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Numero 3 del 2006

Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne


Foto: Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne
PAGINA 5

Testi pagina 5

noidonne marzo 2006
noidonne pag 5
L'indignazione non basta
Il biasimo universale si è abbattuto sulle teste di Mancini,
Postiglione, Amoroso e Gentile, giudici in Cassazione, per una senten-
za che, di fatto, accoglie il concetto che l'offesa e lo stupro ad una gio-
vanissima non più vergine è di gravità minore. Biasimo universale,
espresso nel tempo record di mezza giornata, infatti, la sentenza è del
17 Gennaio ed il 18, giorno successivo, già piovevano dichiarazioni
che speriamo siano di un qualche conforto per questa giovane sorella
vilipesa ed irrisa prima da bestie vigliacche e poi da asini togati. Noi
vorremmo che il nostro abbraccio le arrivasse in qualche modo, perché
abbraccio differente, da donne che purtroppo s'indignano, ma non si
sorprendono. Ci chiediamo quando avremo la forza di esporre le nostre
croci rosa per dire che se non è omicidio, è morte lenta di speranze e ric-
chezze di donne, che nelle mura domestiche vivono condizioni di vio-
lenza inaudita, nel paese che arma le mani dei padri "per legittima dife-
sa".
Lo stupro pedofilo su cui la cassazione ha inteso dar voce alle atte-
nuanti, non tanto e non solo al pedofilo stupratore, ma al condiviso di
un branco assai più numeroso di quel che si dica, è una normalità
nascosta su cui troppo ci s'indigna e poco si fa.
Potrà esser fatto qualcosa contro questa sentenza? Dopo l'indigna-
zione ci sarà poi la conferma e quella sorta di "reintegrazione silente",
come temiamo ed avviene per esempio per gli obiettori che lucrano col
favore del "pubblico" sull'aborto clandestino?
La nostra tristezza sapiente, ha le competenze per smascherare che
non solo il paese legale, ma anche quello "parlato" è molto differente da
quello che le donne sanno essere in realtà?
Le nostre avvocate ci hanno chiamate ad essere parte civile nei pro-
cessi, noi forse oggi dovremmo essere parte civile in un processo che
mettesse sotto accusa la connivenza del non fare che ogni anno fa più
vittime del cancro. Ed ancora, potremo interrogare il Tribunale dei
minori sulla legittimità della convivenza tra la vittima e il suo mortife-
ro ambiente familiare?
Addolorata e in attesa Stefania Cantatore
Stefania cara, hai ragione.'Troppo si dice e poco si fà anche di fron-
te a passaggi aberranti come quello della recente sentenza della
Cassazione che ha considerato un'attenuante il fatto che la donna,
anzi la minore, non fosse vergine. I giudici l'hanno fatta grossa: hanno
provato ad aprire (anzi ri-aprire) la strada ad un moralismo peloso che
speravamo archiviato definitivamente. In fondo, avranno pensato, il
clima di restaurazione potrebbe consentire di dare un nuovo spintone a
queste donne così ingombranti con le loro pretese. Si potrebbe realizza-
re un bel ponte, avranno pensato, con il montante fondamentalismo
islamico che taluni in casa nostra cercano di declinare in un assai più
casereccio integralismo tardo-cattolico. Un lato positivo c'è, anzi tre. A
forza di schiaffi così sonori il movimento delle donne non può che ritro-
varsi d'accordo sul fare più che sul dire. Le donne più grandi non devo-
no affaticarsi molto a piegare alle giovani come eravamo messe non
più di trenta/cinquanta anni fa. Si chiarisce sempre meglio che gli
aspetti più superficiali dell'emancipazione femminile, quelli che si affi-
dano all'immagine e agli atteggiamenti esteriori, hanno il fiato corto e
non garantiscono troppo o troppo a lungo.
Tiziana Bartolini
Cara Direttora
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