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Numero 3 del 1944

Ragazze partigiane. Eroiche nella lotta, tenaci nella Resistenza


Foto: Ragazze partigiane. Eroiche nella lotta, tenaci nella Resistenza
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ARTICOLI PRESENTI IN QUESTO NUMERO

Ricordi di scuola

Incitamento alle studentesse a continuare a credere nella libertà sperando in una scuola nuova

di Redazione Noi Donne
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Testi pagina 6

o.



I nostri probìomi sindacali

Nella riunione t‘el i. settembre il
Consiglio dei Ministri ha accolto le
e rivendicazioni presentate nel memn-
riale del 10 arrosto dalla direzione dri
sindacati oggi liberi.

La rivendicazione più urgente che
si impone è l‘indennità di carovivori di
L, 60. al giorno per i lavoratori che
guadagnano meno di L. 3000 mensili
e di L. 60 per ogni operaia o impic.
gata.

Le lavoratrici ros'tatano con soddi.
stazione di non essere state dimenti.
cate, come avveniva sempre quando il
sindacato era fascista, e si proporncn.
no di legarsi maggiormente a tutta
l‘attività sindacale.

Tnnie sono ancora lo incinstifln ed
i soprusi che si commot'ono nella fah.
briche contro lo lavoratrici; tanti so.
no D‘li interessi. particolarmente fem.
minili, che furono sempre soffrwa'ti
dai sindacati faso’sti e dai padroni;
tenti sono i bisogni nostri causati dal.
la guerra e che vengono dimenticati,
ma la direzione dei sindacati non può
difenderti e farli propri se non li co-
mosca. nei suoi partivolarl e se non
vengono sotltoposti dalla nostra v0.
lontà,

Ad esempio: le donne che a causa
della guerra sono costrette alla fun-
zlone di rapanmicîin. hanno senza
duhhîo il diritto di rivendicare un 0a.
rovh'ori di L. 50. al rriorno coma si
chiede per gli uomini, perché esse.
hanno come urli nomini una famiglia e
dei hamhini a carico.

Vernhè nitnsta rivondicnzlnné. c'e
gnmhrn 'nntn.0it1°in è monrn'tn mail
memoriale della (‘onfonnravione Gonr;
rate italiana del lavoro? Cartomante
perchè noi lavoratrici nÀ quello l’ilù
direttamente ininrpssn‘ic. non l‘nhhia.
mo proposta alla יִnmora dei Lavoro.
alle commi sînni interne r- nella rin.





nioni sindacati indet‘o nnllo sinonip
nflmdm’Voi siamo si. ' firorn trrw.
po ac-sen'ti dalla vita sindacaln. ‘nnn.

abbiamo ancora imparato nd Minim-
rarn la libertà ohp, ci pnrmettn di r'i.
rendere ì nostri interessi. Como non
sappiamo ancora annrwrare i cird'i.
voti che ritmi sono nostri. nel quali
parirnn‘ B fescisti mnn possono più
sflaidronno‘oinre, M". mnlta dnnno non
sanno anonra che h'nn si deve più
brnntnlnrn per manifestare il nrnnrio
malcontentn, ma onnnrrp unirsi, soli-
d'ili. nell'nrvanlzza'iene. e porre con
derisionp 'n rivnndlcnvinnî "in "TWPT'.
il, trovando insipmn ai comparmi di
lavoro lo forma di lotta chD ci bermct.
tono di migliorare le nostre con.
dizioni.

Occorre onindi iscriversi tutte alla
Camera del Lavoro, partecipare ossi.
duramente alle riunioni sindacali di
fohhriea, prendendo la parola per tuo
volere i nostri interessi e segnalare
i nostri bioritmi; tutte le iscritto al
sindacato debbono partecipare alle al"-
zioni delle commissioni interne, vo.
tondo per quei compagni colleghi più
onesti, più comhn‘tiivi, più sani morsi.
mente che meglio ci danno in gai-on-
zia di difenderci contro i padroni.

Occorre inoltre che nella commis.
aloni interne ci sia una rnnpresentnn.
2a nostra. di una o più donne. onor n.

do il numero di lavoratrici occupate

nella rubrica lflti azienda; le nostre
rappresnztanti debbono PSSNG “sito
dl nol tra le migliori, più intelligenti
e più attive e proposto per i’ar parto
delle commissione interna. Spesso av-
'viene che noi irasouriomo l‘attività
sindacale, porche molti altri doveri
dclla rasa ci chiamano dimenticando
che anche questo è uno dei nostri più
.serii doveri rerche difendono i nostri
interessi di lavoratrici, anmentiamo il

henescora ill' in famiglia r: dI‘i nostri
balì'lltinl_

Foto cosi in Confederazione Gene-
ralc ltnlinnzi tiri I.n\oro o le tîamere
tiri lavoro annosrnrnnnn con prccisin-
ne i nostri inlrrcssi. t‘ li diionilcranno
in ogni inomnnlo, Ortziuii iamori,
dunque, uniamoci tiiicniliamm'i a vi.
conda per amnzare vrnrso tutto vnta

rinnovata.
Eg/c Cita/di





Alla questione pose termine
la morte della piccina

Lina inserviente dell'uiiicio d'igiene mi ha
narrato oggi la sua storia.

Partitolc il marito per la guct'ra‘si era
trovata costretta, per sovvenire ai bisogni
della sua iamiglia, a lavorare. Entrata come
inserviente in un reparto dell’lliiicio d'igie-
ne iu adibita a lavori pesanti e poco igie-
nici: lavaggio del materiale inl‘ctlo che ser-
viva pcr le analisi haneriologiche. Tutto
questo senza che la direzione tenesse con-
to della sua recente maternità; aveva intatti
una bambina di circa ire mesi. Non solo:

ma ben presto iu cacciata dal reparto per
scarso rendim-‘ntn, motivato dal tatto che
una volta al giorno perun'ora era costretta



a lasciare il servizio per andare ad allat—
tare la sua bambina.

L0 stesso trattamento suhi in vari altri
reparti e iu minacciata di licenziamento lin—
chè alla questione pose finalmente termine
la morte della piccina. La povera mamma
dovette o questotii non perdereitsuo posto.

Era presente al mio colloquio con la po-
vera donna una sua compagna di lavoro
la quale ho cosi commentato:

Ehi cara signorina, troppi anni sono che
non metto al mondo tigli, altrimenti come
[arei a lavorare?

Ci si domanda innanzi tutto quale tosse
la comprensione dei dirigenti di un tale ut-
iicio e che ci stesse a tare poi questo uii‘i-
cio d'igiene dato che non tentava di svol-
gere la sua attività speciiica neppure nelle
stero che gli erano più vicine.

Che cosa aspettano dunque tutte le don-
ne a tarsi avanti perthè vengano tutelati e
diiesi i loro diritti di madri? E’ forse giu-

sto che esse rinuncino ai loro primi doveri
per il solo fatto che le esigenze del lavoro
glielo impediscono?

Non basta qualche reclamo isolato, é as-
solutamente necessario che tutte le donne
di tutti gli ambienti di lavoro si uniscano
insieme per iar presenti i diritti propri
alla loro condizione, che promuovano tutte
quelle iniziative, (formazione per esempio
di nidi) e quelle leggi (ore di allattamento
pagate) che servano a conicrire ai loro la-
voro la tranquillità ncccsaria.

Isabella Ossicini





Cotm‘spondenze sindacati
Da Roma ’

L’Amministrazione della Centrale del
Latte ha interpretato in modo errato, non
sappiamo se in buona o mala fede, l'ul.
timo decreto che stabilisce un aumento
dei salari del 70 per cento per itautti i
lavoratori.

Le operaie della Centrale del Latte, cir-
ca 200. che percepitano una paga di
lite 3,31 all’ora. hanno ricevuto il primo
aumento del 30 per cento calcolato Su
detta paga, e va bene. Ma eccoti che cosa
avviene ora. Il nuovo aumento del 40W.
che deve orsere dato come stabilito non
lo si calcola più su lire 3.3i. ma su lire
1.82. cioè sulla paga del 1942.

Ti pare giusto questo? Non sarebl‘e
bene regolarizzare certe questioni e (lare
alle operaie. la cui villa è già ahhastanzn
dura. dati i momenti difficili che attra-
versiamo. quanto spetta pcr diritto rico-
nosoiuto dal decreto-legge?

Ciu’ia Caspona

Da Cosenza

Alla Filanda (Guglielmo Lise >. dove
lavorano quasi tutte donne. si è costituita
la Commissione interna. Le componenti
della Commissione si propongono di cli-
icndere, senza stancarsi. gli interessi delle
loro compame di lavoro. Sta a tutte le ope-
raie di apooggiarle ed aiutarlo nella loro
non facile opera.



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