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Numero 8 del 1944

Natale a Regina Coeli


Foto: Natale a Regina Coeli
PAGINA 10
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Testi pagina 10

Un dollaro r ottanlaselte netttv ed CI'J ittt-
to. Soldi risparmiati a uno o (lut' alla volti.
leatnunrlo su; prezi del droghiere, del l‘rntti-
venduio o del pesrivendolo. Per tre volte ell?
il denaro. Un dollaro e ottantaceue
rent< Ed era la vigilia di Natale.
on rimaneva, ev dentetnente, altro da fare
rhe abbandonarsi sul pirroln c tui no, e piangere E fu quello (‘lìt‘ Della fere.

Della ?nì il suo pianto e .prcse cura delle
sue guance con un p0” di cipr a,

Aveva apeso parecchie ore felici pensando

a qualche rosa di bello per lui. Qualrhe rosa
di bello e di raro e di valore.
‘C'era uno specchio tra le due ?nestre della
stanza. Della improvvisamente lasciò la tine-
atre per metterai davanti allo specchio. l suoi
occhi briilavano, ma il volzo aveva perduto,
in una ventina d. secondi, j] suo colorito. Ila-
.pidamente si sriolse le trecce e le lasciò tr
dere in unta la loro lunghezza.

Tra le cose possedute dai Dillingham, due
ce n'erano che formavano il loro più grande
orgoglio. Una era l'orolog'o d'ora di J m, che
aveva già appartenuto al di lui padre e al di
lui nonno. L'altra, i capelli di lJelltt.

Or dunque. g bei capell. di Della le casea-
vano da ogni lato, lucidi e Stinlillanti, co-
me una usum d‘arqua rolor marrOne, Le or
rivavmo oltre il ginorrhio, e l’avvolgevano
quasi come una veste. Ella .se li rimmpose
nervosamente e rap damente. Esitò un momen-
to, 'nceru, e rimase immobile. mentre qual—
ebolacrima cadeva sut- rosso tappeto logora.

lndLssò la vecchia giacca marrone, s mi-
ae il vecchio cappello, purg marrone. Con un
fruscio di gonne e con quel luccichio umido
ancora negl. ocrbi. uscì rapida dall’usrin. e
g unse in» istrada. .

DOVe si fermò r'era questa insegna: Mine
Solmnl'a. St' acquislono capelli (i'i tutti i go.
neri. Della salì. correndo. al nrimn plano.
e soslò, affannatn Madame, grassa, molto
pall'da. l'arroise uttosto iredu ente.

— Vorrebbe arquiilare i miei capelli?
’domandò Della}

E giù seint'llò la rasrata rolor marrone.

— Vent dollari —— disse Madame. solle-
vando la massa d_ capelli ron mano esperta.

— Me li dia subito — disse Delhi.

0h! su quali ali roseo Volarono le ore
seguenti! Della andò frugando in tutt; i ne-
gozi per trovare Il regalo da fare al suo lini.
Alla ?ne lo trovò. Si tratlava di una cui—1a
catena di platino, molto sen‘plit‘e e di dac-
m pura. e che mostrava H proprio vulorr
con la aemplire qualità del metallo e non l'on
’ornatnenti' pietcnsio i. rame dovrebbe essere
di tut.e le rose buone. Era persino degna
dell‘orologio. Appena l‘aveva vista. solito me-
ba capito che dovevo essere per Jirn. per il
mo luni Era come lo serio o di valore.













Lituania... .-.-...'.;.. quel .4... orologio. ma lo
guardava talvolta (li murino a l'aura: della
r “ghiotta rlte l'arma le veri della catena.
Quando Della giunse a rana. la sua ebbrez-
za i—cdeuc un pn' ad un senso di prudenza e
tlì I'LL, onc. Afferrò l’arrim'ia'rapr. anose
il e incominciò a rimediare alla t‘nvinu
intîa dalla generosità agghnta all' more.
lu poco meno di Ire (tu d’ora la







sua







testa t‘Opt‘I—‘e (li pirrol, I'Hlt che la [m'ero
stranr ut'iamcnlt‘ JSWJIIIÌg a un uqio e
b 'tclt no raga . di eruola, Si guardò nello





ape—Mio, attentm' ente e con occhio rr
Alle diciannove il"raif'e era fallo, la tegltu
aul fornello ora ralda e nrnnta per (urinare
.‘1 pesce,
.litu non era ntai in ritardo. Della piegò
la pirroln rtttcna itt due. .. na‘si'osr: nel cavo

.

« Siamo tanto ronit‘ntc di ricevere i
u Noi donne n rhe dirnde tutte le nn- 1
stre rivendicazioni di donne e di lavorn- >
triti... ma se voi vole—t. mettere vani
volta una bella .storia d amore, ve ne sa.
renttna grate... C. son talm— rose che rt
opprmtono, rhe t'i ilepl‘ltl’lollo-t‘he vor-
remmo trovare almeno nella nostra ria
visto qualcosa rhc ci distegiiesse da lulv
to quel grigiore che vi ritrronda r.

ECC" alcune Ima, di imn bella lot-
rem inutnla nIln umlm redazione (Mila.
operato della Manifallurrt Tabacchi. E
per sou'uislarc sub...) il l'US/ro ansia.-
ria pubblichnmo mm novella false un
pn’ nolrl ma r-h- si lnldna beim n quei
5.:.) Natale. un nn‘ 1mm. un po‘ jred-
rto, mu tue l'amore può ritu?rnre ed alv i
lietar‘c. 1
t



della mano. e si sedette nell‘angolo della ta»
vola virino alt‘uscto da dove egti soleva en-
trare. Udi i suo passi, inipailidi, Aveva la
abitudine di recitare brevi e silenziose pre<
ghiereiper le tcse quoti 'nne più ginplci:
ora mormorò: à Buon Dio. {à che tttI (rovi
ancora helja‘

L’uscio si apri. .lîin entrò e lo rirliiuw.
Appariva abbattuto r. tllolln serio, l’nvero (llil'
volo.

Appena entrato Jim fermi. rome un va-
ne da carina ali‘otlore tli una qttaglia_ l suoi
orchi si ii arnno espressioni: .h‘cua non riwiru a rotttprpn.
tlere e che le metteva p uni. Non mi
lera, non era d pprovn' r. non ora
presa. non era orrore; notturna. non prn ne-
suno (lei sentimeut; rlteliat si Hspl‘llin?. Egli
lzt guardava S?lll[)llt‘c7t‘.t’nlc. liuztnn'iitx.
quella strana eh))l'l"‘-’Ullr‘ voltn.

Della >i >la‘ctn wtxo (ll lui:

--- .lim ntiu' mrluutò, .l'm mio. non
guardarmi t'o—ì Mi sona fritta tagliarc , ra-
velli o li In) venduti. pl‘n'lli‘ non xnrci pnttr
lo p' re il \:tt.1].- «tua [arti il regalo. .\ln
' ranno. t! 0h, >0 rl'rt‘xt‘t‘ralilh)! Non
ti r pare, vero? H0 donna l‘urlo. l mio:
capelli crescono straordinariamente in fretta.
Buon Natale, Jim! E siamo felici. Non sai.







ml-

tar-







v-nn















riNOi 90an

non sai che bel... l‘lle bellissimo regalo lto
per te?

—— Ti se; fatta tagliare i (‘Ltpt'll ’ —— chiese
Jim lonlantcnle. fonte se non si fosse ancora
persuaso, nonostante il più arduo slorzo nien-
tale, di un fatto ro‘i t'hiunt.

g Tagliati e venduti i (liane Dalla, —
Non ti piaccio l‘or-e ugualmente? Sono .xl‘m'
ore io, la tua Della artrite senza t'apelli, ne -
vero?













Jini guardò quarrito. ilorno alla

g Tu dir- t'llf i ( p Ii mm r-i sono
.. dim' i-ou un n.1 q axi idota

w E' Intilr Ulic tu l: rerrlii , di
la, >- Li In, wtttlt I, ti dir-n. wtulut. F.‘ l
xigilia di Mimi». ('zlru >ii Inmnu con .u



Ii ho \'t'lltluli pn-I' lt'. l’uù dv
t'utti-lli ptìltka’h) muri“ .0...
nlli) rnn ,‘tuprmvi— wr' dnlveua t
nc—gunu polt'vllln- i ralmliu- il mi.. .mtu-
u- per te Mvt .. ‘u Il pewr, .lim'!
in ai svegliò vu] un trxtllu llxll 1m.
mi ”ma '..1...... n.1,... .. |.. .... _
poi rmù un . Htliu .t..llx. t .trl —n..rai.ur..
,. lo gettò -u|l.. lleitl,

w Non mi giudirarr- llall'. [Jr-IL: ,, di
>7 .\.... «i —...... t'ttprlli «i... .....—...... la‘t
amar ma... il mio amore. Ma w ... ...... .i...-|
l‘involto ti lltill'ui render rum“ .i.»| n... prt-
tnu rlmltll‘tllltu‘lllo

Dita lllanl'll.‘ rul

In... .1 mi.
.1... i iui.


















4......»n .x . .........
. .... ma" .i



agili




no e ..r iuroiu. I
paia mtatim: .- —l|itlll tir. nutli'
mutammto («un “ile d imprum Lui-m i»
d‘ittrpi-owi—i gnuiti ialt‘ '4». .vl... r4'lti



l'impiego itnttterliutn di tuto 1.: t'.l|)
tonsolu ont- (lt'l padrone di t'd

G.il|'('l‘lè nell'imoitu c‘erano prztizii.
unori. prtt per lx'llPt't‘ i t'ilpt' ti .» ..! .
nuca, p ttim rin. Della avi-vu pl’l lurau u...-
pn aniniirat' in v—ta— nel ,. rr-:rinv d. lir.....l.
aoy. Magni par." d tartaruga pttt’l. .u
lztt— d, ptrt llp lllt‘ttt‘allll 1- multimlori. 1)"!
tini della tinta preriu (lui ”pelli —p1rt
Pettini unto—i. lu sapeva llrnt‘, t'lte :I ruo
di lei s'era tormentato d. d‘wld: i0 1| g‘ut’
darli, senza la più pi t'ula >peranza di pllh'rl'
possedere Ed nra g 0h. miramm! i quei
pettini erano —u0i: I||;t le trecce p?’ i lll’?r
mari Ornumrlll su n‘erano andate.

Tuttav’a se li potè‘ alzare gli Oi'i'lll umidi e dire von llll
sorriso:

— t miei rape" mm..." ma. 1.. ireîtu.
Jim! 4 e saltellando come un gattino —]w'
larrh ato esclamò:

lll ‘ih! Ora l?t'l'it o Il' lini

Jim non aveva aurora v in il xno lwl t'n"
gaia. Ella glioin n e' Ill?a?L agli m‘t'hi «nl
Palmo della manu aperta, L'upuu. prt‘Ltmn
metallo sembrò brillare del riflesso del suo
sp'rìto sereno ml ardente.

— Non è un gioiello. Jim'.’ llu rcrcato itt
tutta la (‘llà per trovarlo. Tu dovrai da qua
sto momento guardare t‘nra r-rnm vullt- al
giorno. Dammi il tui. nrulogim Voglio vedo-
re come sta.



























Invece di olrlirtlîr Jitn —i rllilttllliltltlit >ul
divano e snl'l’I-‘l‘
—— Della w diw- poi — umilia... «9.:

parte i nastri regali di \'alvlr. r non u»i.t-
moli per qllilll'ht' mupo. Son“ irttpptt_ ltclll
per usarli adi'\‘?, H0 vvmlutn l'orologio [li't'
comperare i tuui nvtt ni. F. ».- 0m ti mot-
lc>si i. friggere il pm—p

t Mm. «un... .o, satpz‘lt‘. ma... .tm. r..-
.:.int waggi ..-t..- 1.....;.n...0 4.... ti.....1.i....
(fl‘sù nella ‘Idllu di nr'llt‘nL E—‘i uth-IILIYUHO
lane di u'lrlrr i doni d, \;t|,t|v. lo \i [In
qui (irlmlnwntv l'ilt't‘lìlllnin li. pur. unirmi.»
t'l'i.l"l('u «i. dm







gutatti .pm. I qual. pvw
> ,zgunirnh- urllìl muu l'uno p.--- l'altra , più
mundi lo iri 4].-||:t lumi una. Ma un'ultxu.
1‘0sz m...» »...- .hn» ... a“. .rmm , .- 0...:



li ........i .1...-
1..... .

fht‘ di tutti qut‘lll .vhi- hm“.
n.0,», 5...... uttrnm . ....‘. muli.
..-.. “Agi ......t.-.....





. un.)

(i, lll'Ì\R\.

«hai rarront rar-mlii m-l mlutne: a Ign qua-
Ilrutum dalla rt‘ndrlm i. o tura e trad. da G.
Marcellini —- Ed. Sonzogno —— Milano 1928i.


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