Numero 2 del 2014
Piccoli stereotipi screscono
Testi pagina 52
46 Febbraio 2014
Le banche stanno mettendo in atto lo stesso “giochetto” del Governo: cambiano il nome a tasse e balzelli, ma a pagare sono sempre i cittadini. È quello che sta succe-
dendo con la CMS, la famigerata commissione di massimo
scoperto fi nalmente cancellata nel 2012, che ora viene reintro-
dotta in sordina sotto il nome di CIV (acronimo di Commissione
d’istruttoria veloce). In pratica, agli aumenti di spese su fi di e
sconfi ni già avvenuti
all’indomani dell’aboli-
zione della famigerata
commissione, a di-
stanza di pochi mesi
questa viene reintro-
dotta sotto il nome di
CIV una commissione
che le banche pos-
sono chiedere a chi
sconfi na sul conto.
Commissioni che, ad
oggi, hanno raggiunto
livelli inauditi. Possono
essere richiesti anche
50 Euro se si sfora
per un solo giorno. Un
comportamento intol-
lerabile, ai limiti dello strozzinaggio, che tra l’altro non trova
alcuna giustifi cazione nell’attuale situazione in cui versano le
banche. Infatti i titoli e le obbligazioni dei maggiori istituti vo-
lano in borsa. Inoltre le banche continuano ad incassare lauti
guadagni sia grazie all’ingiustifi cato aumento dello spread sui
mutui (passato in pochi anni dall’1 al 3%, con un crescita inver-
samente proporzionale a quella dei tassi di riferimento Euribor
e Eurirs), sia grazie all’applicazione di costi dei mutui e dei
conti correnti ai livelli più elevati d’Europa. Le associazioni dei
consumatori, chiedono pertanto che il Governo e l’ABI inter-
vengano il prima possibile, per defi nire un immediato calmie-
ramento dei costi ed avviare una seria politica di confronto con
quanto avviene in tale settore a livello europeo.
Mussola indiana leggerissima in cotone, conosciuta già dagli antichi romani come “ aria tessuta” che dal Benga-la arriva in Europa nel ‘600 e diventa popolarissima nel ‘700 neoclassico per la morbidezza con cui fascia il cor-
po femminile. Fasciare il corpo, drappeggiare, plissettate, insomma
muovere morbida materia intorno al corpo è cosa molto antica che si
perpetua nel tempo fi no ai nostri giorni.
L’arte del drappeggio prende consistenza nel mondo dell’alta moda
alla fi ne dell’800 con Charles Frederick Worth che divenne il promo-
tore dell’abbandono della crinolina e della valoriz-
zazione delle sinuosità femminili.
Nel ‘900 il pensiero corre subito a Madame Grès,
donna di eleganza indiscussa che con i suoi drap-
peggi rubati alla scultura, che lei tanto amava e
praticava, divenne la più attenta e originale crea-
trice di modelli che hanno lo scopo di esaltare la
femminilità delle donne che a lei si rivolgevano.
E poi sempre a Parigi Madeleine Vionnet nel suo
atelier di rue de rivoli al civico 222 nel 1912 si
presentò al mondo come mago del drappeggio,
un drappeggio studiato e analizzato, non frutto
dell’improvvisazione come molti credevano ma
dello studio del cartamodello che diviene ben pre-
sto il motto della sua vita professionale “il mio vesti-
to è bello perché è ben tagliato”. Un noto giornale
del tempo diceva di Vionnet: “È al di sopra della
moda, le sue creazioni annunciano la moda di domani “.
Negli anni ‘80 Alaïa grande stilista francese al quale è sta-
to dedicato nel 2013 un grande omaggio al museo della
moda parigino Gallierà, collezionava costumi antichi e abi-
ti di grandi sarti come Vionnet, Dior, Balenciaga dai quali
ha imparato l’uso magistrale del plissé e del drappeggio
divenendo un loro degno erede.
In Italia nel 1954 nei saloni di via Condotti a Roma, 120
modelli straordinari conquistarono la capitale del mondo: il sarto si
chiamava Valentino. In quei giorni si trovava a Roma per girare Cleo-
patra la diva Elisabeth Taylor che volle un abito Valentino aderente e
drappeggiatissimo che indossò per la proiezione in prima mondiale
di Spartacus. Successo senza precedenti!
Negli anni ‘60 Valentino realizza modelli il cui eco si riverbererà
sull’intera storia della moda, erano decenni inquieti ove si afferma
una contro cultura che giudica l’eleganza come un dato trascura-
bile irrilevante. Ma lui continuò per la sua strada. Le sue collezioni
sono ricche di dettagli e ispirazioni catturate dal patrimonio artisti-
co di tutto il mondo e di tutte le epoche: dagli egizi, al classicismo
della Roma imperiale fi no ai dipinti di Klimt e alla Pop Art. Ecco che
guardare al passato è necessario per progettare il futuro, come è
indispensabile andare contro corrente e credere in quello che si fa.
In una prestigiosa rivista patinata apparve questa frase riguardante
Valentino Garavani: “Sa offrire sempre, anche se il mondo va in altre
direzioni, un menù sostanzioso, di lusso delicato e tenendo sempre
presente la leggerezza come aria tessuta e tanto divertimento”.
DRAPPEGGIO, MATERIA
INTORNO AL CORPO
www.fondazionecerratelli.it
diegoarte@libero.it
BANCHE:
DALLA CMS ALLA
CIV, SONO SEMPRE
COMMISSIONI.
E TROPPO ALTE!
di Viola Conti
DONNE
E CONSUMI