Numero 3 del 2006
Libera di scegliere. Speciale 60 anni voto alle donne
Testi pagina 38
noidonne marzo 2006
noidonne pag 38
Quando il dolore diventa insopportabile, la nostra vita sub-isce un cambiamento tale per il quale niente è più come
prima. Il primo passo per arginare il dolore è quello di riusci-
re a raccontarlo: ma a chi?.
Sfogarsi aiuta, ma non basta. Per soffrire meno a lungo
bisogna dotarsi di capacità di adattamento, diventare "flessi-
bili" , ovvero accettare il cambiamento ed essere pronti a
modificare il proprio punto di vista e le abitudini. Una mas-
sima di Confucio dice: 'La strada per uscire passa attraverso
la porta. Perché nessuno usa questa via?'. Perché a volte è
troppo doloroso.
Come fare allora? Innanzitutto occorre uscire dalle trappo-
le che la mente mette in atto. Il dolore a volte è talmente
insopportabile che si tende a "rimuoverlo". La rimozione è
però un voltare le spalle a ciò che sta succedendo, procrasti-
nandolo indeterminatamente. In questo modo il problema
non lo si risolve, non lo si chiude, ma esso rimane in agguato
e riemerge sotto altre spoglie in contesti diversi, riaggancian-
dosi inevitabilmente al dolore iniziale e provocando le stesse
spiacevoli emozioni. Divenire consapevoli di chi siamo "real-
mente" richiederebbe l'uscire fuori da noi stessi e guardarci
oggettivamente, un'impresa che finora solo il Barone di
Munchausen è stato in grado di compiere quando salvò se
stesso e il proprio cavallo dallo sprofondare in una palude
tenendosi sollevato per il proprio codino. Potenzialmente,
ogni persona ha in sé, nell'unicità della propria consapevo-
lezza, le risposte alle proprie domande e le soluzioni dei pro-
pri problemi. Con l'aiuto di una persona preparata, è possibi-
le ripercorrere i fatti dolorosi della vita, accettarli e riscriver-
li affinché non facciano più male. Da queste riflessioni nasce
il desiderio, da parte di alcune donne dell'UDI di Carpi, in
collaborazione con un'equipe di facilitatori e counselor
dell'Associazione Methodotre, di creare uno spazio sicuro e
accogliente dove le persone possano parlare di sé.
"Liberamente" é un Centro d'Ascolto che da tre anni opera sul
territorio carpigiano, aperto a donne e uomini che decidono
di "fare" qualcosa per uscire da una situazione di disagio.
L'equipe di "Liberamente" si avvale di metodiche come l'ap-
proccio centrato sulla persona istituito dallo psicologo ame-
ricano Carl Rogers. Non si tratta di terapia, ma di modalità
educative che si propongono di dotare di strumenti le persone
affinché possano autonomamente fare e decidere di sé e della
propria vita. Le proposte che il Centro offre alle/agli utenti
sono diverse: incontri e per-corsi individuali , corsi collettivi,
serate divulgative e scambi di esperienze.. La volontà della
persona di voler uscire davvero dalla situazione di difficoltà
e di disagio è fondamentale. In mancanza di questa, l'inter-
vento risulta inefficace. Inoltre, chi opera a "Liberamente"non
dà soltanto valore al tempo di ognuno, ma anche al proprio,
in un'ottica di crescita personale. A volte basta camminare
anche soltanto per un chilometro nelle scarpe dell'altro per
scoprire qualcosa di noi in grado di stupirci.
Associazione Methodotre
Milano Via Monteceneri, 3 (tel.02 90311482)
Carpi Via Don Sturzo, 21 (cell.338 7213030)
www.methodotre.org
Èun totale sconosciuto qui in Italia il condom femminile,detto anche Femidom o Lady condom. Eppure cliccando in
internet esce fuori una spiegazione semplice e chiara di come
è fatto e di come si applica. E sapere che c'è un po' di pari
opportunità anche nella contraccezione meccanica e nella
possibilità di difendersi dall'AIDS non è cosa da poco e forse
non ci farebbe male neanche a noi italiane. Eppure non è in
commercio! Mentre a Parigi lo puoi avere gratis, regalato e
spiegato dal personale che gestisce i chioschi e gli autobus
attrezzati per la prevenzione delle malattie sessualmente tra-
smesse, messi a disposizione dal Comune, da noi e reperibile
solo in internet e costa circa 2 sterline l'uno.
Morbido, incolore, inodore, lungo circa 17 cm e molto più
largo dei profilattici maschili, il poliuretano espanso di cui è
costituito prende facilmente la temperatura corporea, si può
inserire facilmente da sole aiutandosi con un piccolo anello
che è al suo interno e si può usare anche se il pene non è al
massimo della sua rigidità. Non va estratto subito dopo il
rapporto sessuale come il profilattico maschile, non si rompe
e protegge anche le piccole labbra della vagina che copre lie-
vemente con la sua parte esterna, che termina in un piccolo
anello. Credo che più che parlarne a lungo, si tratterebbe per
molte/i di poterlo avere a disposizione e poterlo provare
anche in Italia, mentre è davvero assurdo che il 95% delle
donne e degli uomini di questo paese, anche tra i professioni-
sti sanitari, ignorano di ignorare!.. Eppure ci sarebbe l'Europa
e la carta dei diritti riproduttivi, eppure ci sarebbe la libera
circolazione dei farmaci e dei prodotti sanitari all'interno dei
paesi europei, eppure... è tanto difficile rompere dei resistenti
tabù che nel nostro paese sono stati solo brevemente infranti
negli anni '70 da quelle donne che hanno cominciato le pra-
tiche del self-help, che hanno fatto con estrema fatica, gioia e
difficoltà un percorso di riappropriazione del proprio corpo.
Per molte ragazze di oggi questi sono discorsi strani. Quando,
da ginecologa, storco il naso davanti alla loro totale o semi
totale depilazione pubica, quando le provoco chiedendo se
sono musulmane, quando affermo che non si devono scusare
se non sono depilate, ma che trovo che la depilazione totale
del pube, l'asportazione del triangolo di Venere, sia decisa-
mente una autocastrazione (inoltre, secondo me, anche molto
poco sexy) che non ha nulla a che fare con l'igiene (semmai
provoca spesso infezioni e foruncolosi!!), le vedi allibire,
guardarti come una matta furiosa che inserisce in conte-
sto"medico" strani discorsi di genere.
Insomma siamo tornate indietro? Ci siamo perse la capaci-
tà di partire dal nostro corpo, dalle nostre differenze, dai
nostri bisogni più intimi, dalla conoscenza ed accettazione di
noi stesse, dalla condivisione di queste riflessioni con altre
donne? Credo davvero che di questa infinita e sconosciuta ric-
chezza ce ne sia ancora tanto e di nuovo bisogno. Le ragaz-
ze, le anziane signore, le bambine, le donne e uomini di ogni
età che hanno riempito piazze ed assemblee in questi ultimi
mesi ci dimostrano quanto questi temi abbiano ancora e sem-
pre forza e valore, quando riescono a trovare spazi, modi,
tempi e luoghi per esprimersi.
* Ginecologa Servizi consultoriali, ASL 2 Perugia
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Benvenuto Lady condom
Contraccezione
*Marina Toschi