Numero 3 del 2006
Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne
Testi pagina 9
di madre in figlia
noidonne marzo 2006
noidonne pag 9
Le idee in merito alla scelta erano molto chiare, eppure
ricordo l'emozione di quella prima volta e la grande paura di
sbagliare. Prima di entrare ho guardato e riguardato i cartel-
loni appesi: la lista dei nominativi, le regole. Poi dentro la
cabina, ma non ci starò troppo? O troppo poco, magari pen-
sano che non ho votato! La piegatura, per bene lungo le linee
impostate…. Andare era importante, significava esser dive-
nuta maggiorenne e contare: finalmente donna e cittadina!
Chi, nel rappresentarmi ascolta le voci che provengono
dalla vita vera, traendone spunti per la propria azione poli-
tica nei luoghi della rappresentanza, valuta ed accetta i sug-
gerimenti delle esperienze che vengono dal basso, facendoli
rientrare nella propria azione politica, donne, donne,
donne… almeno fino al 50%, giusto per sentirmi meglio rap-
presentata.
Tutti i mestieranti senza cuore e vocazione, ignoranti ed
incuranti delle fatiche quotidiane di donne e uomini. Chi
ragiona con un orizzonte di breve periodo, senza pensare alle
incidenze delle scelte nel tempo. Chi non riconosce il ruolo
delle donne, la loro capacità politica e le offende con parole
ed azioni, e con leggi che possono solo far arretrare la posi-
zione conquistata con tanta fatica.
Ogni qualvolta se ne parla è una lamentazione! E questa
nuova legge elettorale, che svilisce ogni possibilità di scelta
locale, non aiuta certo le donne ad essere maggiormente pre-
senti nei luoghi di potere. Primarie, quote e rete fra le donne
sono indispensabili per accedere: il cervello non sufficiente!
Non ci ho mai pensato, ma ritengo che la mia attività quo-
tidiana sia politica: promuovere le donne in quanto sesso sot-
torappresentato, le pari opportunità, il mainstreaming e una
formazione attenta al genere. Mi piacerebbe di più promuo-
vere una valutazione delle politiche, in un'ottica di indivi-
duazione delle criticità e degli strumenti per superarli.
Siamo arrivate così in basso nelle percentuali della rappre-
sentanza che non possiamo che risalire. La mia generazione
si è scontrata, ha lavorato il doppio o il triplo per affermare
i propri principi. Le giovani arrivano al confronto con mag-
giore scolarità e molta più ambizione. Lo scontro con la vita
reale selezionerà donne desiderose di aver riconosciute le pro-
prie capacità.
In aprile si voterà, o meglio, voterete per decidere quale
sarà il governo a cui affidare l'Italia per un po'. Compiere
diciotto anni in maggio questa volta sarà catastrofico. La
maggior parte dei miei amici potrà votare, mentre io ancora
no; tante cose da dire, tante opinioni da esprimere, ma un
mese di ritardo mi impedirà di farlo. E va beh, sarà per la
prossima volta e intanto mi informo così quando toccherà
anche a me, sarò prontissima!
… una persona che oltre a pensare a sé stessa si dedichi
anche (e soprattutto) agli altri e che crede veramente in ciò
che fa e non soltanto in ciò che ci guadagna, che si rende
conto di quanta ingiustizia ci circonda e sa prendere in mano
la situazione, invece di limitarsi a commentarla e sappia
sfruttare le eventuali critiche fatte al suo lavoro come una
spinta per migliorare.
Chi non sa quello che dice eppure lo sostiene, chi pensa che
la politica sia sinonimo di inganno e coloro che vogliono
dividerci più di quanto non lo siamo già. Chi si prostra ai
piedi degli USA rifiutando di ascoltare un'Italia in manife-
stazione, chi ha rovinato la scuola che frequento, il lavoro
che svolgerò e la pensione che non avrò più e chi sostiene che
la guerra possa essere una soluzione.
Tante ballerine, veline, presentatrici … ma in Parlamento
poche donne! E pensare che la maggior parte delle donne
lavora ventiquattrore su ventiquattro. Chi crede che una per-
sona che si concede interamente agli altri in questo modo non
possa essere un ottimo politico?
Personalmente, fare politica mi interesserebbe molto.
Probabilmente sono soltanto troppo idealista e spero di poter
cambiare qualcosa, in meglio intendo. Però potrebbe essere
notevole avere finalmente fra le mani la possibilità di facili-
tare la convivenza delle persone. Cosa farei? Beh, ancora pre-
sto per dirlo…. Anche se qualche idea ce l'ho….
Forse le donne saranno riuscite ad arrivare in posizioni
politiche degne di nota, forse ci sarà la pace, finalmente.
Forse la ricerca avrà disponibilità di fondi utili. Forse ragaz-
zi e ragazze potranno frequentare una scuola educativa. O
forse no… non ci resta che sperare e molto dipenderà dal
lavoro svolto dai prossimi governi e quindi anche dal nostro
voto.
Il ricordo della prima volta
Con il mio voto vorrei eleggere ….
Con il mio voto vorrei penalizzare ….
Donne e politica ….
Far politica in prima persona?
E fra vent’anni?
... verso il voto di aprile