
nuovo. Era stato Sindaco per tanto tempo, che rappre-
sentava l'Idea del Sindaco nella città. Anche le persone
anziane, quando vedevano la parola << sindaco » stampa-
ta o scritta. vedevano rnl pensiero il sindaco Orden.
Egli e la sua carica erano una cosa sola. La carica gli
aveva conferito dignità. ed egli le aveva dato calore.

Dietro di lui spunto la signora, piccola. rugosa e col—
lerica. Era convinta di aver creato micll’uomo dal niente,
di averlo costruito: ed era certa che. potendo ricomin-
ciare. ci sarebbe riuscita anche meglio Solo una volta
o due. nella sua vita. era riuscita a capirlo tutto. ma la
parte che ne conosceva. la conosceva profondamente e
bene. Nessuna sua piccola cupìdlizia o pena. nessuna sua
trascuratezza o meschlnltà le stueglvano: ma nessun ben—
siern o sogno o desiderio dl lui erano mai giunti ?no a
lei. Eppuret più dl una volta nella. sua vlta. aveva vedu—
to le stelle.

Giro attorno al Sindaco. gli prm" la mano e gli tolse
il dito dall’orecchla indolenzita: nnl ell rimise la mano a‘.
nancoi proprio come avrebbe toltn il pollice di un bimbo
dalla bocca. .

e Non credo affatto che ti faccia. male come dici. ——
osservò. e al dottor Winter disse: — Non vuole che gli
sfoltisca le sopracciglia!

- — Fa male — disse il sindaco Orden.

—- Benlsslmo. se ci tieni a rimaner cosi. non posso
farci nlente. — Gli raddrizzo la cravatta già dritta:
Sono contenta che 'siate qui. dottore A7 disse. -— In nuan-

tl credete che verranno? A_Poi alzo la testa e vide il
capitano Bentlck: Oh. disse. ... il colonnello!
—— No. signora: - disse ll capitano Bentlck lo pre-

cedn solo il colonnello. Sergente!

Il sergente che aveva rivoltato i cuscini e guardato.

dietro l quadri. si affretto verso Il sindaco Orden e gli
fece scorrere le mani sulle tasche.

Il capitano Bentick disse: i Scusatelo. signore: è il
regolamento, — Diede un’altra occhiata al taccuino che
aveva in manoi

Eccellenza credo che qui abbiate delle armi da iuo-
co, Due pezzi. credo.

Il sindaco Orden disse: — Armi da fuoco? Intendete
fucili? H0 un fucile a doppia canna. e uno da caccia. -
Aggiunse. come per scusarsi: —— Sapete. non vado più

molto a caccia sempre penso che cl andrò. poi la stagio-





ne sl apre e non ci vado. Non mi diverte più come una
voltat

Il capitano Bentick insiste: M Dove sono questi fucili,
Eccellenza? 7— Il sindaco si stro?nava la. guancia cercan-
do di ricordare: —— Credo che... Non erano in fondo allo
spogliatoio della camera da letto. — chiese rivolto alla
signora — con i bastoni da passeggio?

— Si. e ogni pezzetto di roba_ in quel ripostiglio. n
disse la signora - - puzza di petrolio. Avresti potuto met-
terli altrove.

Il capitano Bentìck ordinò: — Sergente! — e il scr-
gente andò rapidamente nella camera da letto.

E‘ un dovere spiacevole. Sono dolente disse il
capitano. I

Il sergente ritornò. portando un iu'cile a doppia cun—
na e un bellissimo iucilc da caccia con una tracolla, n

. appoggiò le armi contro la porta d'ingresso

—— Questo c tutto: grazie. Eccellenza .7 disse il capi-
tano Bentick. — Grazìei signora,

si volse e s'inchinò leggermente a1 dottor Wintei'.
Grazie, dottore. Il colonnello Lanser sarà qui subito Buon
giorno. — E usci dalla porta centrale. seguito dal sergcm
te con i due fucili in una mano e il fucile mitragliatorc
sul braccio destro=

La signora disse: —— Per un momento lm pensato (thP
fosse il colonnello. E' un giovanotto molto Simpatico.

Il dottor Wintcr disse. ironico: . No. protegge sem<
pllcemente il colonnello.

La signora rifletteva: Chissà quanti uf?ciali vcrv»
ranno.

Guardò Giuseppe c vide che questi origliava 59112?
vergogna. Gli fece un cenno con la testa. aggrottando le
sopracciglia. ed egli torno ad occuparsi delle sue piccole
faccende, ricominciando a spolverare dappertuttc.

La signora chiese: -— In quanti credete che verranno?

Il dottor Winter spostò senza ritegno una scdla c SÌ
scdettc di nuovo. . Non so disse.

>7 Ecco... J e la signora lanciò un'altra occhiatnccla a
Giuseppe. a Ne abbiamo discusso già. E' meglio offrir"
del tè o un bicchiere di vino? Se offriamo qualcosa. (lo-
vrci sapere in quanti saranno: so non offriamo nulla-
che cosa si fa.”

Il dottor Winter scosse la testa. sorridendo: NU"
lo so. E' tanto che non siamo più conquistati da nessuno
c chc non conquisiiamo nessuno. Non sa come (‘l si F'vm'
porti.

Il sindaco Orden aveva di nuovo il dilo nell'orecchio
irritaia. Disse: e Io credo che non dobbiamo oiirir nien-
ic Penso che alla popolazione dispiacerebbe Non voglin’r
brrc vino con loro Non so pcrchò.

i. UHHHHH


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